L'Antro: Wicca, Magia Nera, Magia rossa, Magia Bianca, Esoterismo, Divinazione, Sogni...

Votes taken by nýñj’ejoþ

  1. .
    Penso che qualche minuto di buona vecchia Ānāpānasati, ovvero meditazione sul respiro (sulla consapevolezza del respiro), sia sempre significativa e d'aiuto.
    Si tratta di una pratica molto naturale, che perciò non richiede grande preparazione per essere effettuata.
    Basta trovare un angolo tranquillo, portare l'attenzione sul respiro, riportarla ancora e ancora dopo l'inevitabile distrazione.

    ~°~
    Inspirando un lungo respiro egli sa: sto inspirando un lungo respiro;
    espirando un lungo respiro egli sa: sto espirando un lungo respiro.
    Inspirando un breve respiro egli sa: sto inspirando un breve respiro;
    espirando un breve respiro egli sa: sto espirando un breve respiro.
    E così si esercita...
    ~°~


    I pensieri, le immagini che si presentano alla mente ci parlano di noi, appunto della nostra mente: cosa in essa si sommuove e ci spinge ovvero incatena.
    Il risultato nella mente è perciò duplice: maggiore calma e migliore conoscenza.

    Il che non toglie che il lavoro fisico non vada perseguito, com'è stato chiaramente illustrato.
    È importante anche l'alimentazione, così come l'ambiente circostante in generale.
    Ma tutte queste attenzioni non dovrebbero essere riservate ai momenti di crisi, piuttosto dovrebbero improntare la nostra vita intera.
  2. .

    Per chi serba il cuore di un'Orchidea,
    Le paludi sono rosa a giugno.


    _ Emily Dickinson _
  3. .
    Ciao MahafiR,

    prova questi link →

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    Poi magari lascia un feedback se hai trovato qualcosa di interessante.
  4. .
    Lama Anagarika Govinda fu un maestro buddista occidentale. Iniziò il suo percorso spirituale in Sri Lanka all'interno della tradizione Theravada; in seguito divenne allievo di Tomo Geshe Rimpoche (Lama Ngawang Kalzang), della scuola tibetana Geluk; ricevette anche insegnamenti nella tradizione delle altre scuole tibetane Kagyu, Nyingma e Sakya.

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    Li Gotami, Lama Govinda, Nyanaponika Thera, image from Wikimedia archive

    Il testo qui riportato è un estratto da “I Fondamenti del misticismo tibetano” (“Foundation of tibetan misticism”), edito da Ubaldini, 1972.

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    «Alexandra David-Neel descrive, nell'ottavo capitolo del suo Viaggio in India, un 'maestro di suono', il quale non solo era capace di produrre col suo strumento, una sorta di cembalo, ogni genere di suoni, ma, come Pitagora, spiegava che tutti gli esseri o le cose producono suoni a seconda della loro natura e del particolare stato in cui si trovano. "E ciò perché — diceva — questi esseri e queste cose sono aggregati di atomi che danzano, e con i loro movimenti producono suoni. Quando il ritmo della danza cambia, cambia anche il suono prodotto . . . Ogni atomo, perpetuamente, canta la sua canzone ed in ogni momento il suono crea forme compatte o indefinite. Ma come esistono suoni creativi, esistono suoni distruttivi, e colui che è in grado di produrli entrambi può, volendo, creare o distruggere...".

    Dobbiamo stare attenti a non interpretare — erroneamente — queste affermazioni in termini di scienza materialista. È stato detto che la forza dei mantra è costituita dall'effetto delle 'onde sonore', o vibrazioni, emesse da particelle di materia che, come si può provare attraverso gli esperimenti, si raggruppano in strutture e figure geometriche definite, esattamente corrispondenti alla qualità, alla forza ed al ritmo del suono.
    Se un mantra agisse in questo modo meccanico dovrebbe avere lo stesso effetto anche se registrato; invece non avrebbe alcun effetto neppure la sua ripetizione attraverso un mezzo umano, se questo mezzo fosse una persona ignorante, anche se l'intonazione riuscisse ad essere identica a quella di un maestro.

    La superstizione secondo cui l'efficacia di un mantra dipende dalla sua intonazione deriva soprattutto dalla superficiale 'teoria della vibrazione' enunciata da dilettanti pseudoscientifici, i quali confondono gli effetti delle vibrazioni o forze spirituali con quelli delle onde sonore fisiche. Se l'efficacia dei mantra, infatti, dipendesse dalla loro esatta pronuncia, tutti i mantra del Tibet avrebbero perso la loro efficacia e il loro potere, poiché non sono pronunciati secondo le regole del sanscrito, ma seguono le leggi fonetiche della lingua tibetana (ad esempio, non OM MANI PADME HŪM, ma OM MANI Péme HUM).

    Ciò significa che la forza e l'effetto di un mantra dipendono dall'atteggiamento spirituale, la conoscenza e la sensibilità dell'individuo.

    Lo śabda, o suono (tono, voce) del mantra, non è un suono fisico (sebbene possa essere accompagnato da un suono fisico), ma è un suono spirituale.
    Esso non può essere udito con l'orecchio, ma solo con il cuore, non può essere pronunciato con le labbra, ma solo con la mente.
    Il mantra ha forza e significato solo per l'iniziato, per colui, cioè, che è passato attraverso un particolare tipo di esperienza connessa con il mantra.

    Come una formula chimica è valida solo per coloro che conoscono i simboli da cui è costituita e le leggi della loro applicazione, un mantra dà forza solo a coloro che sono consapevoli del suo intimo significato, che conoscono i suoi metodi operativi e sanno che esso è un mezzo per risvegliare le forze sopite in noi, capaci di dirigere il nostro destino e di influire su quanto ci circonda.

    I mantra non sono 'formule magiche', come hanno ripetuto più volte persino eminenti studiosi occidentali, né coloro che sono pervenuti a conoscerli bene (siddhi) sono 'stregoni' (come Grünwedel chiama i Siddha). I mantra non agiscono per una loro propria natura 'magica', ma solo attraverso la mente che li sperimenta. Essi non posseggono alcun potere per loro stessi, sono soltanto i mezzi per concentrare forze già esistenti, come una lente di ingrandimento che, pur non contenendo calore di per sé, può concentrare i raggi del sole e trasformare il loro tepore in calore incandescente.

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    [...] E se vi sono stati studiosi che hanno tentato di scoprire la natura dei mantra usando i mezzi della conoscenza filologica e sono giunti alla conclusione che si tratta solo di 'borbottìi privi di significato' — poiché non hanno né struttura grammaticale né significato logico —, per parte nostra possiamo dire soltanto che procedere in questo modo è come inseguire le farfalle con un martello.

    […] Questa esperienza, tuttavia, può essere acquisita soltanto sotto la guida di un Guru competente (incarnazione di una tradizione vivente) ed attraverso una pratica costante. Se, quindi, il mantra viene usato dopo una preparazione di questo genere, insorgeranno nell'iniziato tutte le necessarie associazioni e tutte le forze accumulatesi dalle precedenti esperienze, producendo l'atmosfera e il potere per i quali esso è inteso.

    Il non iniziato, invece, potrà pronunciare il mantra tutte le volte che vorrà, senza ottenere il minimo effetto, e i mantra potranno essere stampati su migliaia di libri senza rivelare il loro segreto o perdere il loro valore.

    Il loro 'segreto' non è tale intenzionalmente, ma è qualcosa che deve essere acquisito attraverso l'auto-disciplina, la concentrazione, l'esperienza e l'intuizione interiori.
    Come ogni cosa che abbia un valore e come ogni forma di conoscenza, non può essere ottenuto senza sforzo, e solo in questo senso è esoterico, come ogni saggezza profonda, che non si rivela al primo sguardo perché non è conoscenza superficiale, ma si realizza nelle profondità della mente.

    Ecco perché quando il discepolo Hui-nêng gli chiese se non aveva da impartirgli un qualche insegnamento esoterico, il quinto Patriarca della scuola buddhista cinese Ch'an, rispose: "Ciò che posso dirti non è esoterico. Se volgerai il tuo sguardo dentro di te troverai nella tua mente ciò che è esoterico". Pertanto, la conoscenza esoterica è aperta a tutti coloro che vogliono veramente esercitarsi e che hanno la capacità di apprendere con mente aperta.

    Allo stesso modo, così come vengono ammessi all'istruzione superiore nelle università o in altri istituti simili soltanto coloro che hanno le doti e le qualifiche necessarie, anche i maestri spirituali di ogni tempo hanno richiesto ai loro discepoli determinate qualità e qualifiche prima di iniziarli agli insegnamenti della scienza mantrica: non vi è nulla di più pericoloso di una mezza conoscenza o di una conoscenza che ha soltanto valore teorico.»

    Edited by nýñj’ejoþ - 5/6/2014, 06:30
  5. .
    Ciao,

    segnalo che in occasione della Festa del Cinema (8-15 maggio)
    è in programmazione Princess Mononoke di Hayao Miyazaki,
    con una nuova traduzione e un rinnovato doppiaggio.
    E a soli 3€ in qualsiasi cinema aderente all'iniziativa.

    640px-Princess_Mononoke

    Una buona opportunità per vedere e rivedere questo lungometraggio, secondo me fra le opere migliori di Miyazaki.
  6. .
    Ptresti aiutarti con la meditazione analitica/concettuale;
    ne avevo accennato qui.
    Col tempo si può portare la consapevolezza ottenuta durante la meditazione negli altri momenti della giornata.

    Poi esistono le mappe mentali, le mappe concettuali e simili, per i quali si trovano anche programmi informatici liberi con cui sperimentare.
    Alcune persone trovano questo approccio utile e risolutivo.
  7. .
    Musica per accompagnare il viaggio.

    Roxy Music – Avalon

    Sigur Rós – Avalon

    Kenji Kawai - Voyage to Avalon (live)

    Mississippi John Hurt - Avalon Blues

    Avalonia
    Avalonia from The Dino Directory
  8. .
    Eccitazione mentale
    A volte, durante la sessione di meditazione, la mente è molto irrequieta e la nostra attenzione è continuamente distratta da altre cose. Questo può succedere quando ci sentiamo eccitati e felici. I nostri pensieri si dirigono verso le persone che amiamo, verso le esperienze positive che abbiamo avuto, verso le conversazioni, i posti, i film che ci hanno dato piacere. Normalmente lasciamo vagare la mente in questo modo, senza cercare di controllarla, e di conseguenza la divagazione mentale è diventata un'abitudine profondamente radicata.

    Non è facile eliminare le abitudini, ma dovremmo riconoscere che l'assenza di controllo mentale è proprio l'opposto della meditazione. Finché saremo occupati a girare in tondo sulla superficie della mente non penetreremo mai le sue profondità e non svilupperemo mai la concentrazione di cui abbiamo bisogno per percepire la realtà.

    Ci sono diversi metodi per contrastare l'eccitazione mentale.
    1) Un metodo è concentrarsi decisamente sul respiro e lasciare che la mente diventi calma e regolare come il ritmo naturale del proprio respiro. Ogni volta che l'attenzione si distrae riportatela sul respiro, qualunque pensiero o sentimento che sorga osservatelo senza farvi coinvolgere; ricordate che sono solo onde della vostra mente che si innalzano e ricadono. Una volta ripreso il controllo sulla vostra mente, potete tornare all'oggetto principale della sessione di meditazione.

    2) Un metodo raccomandato dai meditatori tibetani è di immaginare che la mente sia racchiusa all'interno di un piccolo seme rotondo, il cui emisfero superiore sia bianco e quello inferiore rosso, situato nel canale centrale (sushumna) all'altezza dell'ombelico. Concentratevi su questa visualizzazione fino a che la mente non si sia calmata, poi tornate all'oggetto di meditazione.

    3) Se conoscete le meditazioni analitiche sulla morte, l'impermanenza o la sofferenza riflettete brevemente sui punti essenziali di uno qualsiasi di questi soggetti. Questo aiuta a rendere la mente più calma ed equilibrata.

    4) Potrebbe essere d'aiuto anche ricordare la propria motivazione, ovvero perché in primo luogo vi siete seduti a meditare, rinforzando così la vostra determinazione.
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    Posizione e Ambiente
    Se l'eccitazione mentale è un problema ricorrente, controllate la vostra posizione: la spina dorsale dovrebbe essere ben diritta e la testa piegata leggermente in avanti con il mento leggermente in dentro: la mente tende ad essere irrequieta quando la testa è tenuta troppo alta. La riduzione della quantità di luce nella stanza potrebbe essere d'aiuto dato che una luce brillante può risvegliare pensieri e sensazioni.

    Pazienza
    La pazienza è essenziale per trattare con una mente che si distrae, non siate irritati con voi stessi se non riuscite a mantenere la concentrazione sull'oggetto di meditazione. Occorre del tempo ed una pratica continua per imparare a rallentare il flusso dei propri pensieri e avere un certo controllo sulla mente, quindi siate pazienti con voi stessi.

    Torpore
    L'esatto contrario dell'eccitazione è il torpore che può variare da uno stato mentale amorfo e ottuso a uno stato di semi-incoscienza. Si collega ad un'altra nostra abitudine: generalmente quando chiudiamo gli occhi e rilassiamo la nostra mente e il nostro corpo, per noi vuol dire che è tempo di dormire!

    Per prima cosa assicuratevi di avere la schiena ben dritta e di non avere la testa troppo piegata in avanti. Socchiudete gli occhi e meditate con lo sguardo diretto al pavimento davanti a voi. L'aumento della quantità di luce nella stanza dovrebbe aiutarvi a rimanere svegli.

    Un'altra soluzione è di visualizzare come prima la vostra mente racchiusa all'interno di un piccolissimo seme situato nel canale centrale all'altezza dell'ombelico.
    Questa volta immaginate che il seme, sfrecciando attraverso il canale centrale, fuoriesce attraverso la sommità della testa. Il seme si apre e la vostra mente si fonde con il vasto spazio vuoto. Concentratevi per un po' di tempo su quest'esperienza e poi tornate alla meditazione principale.

    È possibile che il torpore durante la meditazione sia il sintomo di una depressione latente, in questo caso potrebbe esservi d'aiuto provare alcuni degli antidoti alla depressione.

    Se dopo aver provato questi rimedi la vostra mente è ancora ottusa e intorpidita, è consigliabile fare una pausa oppure smettere di meditare.

    Se si sceglie di fare una pausa, con l'ovvio intento di riprendere, il mio consiglio è di aver cura di non applicarsi in attività distraenti: la mente dovrebbe rimanere in uno stato favorevole alla meditazione.
    Alternare meditazione seduta e meditazione camminata è un'ottima pratica per sgranchire corpo e mente. Ma se per voi non è sufficiente, concedetevi pure un breve riposo o al contrario qualche minuto di attività sportiva, secondo le vostre inclinazioni e necessità.

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    Malessere fisico
    Le vostre meditazioni si svolgeranno in modo scorrevole se il vostro corpo è rilassato e comodo, ma spesso è difficile riuscire ad essere in quello stato. Gran parte della nostra tensione fisica è collegata alla mente e nasce da problemi non risolti, timori, preoccupazioni o collera. La soluzione più efficace è riconoscere questi problemi e risolverli durante la meditazione.

    1) Un metodo a breve termine per allentare la tensione fisica -da usarsi sia all'inizio di una sessione di meditazione che durante la stessa- è di passare in rivista il vostro corpo. Cominciate dalla cima della testa e arrivate fino ai piedi:
    concentratevi rapidamente su ciascuna parte del corpo e fatela rilassare in modo cosciente, immaginate che la tensione si dissolva.

    2) Un altro metodo è quello di respirare profondamente e lentamente con molta concentrazione e d'immaginare che la tensione o il dolore abbandonino il vostro corpo ad ogni espirazione.

    3) Se nessuno di questi due metodi funziona, potreste provarne uno più elaborato visualizzando il vostro corpo come se fosse vuoto. Immaginate che tutte le parti interne del vostro corpo, cominciando dal centro del vostro petto, si dissolvono in luce e quindi nello spazio vuoto. Ogni cosa all'interno del vostro petto, della testa, delle braccia e delle gambe si dissolve gradualmente e diventa vuoto. La vostra pelle si trasforma in una membrana di luce molto sottile che racchiude questo spazio vuoto. Concentratevi per qualche tempo su questa sensazione del vostro corpo vuoto come un palloncino. Se stare seduti provoca malessere, o dolore alle ginocchia o alla schiena, si può senz'altro cambiare posizione. Poiché la meditazione è un'attività della mente e non del corpo, è più importante mantenere la mente chiara e a suo agio.

    A volte, tuttavia, è utile osservare il dolore, che è un'esperienza cosciente e una percezione mentale, e cercare di superare l'abituale reazione di timore nei suoi riguardi. Invece di classificarlo come "dolore", consideratelo soltanto come una sensazione, un altro tipo di energia. Queste analisi dovrebbero portare ad una maggiore conoscenza intuitiva del vostro lavorio mentale e aiutarvi a sviluppare un maggiore controllo sulle vostre reazioni fisiche.

    Questo metodo di trattare il dolore fisico, si può ampliare aumentandolo al massimo mentalmente: immaginate che il dolore diventi via via sempre più forte; dopo qualche tempo, tornate al dolore originale che adesso sembrerà molto meno intenso di prima!

    4) Un altro metodo è quello di visualizzare la sofferenza di tutti gli esseri dell'universo e poi, con grande compassione, trasferirla mentalmente nel dolore che state sentendo in quel momento. Meditate che vi siete accollati la sofferenza di tutti gli esseri, che sono così liberi dalle loro sofferenze, e trattenendo questo pensiero rallegratevene il più a lungo possibile.

    Sperimentare questi metodi è eccellente per il trattamento del dolore, ma state attenti a non esagerare o potreste provocarvi qualche danno!
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    Immagini e sensazioni strane
    A volte, durante la meditazione, potreste sperimentare la comparsa d'immagini fuori dall'ordinario e di sensazioni straordinarie come il corpo che si dilata o che si restringe, o la mente che fluttua fuori dal corpo: sono tutte reazioni normali della mente che si sta adattando ad una nuova disciplina e non dovreste assolutamente preoccuparvi.

    D'altra parte non dovete attaccarvi a queste esperienze, né cercare di ripeterle, poiché questo riuscirà solo a distrarvi dal vero scopo della meditazione. Osservate semplicemente qualunque immagine o sensazione si presenti, senza aggrapparvi o rifiutarla, e lasciatela andare e venire a piacimento.

    Tuttavia, se qualche esperienza inquietante dovesse prodursi frequentemente e foste incapaci di liberarvene, dovreste consultare un maestro di meditazione o un praticante con maggiore esperienza di voi. Potrebbe essere consigliabile interrompere la pratica fino a quando non avrete ricevuto i loro consigli.

    Scoraggiamento
    Spesso sentiamo alcune persone lamentarsi: "Non riesco a meditare! Ho provato, ma non funziona" oppure "Ho meditato per lunghi mesi ma non è successo niente!".
    In ogni caso il problema è che, in generale, si aspettano troppo e troppo in fretta.

    Cerchiamo di essere realistici: la maggioranza di noi nella propria vita non ha mai cercato di capire la propria mente, o di controllare i propri pensieri e sentimenti. Le vecchie abitudini sono difficili a morire. Anche se i risultati della meditazione giornaliera non sono visibili per due o tre anni -sebbene questo sia molto improbabile- la cosa non dovrebbe provocare preoccupazione o scoraggiamento.

    I cambiamenti positivi non appaiono all'improvviso, materializzandosi dal nulla, ma si sviluppano lentamente, gradualmente, a poco a poco ogni giorno: siate quindi pazienti con voi stessi. Ricordate che solo il fatto di fare uno sforzo per capire e controllare la mente è meditazione. Potete star sicuri che la vostra meditazione ha un grande valore.

    Spesso i nuovi meditatori pensano che le loro menti negative stiano peggiorando e non migliorando! E magari ritengono che questo sia dovuto alla meditazione.

    Per esempio, quando si impara a suonare uno strumento o a cantare, la consapevolezza dei propri risultati è minima.
    Si apprende il modo per produrre qualche suono, e questo sembra (e in effetti è) già un ottimo risultato; tuttavia non si riesce a valutare la precisione ritmica o l'intonazione, e rimane quasi incomprensibile pensare all'espressività e al “calore” di quello che si suona.
    Progredendo nello studio e nella pratica tutti questi difetti iniziano ad apparire evidenti: non è che stiamo peggiorando! Semplicemente siamo diventati più bravi e quindi maggiormente consapevoli del livello che abbiamo raggiunto, con tutte le sue lacune.
    È proprio a questo punto che le cose possono cambiare: se accetteremo quello che siamo -pregi e difetti- sapremo anche su cosa dobbiamo lavorare, e diverremo buoni musicisti.


    Allo stesso modo, la meditazione è il metodo per purificare la mente: prima scopriamo le negatività più grossolane e poi quelle più sottili.
    Siate quindi pazienti e non preoccupatevi!

    SPOILER (click to view)
    Fonte
    “How to Meditate”, Kathleen McDonald (Sangye Khadro), Wisdom Publications,
    ed. italiana “Come meditare”, Chiara Luce Edizioni
    con minime correzioni e aggiunte da parte mia
  9. .
    Red non me ne volere, ma nel buddismo non è previsto un Dio che -per scelta consapevole o per necessità intrinseca- dà origine al Mondo, né per creazione né per emanazione.
    Secondo il buddismo non c'è inizio né fine, tutto si sostiene su tutto e l'impeto del karma lo manda avanti.

    Ākāśa è quindi un mero termine tecnico, ad indicare lo spazio (finito o infinito).
    È nelle filosofie induiste (teiste) che il termine perviene ad un significato più ampio, come etere e primo elemento della creazione.


    CryPinet, premesso che la mia visione di Angeli e Demoni è diversa da quella delle religioni monoteiste medio-orientali (tendo a pensare in termini di esseri più o meno realizzati/illuminati), il testo che hai riportato mi sembra assai di fantasia; sulla base di quali conoscenze esoteriche e/o esperienze sarebbero stati tratti i dati riportati?
  10. .
    Siete in ansia a causa di alberi antropofagi, apparizioni di demoni, infestazioni di fantasmi, invasioni aliene, amici che scroccano il caffè e scompaiono nell'ombra del bar?
    Ecco un potente rito la cui recitazione farà terra bruciata di ogni Paura.
    childhood-fears

    Dedicate qualche minuto a placare i pensieri con la meditazione sul respiro.
    Poi concentrate la vostra volontà, pensando: “io ci credo”.
    Fischiate tre volte, salendo da un tono grave ad uno acuto e,
    tenendo nella mano destra un drappo rosso,
    nella sinistra una candela bianca o ocra accesa con un nastrino verde avvolto intorno,
    pronunciate solennemente i seguenti versi.

    Drago vago, serpe di mago
    Figlio e nipote di pesce di lago
    Dura, scura, nera paura
    Brutto fantasma di brutta figura
    Cose che strisciano e strillano e stridono
    Cose che gracchiano e graffiano e gridano
    Cose che tagliano e toccano e tirano
    Cose che pungono e piangono e ridono
    Cose malvagie, cose selvagge
    Tornate indietro nelle vostre spiagge
    Cose malate, cose maligne
    Tornate indietro nelle vostre vigne
    Non me ne importa che paure siete
    Di buio, di mostro, di morte, di male
    Non me ne importa che nomi avete
    Compagni, castighi, sgridate, ospedale
    Questo scongiuro che ora sentite
    Suona le rime che vi vincerà
    Non me ne importa da dove venite
    Tornate di là!



    Prima dell'ultimo verso ruotate il braccio destro in aria in senso orario.
    Infine fate un saltello contemporaneamente spegnendo la candela con un soffio.

    Fonte (parziale)
  11. .
    Ciao, metto in condivisione un pacchetto contenente vari testi sulla mitologia nordica.
    La pw è il mio nickname come appare in firma (suggerisco copia/incolla) seguito da 53
    La condivisione sarà disponibile per un periodo limitato; per riattivarla in seguito PM.
    Buona lettura!
  12. .
    Ciao Semiramis,

    non sono esperto di astrologia ma secondo me hai equivocato.
    12° e 51'
    non indica ore e minuti, bensì gradi e primi (d'arco).
    Infatti 27 giorni; 7 ore; 43 minuti diviso 28 dimore dà come risultato
    poco meno di 23 ore e mezza, e non quasi 13 ore.

    La via più semplice per calcolare i valori mi sembra quella di scrivere un foglio di calcolo ad hoc.
    Cosa che ho provato a fare e che metto in condivisione qui.

    Non garantisco i risultati, anzi sarebbe ottimo se tu e qualche altro utente lo provaste e trovando errori e incongruenze me li segnalaste.

    Il file è nel formato ods (opendocument.spreadsheet), un formato aperto e standard.
    Se M$Office non lo apre non prendetevela con me, piuttosto segnalate l'inefficienza a Microsoft.
    O piuttosto migrate a Libreoffice.
  13. .
    Voglio aggiungere una considerazione ai begli interventi che precedono il mio.

    Si ragiona di “vorrei provare...”, “non vorrei provare...”, ma questo aspetto è secondario;
    la cosa importante secondo me è: “cosa sto provando ora?”, “cosa sto provando realmente?”.
    Ovvero, conoscere, analizzare, comprendere le dinamiche della propria mente in una data situazione. Il resto è soltanto un pio desiderio.

    Quelli che chiamiamo sentimenti sono energie mentali.
    Dovremmo dunque essere presenti a queste dinamiche, comprendere come gestire queste energie, sia quando le cose all'esterno sembrano andare bene, e ci sentiamo luminosi e felici; sia quando invece sembrano andare male, e scende cupa disperazione.

    Che altro potremmo fare per gestire il cavallo imbizzarrito della mente, se non che conoscerlo e domarlo? Invece di solito ci ritroviamo legati in una corsa folle, ora su verde erba ora fra pruni spinosi. Nessun cavaliere, nessuna amazzone vorrebbe cavalcare così, senza abilità, senza redini, giusto?
    c30

    Quindi lasciamo spazio ai sentimenti, parte della natura della mente: essi vanno sperimentati e non dannosamente repressi.
    Nello sperimentarli, rimanendo mentalmente attivi e coscienti, li conosciamo e conosciamo noi stessi, e un po' alla volta impariamo a trasformarli e miglioriamo noi stessi.

    Personalmente mi sono reso conto da tempo di essere sensibile sul fronte sentimentale, e proprio per questo, cercando la mia evoluzione al sempre doloroso termine dei rapporti, ho compiuto i miei migliori progressi.
  14. .
    Speravo rispondesse qualche utente più esperto sul tema, comunque ecoo qui alcuni link.

    Testi (in condivisione via torrent)
    TNTforum -> Richard Erdoes Alfonso Ortiz - Miti e Leggende degli Indiani d'America
    TNTforum -> Storia degli Indiani Di America
    TNTforum -> John G. Neihardt - Alce nero parla
    TNTforum -> Le Guerre Indiane

    Musica (in condivisione via torrent)
    TNTforum -> Native American Indian - Dances & Legends
    TNTforum -> Sacred Spirit - Chants and Dances of Native Americans (1995)

    Un paio di Siti
    nativiamericani.it
    hunkapi.it

    Altri link relativi a testi vari*
    http://www.ebookizzati.it/ebook-wakan-tank...dprd487482.html
    http://www.net-ebook.it/ebooks/37828/La-co...%27America.aspx
    http://www.edizionilpuntodincontro.it/spir...adre-terra.html
    http://www.hoepli.it/libri/esoterismo-e-sp...-americani.aspx
    www.ilgiardinodeilibri.it/__libri/_indiani_america/

    *: in questo calderone penso vi siano molti riferimenti a testi inconsistenti e fasulli.
  15. .
    Fonte: Creature leggendarie non umane

    I contenuti di Wikipedia sono rilasciati con licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, quindi si possono riutilizzare liberamente, è sufficiente ricordarsi di citare la fonte e naturalmente lasciarli liberi.

    Suggerimento per CryPinet: se crei sull'Antro un nuovo topic per una singola voce, aggiungi il link a quel topic in questa lista.
69 replies since 5/4/2013
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