L'Antro: Wicca, Magia Nera, Magia rossa, Magia Bianca, Esoterismo, Divinazione, Sogni...

Votes taken by Djet Userib

  1. .
    Non offenderti , ma non è che tutti i problemi che abbiamo sono dovuti a fatture e maledizioni.
    Secondo me sei solo in paranoia. Tra l'alto è assurdo ciò che dici : due non si sopportano e si continuano a frequentare ? Inverosimile , almeno spiega meglio questa "incapacità di lasciarsi"(?)
    La vedo più pigrizia di affrontare la questione con il partner.


    Tra l'altro la sezione non mi sembra nemmeno corretta , ma i mod sapranno dirti meglio.
  2. .
    Ecco a voi un libro che ho trovato interessante e semplice da capire... come intuibile dal titolo l'argomento principale (e unico) è la Numerologia : cioè lo studio delle relazioni che vi sono tra le azioni degli individui e i numeri , in particolare i numeri che compongono la nostra data di nascita.

    Lo consiglierei a chi vuole avvicinarsi alla divinazione ,ma ha una mente "molto logica" , razionale e che quindi è un po' restio a dare interpretazioni più soggettive come accade con altre forme divinatorie.

    Ecco il link: http://www.mediafire.com/view/iky8v1731117...Numerologia.pdf

    Spero gradirete^^
  3. .
    Maleficent grazie per i pdf ,comunque volevo farti notare che uno dei libri è una guida per GDR :3 (NEXT)

    Tra l'altro lo scarico lo stesso... non si sa mai ahahahha
  4. .


    << Mamma , ho sentito un rumore!>> la piccola Margherita era spaventata
    << Non ti preoccupare , sono le campane di mezzanotte che hanno svegliato Lupo e adesso non va a cuccia>> le disse Chiara che stringeva la bambina a se nel letto di lana <<tra poco se ne va a dormire … dai dormiamo un po’>>. Passò un po’ e la piccola creatura riuscì di nuovo a dormire , l’unico suono percepibile era il respiro della due , ma poi il silenzio di quella notte fu spezzato : rumori di vetri infranti, porte sfondate e grida di paura. Margherita si svegliò di soprassalto e spaventata emise un grido tetro e colmo di timori.

    Cinque giorni prima.

    << Margherita torna qui , muoviti!>> una donna di circa trent’anni , di bell’aspetto , capelli lisci e dello stesso colore dei suoi occhi : neri , di media altezza e anche un po’in carne , chiamava a se una bambina distante da lei.
    << Non ti devi allontanare quando siamo al mercato che hai solo cinque anni , hai capito?>> rimproverò la piccola che dispiaciuta abbassò lo sguardo e fece il musone << Va bene , Mamma>>.
    Margherita aveva molti dei tratti della madre, di fatti erano due gocce d’acqua , tranne che per un particolare : i capelli , aveva ereditato lo stesso colore della madre, ma non erano lisci , bensì ricci , come se il suo corpo avvertisse gli altri della sua natura un po’ ribelle e capricciosa.
    Ripresero a passeggiare , dando veloci occhiate alle bancarelle.
    << Chiara! >> si sentì in lontananza << Chiara!>>.
    << Mamma ti stanno chiamando!>> disse margherita alla madre che dubbiosa aguzzò la vista e cercò di vedere oltre il mare di teste intorno a lei e tentò di percepire il richiamo ,ma era difficile : chi mai avrebbe potuto capire da dove provenisse quella voce quando, nello stesso momento ,il pescivendolo e il venditore di stoffe invitavano rumorosamente le signore a dare un’ occhiata ai loro prodotti?
    Alla fine ,con una buona dose di pazienza e fortuna, Chiara riuscì a individuare in lontananza un braccio che si muoveva salutandola , in modo da farsi vedere tra la grande folla e così riconobbe una sua amica : Rosa. Chiara risposte al saluto della donna e indicò un luogo meno affollato dove potersi incontrare e parlare. Così ,madre e figlia , mano nella mano, si incamminarono verso una piazzetta lontana dalle bancarelle , facendosi strada tra la folla allegra. Giunte sul luogo , dato che Rosa ancora non si vedeva, si accomodarono su una panchina e ,dopo qualche minuto d’attesa, videro la donna arrivare ed era in compagnia di una bambina paffutella e dolce , anche un po’ timida ,infatti appena questa vide Margherita si nascose dietro la gonna di Rosa ,sbirciando un po’ con l’occhio destro per poter studiare la sua coetanea.
    << Chiara! Ti stavo chiamando da un sacco di tempo!>> la donna con aria affannata si avvicinò all’amica e le due si salutarono a vicenda baciandosi sulle guance << Fammi sedere un po’ che è da stamattina che vado girando!>> disse tra se e se , poi si rivolse alla piccola che l’ accompagnava << Anna non fare la timida. E’ Margherita!Non ti ricordi?L’anno prossimo andate pure a scuola insieme!>>.
    << Eh è un po’ di tempo che non si incontrano!>> osservò Chiara ridendo <<ma anche noi, ci vediamo solo al mercato ultimamente.>>
    Chiara poi disse alla sua bambina<< Margherita , andate a giocare, tu e Anna, vicino ai fiorellini , li vedi?>> e indicò una grande aiuola colma di minute piantine dalle corolle splendenti e così le piccole si incamminarono, cercando di attaccare bottone con domandine innocenti.
    Per un po’ le due madri osservarono assorte le loro bambine felici , poi Chiara ruppe il silenzio << Allora , tutto apposto ? A casa come va?>>.
    << Tutto bene , però non volevo parlare di questo>> dichiarò Rosa col chiaro intento di voler cambiare discorso , e infatti aggiunse <<lo sai chi è tornato ieri sera al paese tuo?>>
    << No ,non so niente.>>
    Rosa fece un profondo respiro e sussurrò << Angelo!>>
    Chiara avevo lo sguardo pensoso << Ma chi? Lo conosco?>>
    << E certo che lo conosci , è Angelo“la Bestia”>> .
    Le parole di Rosa incupirono entrambe .
    << Ma sei sicura? L’hai visto?Non è che scherzi?>> Chiara era evidentemente preoccupata.
    << Si sono sicurissima Chiaretta , è proprio lui , dovete stare attenti , dillo a tuo marito mi raccomando…>>poi <<prendi questo qui>> e le porse un fazzoletto di stoffa marrone << è Aconito , ormai nessuno ne vende più e da queste parti non si trova: è finito ,ma io ,appena ho saputo che è tornato, ne ho fatto scorta per sicurezza, come tutti quelli che lo sanno>>.
    << Ma che ci devo fare?>>
    << Ma tua mamma non ti ha detto niente quando eri piccola?>>disse Rosa ,quasi a far intendere che l’amica fosse troppo poco informata riguardo la questione.
    << Lo devi bruciare in tutte le stanze, mischialo col sale e mettine pure un po’ sulla porta >> rimasero in silenzio per un po’ , poi aggiunse << Comunque io me ne devo andare , che tra poco dobbiamo mangiare>> abbracciò l’amica<<manca poco, state attenti e rimani a casa quella notte , mi raccomando>>.
    Si alzarono entrambe e chiamarono le proprie figlie , si salutarono e si incamminarono verso le proprie dimore.

    Chiara e Margherita vivevano in un piccolo paesino , poco distante da dove si teneva abitualmente il mercato : Caprecano.
    Era il classico paesetto dove tutti conoscono tutti e i segreti hanno vita breve.
    Dopo circa mezz’ora di cammino le due arrivarono a casa ; quest’ultima non era grandissima , benché fosse costruita su due piani ; aveva una cucina , un salotto , un bagno e due camere da letto , alle quali si accedeva per una scalinata esterna.
    Nella cucina vi era anche un camino molto ampio , tanto da poter contenere due pentole di rame contemporaneamente.
    Entrarono in casa e Chiara si incamminò subito verso il focolare per controllare in che stato fosse il fuoco.
    << C’è solo cenere.>> sbuffò , poi con un’asta di ferro appuntita, presa da un gancio inserito nel marmo del caminetto, scavò per controllare se ci fossero ancora dei carboni ardenti e non ci volle molto prima che li trovasse. << Margherita prendi un po’ di legna secca nella baracca , così accendiamo di nuovo il fuoco.>>
    Mentre la bambina eseguiva , Chiara tolse un po’ di cenere superflua dal camino e sistemò, nella parte più interna di questo ,un pezzo di legna molto grande , preso in una vecchia cassa vicina al focolare.
    Margherita entrò in casa correndo e diede alla madre la legna per riaccendere il fuoco e nel farlo sentì un cane abbaiare , la bambina capì subito << Mamma è tornato papà con Lupo !Posso andare a giocare con il cane?>> Chiara annuì e la piccola uscì fuori e lì vide suo padre con il suo fido compagno.
    L’uomo era alto , muscoloso , barbuto , con gli occhi e i capelli di un castano estremamente scuro , ma non neri come le donne della sua famiglia. Indossava una vecchia camicia e un pantalone marrone, pieno di buchi , anche le scarpe erano rotte sul tacco.
    << Papà!>> disse la piccola abbracciandolo.
    << Bella mia! Mamma è dentro?>> disse accarezzando la figlia che annuì e andò in contro al grosso cane che subito cominciò a scodinzolare e i due presero a giocare insieme.
    A guardare quel cagnone era facile capire il perché di quel nome : era un riferimento alla sua somiglianza con i lupi.
    L’uomo entrò in casa << Chiara son tornato!>>annunciò alla moglie.
    << Giovanni scusa siamo appena tornate non ho avuto il tempo di preparare niente>> si affrettò a rispondere Chiara e aggiunse <<ma tu com’è che sei tornato così presto?>>
    << Niente ,oggi c’era poco da fare , ma oggi pomeriggio ,verso le tre ritorno giù alla terra.>>
    << Ah , capito>> Chiara era distratta da pensieri oscuri << Giovanni , ti devo dire una cosa.>>
    L’uomo corrugò la fronte e annuì , facendole capire che l’avrebbe ascoltata.
    << Ieri sera è tornato uno che tanto tempo fa se n’era andato.>>
    << Eh ,e quindi?>> Giovanni nel dirlo si accomodò su una della quattro sedie che erano in cucina , attorno al tavolo.
    << E fammi finire. >> sbuffò Chiara<<tu questo qui non lo conosci , ma l’hai sentito di nominata quando sei venuto a vivere qui>> prese un respiro <<e’ tornato Angelo “La Bestia”>>
    << Ma chi ? Quello che è “un lupo mannaro”?>> disse a mo di sfottò , facendo chiaramente intendere che per lui fosse un’assurdità.
    << Tu non c’eri quando lui era ancora in paese, ti dico che è vero!>>
    << Non fare l’esagerata , si divertirà a fare lo scemo la notte , ma sicuramente non è un lupo mannaro.>>rise e continuò <<anzi ,stamattina è venuto uno di nome Angelo a cercare un po’ di lavoro , inutilmente perché nessuno lo ha considerato; ci ho parlato un po’ ed è una persona per bene , forse era proprio lui.>>
    << E chi ha mai detto che è cattivo!Però è pericoloso di notte!>>
    << Si si , io non ci credo finché non lo vedo.>>
    << Oggi Rosa mi ha dato pure questo...>> Indicando l’aconito secco all’ angolo del tavolo <<serve a tenerlo lontano da casa.>>
    << Tu fai quello che vuoi , io so solo che la notte penso a dormire.>>
    << Eh bravo , pensa a dormire.>>
    La donna si era resa conto di una cosa che suo marito non avrebbe mai creduto ad una cosa simile , ma andava bene così : Chiara era sicura che Giovanni avrebbe preferito dormire anziché preoccuparsi di una diceria di paese e si ritenne soddisfatta di questo , quindi cominciò a preparare il pranzo.
    Mangiarono tutti e tre in silenzio le loro patate con cipolle e dopo ciò , Margherita si recò nella sua stanzetta a dormire un po’, Giovanni ritornò a lavoro e Chiara non appena il marito uscì dalla porta prese il mortaio e cominciò a triturare le erbe dategli da Rosa con del sale, come da lei suggerito, e ripose la mistura in un contenitore di ceramica che nascose su un ripiano alto della cucina , lontano dallo sguardo curioso di Margherita , poi pulì a fondo lo strumento appena usato e si accomodò su una sedia davanti al caminetto , contemplando pensosa la bellezza distruttiva del fuoco.
    Nei giorni successivi ,a Caprecano, si respirava un' aria satura di tensione e preoccupazione; perfino chi non conosceva i fatti o non gli dava credito , provava un minimo di dubbio e paura; poi il fatidico giorno arrivò.
    Tacitamente tutti si erano preparati , soprattutto le donne che erano molto più esperte dei loro uomini in fatto di erbe e dei loro utilizzi “speciali” , le protettrici del focolare domestico non avrebbero mai permesso a nessuna creatura immonda di nuocere alla proprio famiglia.



    Il giorno sembrò passare velocemente e il protettivo Sole si accingeva a ritirarsi nel torpore notturno , lasciando posto alla sua amata consorte che era all’apice dello splendore , in quella fase che noi chiamiamo “Luna Piena”.
    Era da tempo che il Plenilunio non incuteva così tante ansie e paure negli abitanti di quel paesino e di quelli adiacenti , erano passati ormai anni da quando quella vecchia minaccia fu scacciata e la paura d’esser feriti , o peggio , estinta.
    Tutti si accingevano a ritornare nelle proprie mura domestiche , approfittando della protezione dell’amato Sole, finché questo non scomparve del tutto e dalla montagna un globo d’argento mostrò la sua corona.



    << Giovanni , sai dove ho messo il piattino di rame?>> Chiara stava cercando frettolosamente l’oggetto tra gli scaffali della cucina<<mi serve per bruciare la mistura che mi ha dato Rosa!>>
    << E’ sul focolare ,non lo vedi?>>
    L'uomo si alzò , si incamminò verso la moglie e le prese la mano << Stai tranquilla, dai che non succede niente.>> e la baciò sulla fronte.
    Giovanni non credeva alla storia , ma odiava vedere la sua amata così agitata , così cercò di consolarla , ma fu vano : era troppo preoccupata e temeva così tanto che alla sua famiglia potesse essere fatto del male che questo pensiero non poteva abbandonarla per un solo istante.
    Chiara liberò la sua mano dalla stretta protettiva del marito e come un automa ,preparò la cena per la sua adorata famiglia : zuppa di lenticchie e qualche pomodoro con un po’ di pane.
    Mangiarono in abbondanza , ma rimasero degli avanzi così Giovanni si alzò e riversò il contenuto della pentola di rame in una ciotola di legno e disse<< questi li porto a Lupo , che quel povero cane non ha mangiato niente!>> si affrettò ad uscire di casa per evitare che la moglie lo pregasse di non farlo ed infatti il rimprovero di lei arrivò tempestivo << Non uscire! Giovanni! Non uscire, per favore!>> però era già fuori << Torna dentro!>> Chiara era agitatissima.
    << Mamma , perché non dobbiamo uscire?>> Margherita era turbata dal comportamento della madre.
    << Niente , niente! Non mi piace quando è buio , tutto qui!>> disse cercando di tranquillizzare la bambina e la accarezzò.
    Dopo qualche minuto si sentì la porta aprire << Eccomi! Tutto intero!>> e sorrise alla moglie.
    << Bene ! Adesso voi andate sopra nella camera da letto che io devo fare una cosa.>> Chiara non avrebbe accettato un “no” come risposta.
    Giovanni capì , prese la figlioletta in braccio e cominciò a salire le scale << Mamma , ma tu non Sali?>>
    << Tra poco ,bella … devo solo fare una cosa.>>
    Chiara subito prese la mistura che aveva nascosto su uno degli scaffali in cucina e la posò sul tavolo , poi si avvicinò al focolare , prese il piattino di rame e trascinò in questo, con l’aiuto dell’asta di ferro, un pezzo di carbone ardente. Si alzò e posò anche il piccolo oggetto metallico sul tavolo ,poi prese un pugno di mistura e si recò sull’uscio della porta e tracciò su di esso una linea orizzontale con le sostanze che aveva nella mano , chiuse la porta e ritornò in cucina.
    Prese un po’ di mistura con le dita e lasciò cadere un po’ del miscuglio protettivo sul carbone ardente , poi sollevò il piatto di rame e fece in modo che il fumo proveniente da questo riempisse tutta la stanza , così che le mura stesse fosse intrise del potere protettivo della preziosa erba.
    Ripeté lo stesso rituale per ogni stanza e in quella della sua bimba volle un’ulteriore protezione , quindi tracciò anche qui una linea orizzontale sull’uscio della porta con il miscuglio di sale e aconito.
    Mancava solo un luogo da proteggere : la sua camera da letto , così fece allontanare il marito e la figlia , la quale era assonnata , dalla stanza di riposo e i due scesero le scale recandosi in cucina , così Chiara poté attuare lo stesso procedimento ; una volta finito scese anche lei nella stanza del focolare per liberarsi del carbone e del po’ di polvere che le era rimasta così gettò il tizzone ardente e l’aconito nel fuoco purificatore.
    Margherita dormiva in braccio al padre , che osservava la moglie << Hai fatto tutto?>>
    << Si , ho finito...>>Chiara era soddisfatta<<ma non devi uscire di casa fino a domani mattina.>>
    Giovanni non rispose.
    << Dammi Margherita in braccio così la metto a letto>> l’uomo passò la piccola bambina nella braccia della moglie <<mi raccomando non uscire.>> e si incamminò verso la camera della figlia.
    Giovanni si rilassò un po’ stiracchiandosi e avvicinò la sedia al fuoco così da poter appoggiare i piedi sul marmo del caminetto ;era così stanco che non ci volle molto prima che cadesse in un sonno profondo.
    Passarono ore e dormì in quella scomoda posizione per tutto il tempo : gli piaceva la sensazione che il calore del fuoco gli dava ai piedi , ma fu svegliato dall’ abbaiare improvviso di Lupo e così , accortosi che il fuoco stava per spegnersi cercò di spostare la cenere per cercare ulteriori pezzi di carbone ardente , li trovò così lasciò parte dell’asta di ferro nella brace e,istintivamente , come un automa e senza pensare , uscì di casa per prendere della legna nella baracca e calmare il cane.
    Con passo veloce entrò nel deposito e cercò tentoni pezzi di legno mediamente grandi , li prese e andò a calmare Lupo. << Bello! Dai calmati che non è niente , sono solo le campane.>>
    Lo accarezzò e ,alzandosi , gli diede due pacche amichevoli sul dorso e con la legna sottobraccio si incamminò frettolosamente verso l’uscio di casa , giunto lì si affrettò ad aprire la porta , ma sentì un ringhio feroce dietro alle sue spalle << Lupo vai a cuccia che è tardi!>> disse girandosi , ma ciò che vide non era il suo cane, ma due grossi occhi gialli.


    Nel frattempo di sopra anche Margherita e Chiara si erano addormentate nel piccolo letto della bambina.
    << Mamma , ho sentito un rumore!>> la piccola si era svegliata di soprassalto.
    << Non ti preoccupare , sono le campane di mezzanotte che hanno svegliato Lupo e adesso non va a cuccia...>> le disse Chiara che stringeva la bambina a se nel letto di lana <<tra poco se ne va a dormire … dai dormiamo un po’>>. Passò un po’ e la piccola creatura riuscì di nuovo a dormire , l’unico suono percepibile era il respiro della due , ma poi il silenzio di quella notte fu spezzato : rumori di vetri infranti, porte sfondate e grida di paura. Margherita si svegliò di soprassalto e spaventata emise un grido tetro.
    Chiara si alzò tempestivamente <<giovanni!>> aprì la porta della camera da letto per scendere giù , da suo marito , ma tornò indietro e mise la piccola Margherita nell’ armadio << Non ti muovere fino a quando non torno , hai capito?!>> ordinò sussurrandole nell’orecchio; chiuse l’anta e corse subito verso le scale e scendendo si ritrovò davanti a una scena orribile : la porta dell’entrata era sfondata e c’era una scia di sangue che continuava fin dentro la cucina, entrò nella stanza e lì vide suo marito vicino al focolare che era a terra, con una grossa ferita sul braccio sinistro ed urlava preso dal panico invocando il Signore ; Chiara fece per raggiungerlo , ma si bloccò anche lei presa dalla paura : una grossa figura umanoide si avvicinava a suo marito ,oscura , pericolosa ; era ricoperta di peli , con zanne affilatissime che risaltavano mentre si chinava sulla sua preda e aveva artigli insanguinati , sangue fresco … il sangue di suo marito.
    Chiara ed Giovanni erano presi dal panico , non sapevano cosa fare se non urlare , la creatura si chinò spalancando le fauci per cibarsi della sua preda
    Non voglio morire pensò Giovanni , la creatura chiuse le fauci sulla spalla sinistra dell’uomo che gridò di dolore , ma l’essere immondo subito si ritrasse e cominciò a tossire , graffiando i mobili e urtando la dispensa; Chiara ritornò lucida e capì il perché di questa strana reazione : l’aconito stava avendo effetto sul lupo mannaro , perché non poteva essere altro se non Angelo “La Bestia”.
    Giovanni allora, approfittando del momento di debolezza della creatura , prese l’asta di ferro che aveva lasciato sulla brace , questa era incandescente e perfino il manico bruciava , per giunta l’apice appuntito era rosso come il fuoco , ma non gli importava : voleva salva la vita , la propria e quella delle sue donne; così coraggiosamente si alzò e brandendo lo strumento di fuoco con la mano destra cerco di infilzare la creatura; ma questa accortasi del pericolo , ritornò in sé e scaraventò l’asta di ferro lontano dall’uomo , ai piedi di Chiara.
    Il lupo mannaro allora ,dopo averlo disarmato , ritornò a bramare la carne della sua preda e aprì di nuovo le fauci , Giovanni tentò di allontanarsi il più possibile dal mostruoso essere , ma prima che quest’ultimo potesse fare un altro passo, Lupo entrò a tutta velocità in cucina e appena vide il suo padrone in pericolo si lanciò sulla creatura mordendola alla gamba sinistra; il mannaro allora iracondo prese il povero cane con una mano costringendolo a mollare la presa , nel farlo lo infilzò con tre affilatissime unghie della zampa umanoide e lo gettò via in un angolo della stanza. La creatura allora ritornò sulla sua preda si chinò su di essa , ma cadde ai piedi di Giovanni grazie alla ferita infertagli da Lupo alla gamba sinistra.
    Accortasi che l’essere immondo era in difficoltà , Chiara non ci pensò due volte e prese l’asta di ferro rovente da terra ,la impugnò a due mani , incurante del calore che bruciava la sua carne , corse verso la creatura che stava per rialzarsi e urlò affondando l’arma rovente nella schiena del mosto … dritto al cuore.
    Il lupo mannaro si accasciò a terra , ebbe gli ultimi spasmi muscolari , poi rimase immobile , i suoi peli caddero , gli artigli si ritirarono e le zanne scomparvero : era ritornato ad essere Angelo , “L’uomo”.
    Chiara cominciò a piangere , di dolore , di felicità : era un pianto liberatorio.
    << Mamma?Papà?>>Margherita stava scendendo le scale e piangeva impaurita.
    Chiara non ebbe il tempo di fermare la bambina che questa entrò in cucina ; fortunatamente non vide l’uomo morto , ma solo perché la sua attenzione era attratta da una triste scena : Lupo , il suo adorato compagno , era ferito e morente.
    << Lupo!>> Urlò la bambina piangendo. Vide il sangue che sgorgava dalle ferite infertegli dal mannaro. << Mamma! Lupo non sta bene!>> Chiara subito si avvicinò alla sua figlioletta e l’abbracciò << Margherita , saluta Lupo che ti vuole tanto bene.>> e pianse anche lei con sua figlia.
    Attratti dalle urla che venivano dalla casa , arrivarono i compaesani che vedendo la scena capirono subito cosa era appena successo e aiutarono la piccola famiglia in quella notte tetra.

    Il mattino seguente , Chiara e Margherita , con l’aiuto dei loro soccorritori , sotterrarono il fedelissimo cane dandogli l’ultimo saluto , le lacrime della bimba erano interminabili , ma anche Chiara vedendo la propria piccola soffrire in questo modo non trattenne le lacrime , così madre e figlia si consolarono con un lungo abbraccio.
    Quello stesso giorno si tenne il funerale di Angelo ; non aveva parenti , ne una propria famiglia e dato che nessuno dei compaesani andò ad assistere alla celebrazione , questa fu molto veloce e triste; la salma fu chiusa all’interno di una bara e riposta sotto terra. Una lapide di marmo bianco fu poi posizionata sul luogo della sepoltura e riportava il suo nome , il giorno di nascita e di morte.
    Il pomeriggio seguente Chiara stava cambiando le bende dalla spalla di suo marito quando il senso di colpa cominciò ad assalirla :lei aveva ucciso un uomo , lo aveva fatto per proteggere la sua famiglia , ma lo aveva ucciso; così appena finì di cambiare le fasce per coprire le ferite di Giovanni si vestì e avvertì marito e figlia che sarebbe uscita << Io vado in chiesa.>>
    In realtà Chiara non si recò alla Casa del Signore per pregare , ma anzi , andò al cimitero.
    Qui trovò facilmente la lapide di Angelo ; appena la vide si inginocchio e unì le mani in preghiera << Perdonami!Perdonami!Non volevo farlo!>> e pianse.
    Poi si ricompose recitò qualche supplica per l’anima del defunto , si baciò le dita della mano destra e toccò la lapide bianca con la stessa. Lentamente si alzò e andò via.
    Quello stesso giorno ,quando il buio fu padrone e le campane suonarono la mezzanotte , nel preciso punto in cui la donna aveva toccato la pietra tombale di Angelo, comparve un alone rosso , che lentamente prese sempre più colore ,finché , dalla lapide stessa , cominciò a sgorgare sangue cremisi.



    Spero abbiate gradito! La storia è tratta da una leggenda proveniente di Caprecano , comune di Baronissi (SA) ,ovviamente ho apportato molte modifiche , ma l'originale narrava di un uomo che viveva in quel paese , che a mezzanotte di ogni notte di lunapiena usciva di casa e si trasformava in un lupo mannaro; questo poi alla sua morte fu sepolto e dalla sua si dice sgorgò del sangue.
    Ci tento in oltre a precisare che i nomi che ho utilizzato e personaggi (tranne per il lupo mannaro) sono di fantasia (anche se ho preso i nomi della famiglia protagonista , dalla famiglia di mia nonna) e il nome della creatura è scelto a caso.

    Inoltre aggiungo che le foto sono tutte e 3 scattate da me , nella prima si può vedere una strada di Caprecano , poi il sole che tramonta e la luna piena. non ho voluto aggiungere altro perchè avrei dovuto prenderle dal web , spero almeno che quelle scattate da me , per quanto indecenti valgano più punti di una fantastica presa dal web xD
    Un'altro "avviso" , i dialoghi o cercato di farli meno "colti" possibile perchè così li ho immaginati , quindi se trovate anche errori sappiate che spesso sono voluti(ma solo nei dialoghi).
    Tra l'altro non ho capito perchè , il forum mette automaticamente la minuscola dopo questo simbolo "<<" se non c'è uno spazio che separa la parola , ho cercato di separarle tutte le frasi in cui serve la maiuscola , ma non so se le ho intercettate tutte xD
    Detto questo ti ringrazio se ha letto fino a qui giù :3


    Spolliciate se avete gradito <3

    Edited by IovemClayton - 23/12/2015, 23:11
  5. .
    Complimentoni a A Lay Xiya ,io ancora cercavo di capire cosa fosse... ahahahah
  6. .
    Vedendo che nella sezione e-book non c'è , vi riporto questo libro per cimentarsi nell'arte della lettura dei tarocchi : "Il linguaggio segreto dei Tarocchi" di Laura Tuan.

    Pecca di questo libro è (forse) la poca attenzione data alla simbologia , al contempo però offre una buona interpretazione dei singoli argani per ogni situazione (es. amore , lavoro ecc.) , un libro che quindi a parer mio si accompagna particolarmente bene con "Il libro completo dei Tarocchi" di Pedirota/Stanghi ,in quanto descrive molto bene la simbologia ogni lama di (per quanto riguarda gli arcani maggiori) e che tuttavia offre "descrizioni divinatorie"(?) poco chiare (a parer mio).

    Vi riporto il libro della Tuan : http://nitroflare.com/view/22987A39A75998E...B%282010%29.pdf

    affrettatevi a scaricarlo dato che potrebbe essere "tolto" dal web da un momento all'altro.

    Ciao a tutti! Se avete gradito il libro spolliciatemi :3 ahahah
  7. .
    Io non posso far altro che ringraziarti Fozeya , davvero , ti sono veramente grato per le spiegazioni che mi stai dando , hai ragione io so poco , molto poco ,però non posso fare a meno di domandare e dialogare , perpoter capire , quindi ancora grazie soprattutto perlapazienza nel rispondere xD
    :)
7 replies since 20/4/2015
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