Cos'è un rito e come eseguirlo

Una mini guida sui riti e l'importanza di eseguirli bene!

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    Sempre più spesso, capita di leggere domande del tipo “non ho la candela rossa ne posso usare un altra?” “C’e scritto di venerdì ma posso farlo di mercoledì?”, oppure ancora “c'è scritto che ė per unire 2 uomini, ma posso usarlo per unire uomo-donna?”... Insomma, mi pare di capire che la confusione dilaga fra le persone (e questo succede non solo nell’antro, ma davvero un po' dappertutto), quindi ho deciso di scrivere 2 righe per spiegare bene cos'è un rito e l’importanza di eseguirlo nella maniera corretta.

    Cos’e un rito
    Partiamo quindi dal concetto più terra terra, spiegando esattamente cos'è un rito, partendo dalla definizione di Wikipedia, per poi analizzare alcune peculiarità delle varie filosofie (vi spiegherò anche il mio personale concetto di rito, con degli spunti da cui chi vuole può iniziare un proprio percorso).
    CITAZIONE
    Un rito (o rituale) indica ogni atto, o insieme di atti, che viene eseguito secondo norme codificate.
    Fonte Wikipedia.it

    Questa definizione, lascia poco spazio all’interpretazione e ancora meno domande sulla possibilità di modificare ciò che di norma viene indicato quando viene postato un rito di qualsiasi genere.
    Questa definizione ė valida tanto per la maglia quanto per i riti religiosi, ma anche per la vita personale! pensate ad esempio se andando ad una funzione religiosa, ed ogni volta fosse tutto diverso, in base alle esigenze dell’officiante o delle persone che assistono… Sarebbe incredibile no?
    Ma rito ė anche altro, e per dare una visione più ampia, mi piace ricordare ad esempio come spesso eseguiamo dei riti senza rendercene conto, gestualità quotidiane che eseguiamo spontaneamente, ma che in qualche modo contribuiscono al nostro benessere…
    Il rito del risveglio ad esempio che pur essendo personale, prevede delle gestualità quotidiane a cui non possiamo fare a meno (ad esempio risveglio colazione doccia per alcuni, come anche il tipo di cibo che scegliamo per la colazione ė parte integrante del rito stesso e ne comporta la buona riuscita o meno) il rito dell’andare a dormire (spegnere tutto, controllare gas, porte, finestre), il rito dell’uscire di casa (se ci pensate bene, molti fanno o pensano cose diverse se si esce per andare al lavoro, con amici, o per altre cose), e tutte queste gestualità ripetute hanno funzione importante per lo scoop finale, basta provare ad esempio possono provare a modificare la propria colazione per vedere come con una modifica così banale tutta la giornata prende un altra piega! Oppure provate ad andare a letto senza aver controllato di aver chiuso tutto, alcuni dovranno alzarsi per verificare, altri si sveglieranno anche durante la notte con una certa agitazione e dovranno quindi procedere al rito per poter riposare tranquilli.
    Nel mondo moderno queste gestualità si chiamano abitudini, ma in una visione più ampia e filosofica possiamo senza problemi definire tutte queste cose dei riti veri e propri.
    Ulteriormente più “banale” ma secondo me ancora più d’effetto ė l’esempio dell’inizio delle attività lavorative, provate a pensare di arrivare in ufficio e non accendere ad esempio il pc… Non potrete lavorare!
    Pensate ad esempio anche ad un medico che deve operare un paziente, stanza sterile, strumenti sterili, paziente sedato, ecc. Tutta questa ritualità ė obbligatoria! Non esiste un medico che opera un paziente con le stesso bisturi con cui ha operato il paziente appena precedente, potrebbe essere infetto, così come non si possono fare certi tipi di operazioni senza aver sedato il paziente, perché ne soffrirebbe troppo e probabilmente si muoverebbe modificando così la buona riuscita dell’operazione.
    Quindi perché usare una candela diversa o delle gestualità diverse dovrebbero portare agli stessi risultati?

    Riassumendo, possiamo dire così:
    Il medico (operatore esoterico) opera un paziente (che sarà la nostra vittima o il nostro obiettivo) nella sala operatoria (il posto giusto se ė indicato oppure dentro il cerchio opportunamente preparato e purificato) con tutti gli strumenti necessari e opportunamente sterilizzati/preparati (gli oggetti di cui abbiamo bisogno per praticare, che vengono indicati nei riti preconfezionati che troviamo, oppure materiale dedicato al tipo di rito).
    Una volta finito il paziente avrà bisogno di qualche tempo per riprendersi, ma il tempo ė variabile, e cambia in base al tipo d’intervento, all'età alla predisposizione del paziente ecc (allo stesso modo dovremo avere pazienza nell’attendere che le nostre richieste vengano accolte e facciano il loro corso) infine il paziente guarisce (obiettivo centrato, ottenimento del nostro desiderio).
    Ma capitano anche le occasioni in cui il paziente ha bisogno di stabilizzarsi per procedere ad una seconda operazione (rieseguire il rito) oppure che debbano intervenire molti specialisti (riti complicati in cui ad esempio ė necessario una purificazione prima o cose simili e che quindi avranno una durata maggiore del tutto subito) oppure, purtroppo, occasioni in cui non c’e davvero più niente da fare (inutile eseguire il rito oppure il rito non porterà a nessun effetto)...
    Ci sono anche casi in cui l'operazione va male per fattori “esterni” come disattenzione dei medici, errata analisi dei problemi, personale non abbastanza competente, dimenticanze, complicazioni impreviste, strumenti o materiali infetti, tutte cose che porteranno problemi! (I colpi di ritorno per esempio o la riuscita del rito solo in una parte ma non del tutto).
    Insomma credo che questo esempio possa valere come abbastanza esaustivo!

    Le diverse filosofie
    Ogni filosofia a cui ci accostiamo, prevede quindi dei gesti che comporranno il nostro rito e che ne comporterà la buona riuscita, ma la cosa davvero che accomuna tutti ė una sola: la fiducia che riponiamo in quello che stiamo facendo e nelle forze che ci possono aiutare.
    Ecco quindi che portare sul nostro altare gli strumenti giusti per operare secondo le tradizioni ė cosa fondamentale! Non posso chiedere aiuto a un dio (per fare un esempio eh) così come un'entità qualsiasi senza offrirgli qualcosa in cambio ad esempio, ma il cosa non deve essere stabilito da noi (mi è capitato anche di gente che decide di offrire cose a caso fra le cose che vuole buttare) ma sono elementi che devono appagare chi ci aiuterà così da renderlo benevolo nei nostri confronti; a ben pensarci, storicamente chiunque ha chiesto a un qualunque dio, che si parli di mitologia o cristianesimo o altre religioni, ha offerto qualcosa che ė stata richiesta direttamente, o che sapeva potesse fargli piacere, appagando così il volere del dio stesso, che spesso richiedeva anche enormi sacrifici (animali importanti, figli, cibi prelibati).
    Le offerte, sono quindi importanti tanto quanto le gestualità, questo perché offrire qualcosa di importante, richiede molto impegno ed indica piena fiducia nell'entità a cui chiederemo aiuto (concettualmente rinuncio a una pecora, ma lo faccio con Fede perché so che mi darai una mano) e questo è il vero concetto che sta alla base anche della Fede (qualsiasi).
    Eseguire un rito secondo un certo tipo di filosofia, richiede quindi una forte fiducia in ciò che facciamo, e in ciò che andiamo a smuovere, e nel fatto che le cose possano funzionare davvero, perché quell'entità o quel dio ci aiuteranno.
    Allo stesso modo anche i gesti e le parole dette assumono importanza fondamentale, esattamente come un mantra o una preghiera, se decidiamo di eseguire un rito preciso, non possiamo uscire da quanto ci viene detto.
    Gestualità e parole, al pari di un sacrificio, indicano una forte fede nell’entita che andiamo a smuovere, ma soprattutto sono indicative del nostro impegno e della nostra volontà nel desiderare e portare a termine ciò che chiediamo (il concetto è la convinzione).
    Ecco perchè diventa importante nel momento in cui decidiamo di utilizzare un rito già fatto e testato da altri, l’utilizzo degli stessi gesti oggetti e tempi che vengono indicati (Anche i giorni e gli orari sono importanti!), ma la condizione unica è che questo rispecchi il nostro stato d’animo.

    La magia personale ė migliore di quella “preconfezionata”?
    Mi sento di rispondere con un secco NO.
    Non esiste in esoterismo la cosa migliore da fare, ma bisogna scegliere la propria strada e portarla avanti fino in fondo.
    Tutto può funzionare, come può non funzionare niente, il segreto ė davvero la fiducia e la volontà che ci mettiamo!
    Una scelta “vale l’altra” se a guidarci ė la fiducia, se lasciamo che il nostro istinto ci guidi verso l'obiettivo, e credo che nessuno possa affermare il contrario.
    Affrontare un rito richiede comunque competenza e completezza, sicurezza e tenacia, voglia di ottenere ciò che desideriamo ma anche la sicurezza che sia la cosa giusta da fare, altrimenti non funzionerà, che decidiamo di rivolgerci a Santi, Dei, o altro.

    Che rito scegliere?
    Quindi, lo faccio personalizzato o lo scelgo fra le decine di riti che trovo in internet?
    Insomma la cosa fondamentale è saper scegliere, perché ciò che faremo, se fatto bene, sarà irreversibile e comporta un sacco di conseguenze alcune prevedibili altre no, che dipendono dalla buona riuscita, dalla concentrazione e dalla “purezza” dei nostri intenti.
    Seguire alla lettera un rito ha certamente il vantaggio di sapere che funziona e che è testato, ma non deve essere modificato, portato avanti così com’è, va capito e studiato in ogni dettaglio, vanno capiti i motivi di ogni cosa, colori, tipo di cere, olii e incensi, dovete farlo vostro, innamorarvi di lui e capirlo fino in fondo e, se arrivasse da una qualche filosofia specifica, è bene anche studiare la filosofia alla base del rito per poter interpretare al meglio il rito.
    Crearsi un rito personalizzato ha il vantaggio di vederlo crescere, di sapere con esattezza cosa stiamo facendo e perché, e quindi sarà davvero nostro, tuttavia dobbiamo tenere in seria considerazione l’utilizzo (soprattutto se siamo agli inizi) almeno gli elementi base per il tipo di magia che vogliamo eseguire, sempre sfruttando il concetto di “fare le cose bene” e non di “lo faccio così come viene tanto è uguale”.
    Non esiste quindi una vera risposta a questa domanda, bisogna seguire l’istinto e capire in che modo possiamo agire al meglio ascoltando le sensazioni.
    L’unico consiglio che mi sento di dare è: NON SCEGLIETE IL RITO IN BASE ALLA FACILITA DI ESECUZIONE, MA IN BASE ALL’OBIETTIVO, anzi più complesso sarà più (se eseguito bene) probabilmente porterà i risultati sperati.

    La mia visione personale
    Personalmente ho una visione della magia che scosta dalla maggior parte delle correnti esoteriche e/o religiose, sono per la filosofia della magia personale e della forza del desiderio, e ritengo che il rito o rituale sia solo un mezzo per raggiungere uno scopo ad ottenere la giusta concentrazione, non sono votato a nessun dio in particolare (anche se sono di origini cristiane), ma mi rendo conto che esiste una forza più grande di noi che fa muovere le cose, fatta di energia a cui noi possiamo attingere risorse per poter “operare”, che guida e che ci segnala se qualcosa non va, e lo possiamo fare tramite il nostro subconscio.
    Tuttavia per me è davvero fondamentale la concentrazione e l’esecuzione di un rito proprio come ė stato concepito (spesso concepisco i riti più giusti in sogno o durante la meditazione, altre volte mi arrivano intuizioni chiare, quasi come se avessi già provato quel rito) e li eseguo esattamente così come mi vengono, e se qualcosa va storto riparto da capo, solitamente da zero con materiale nuovo e spirito rinnovato.

    Il rito secondo la mia visione personale
    Io non ho la risposta alle domande, anzi, spesso rispondo con altre domande, ma mi piace condividere la mia filosofia perché credo possa essere d’aiuto a qualcuno (alla fine quando arriverete in fondo scoprirete che tutto sommato non discosta troppo da quanto ho già scritto in precedenza)
    La magia ė personale, non mi va di scomodare entità che potrebbero non aver voglia di aiutarmi, ma soprattutto potrebbero esaudire i miei desideri in maniera differente rispetto a ciò che avrei voluto.
    Mi affido normalmente all’istinto e alla meditazione, riflessione e azione sono le parole che utilizzo solitamente quando opero.
    Ho scelto quindi di operare tramite energia, smuovere energie, senza chiedere che qualcuno lo faccia per me, accumulo energia la carico con i miei intenti e quindi la direzioni verso il mio obiettivo.
    Ma utilizzo comunque dei riti per farlo, gestualità che sono normalmente comprese nei riti di ogni tipo e che cerco di ripetere ogni volta che faccio qualcosa.
    Lo faccio per alzare il livello di concentrazione, per aumentare le aspettative, insomma quello che faccio ė “raccontarmi che queste gestualità hanno un significato profondo e che in qualche modo mi aiuteranno a portare avanti il mio scopo”; questo aiuta il mio subconscio ad aprirsi, a rendersi utile ed a sprigionare le energie di cui ho bisogno.
    Il concetto filosofico che sposo io ė davvero molto semplice ed ė quello del pensiero positivo, insomma se ho bisogno di qualcosa e ne ho davvero la necessità il mio pensiero arriverà all’universo che caricherà la mia energia personale di energia universale e influirà sul destino per darmi una mano.
    Ma per potermi concentrare e quindi creare l’energia necessaria, mi serve qualcosa di fisico di vero, che mi apra al mio subconscio e che attivi in me ciò che mi serve per ottenere ciò che voglio.
    Ecco quindi che dopo aver raccolto le idee e dopo esercizi di visualizzazione meditativa passo all’attacco creando il rito personalizzato utilizzando comunque le candele giuste, gli incensi giusti gli olii e le erbe giuste, insomma concettualmente ė come se creassi una sorta di sigillo che attiverà il mio subconscio e lo farà lavorare senza che nemmeno io me ne renda conto, proprio perché la ritualità mi permette di credere che questa cosa la posso avverare davvero.


    Spero di essere stato chiaro ed esaustivo, se qualcuno non fosse d'accordo ovviamente accetto critiche e commenti!
    Se qualcuno avesse domande o voglia di eventualmente ampliare, io sono qui!
     
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    Per quello che mi riguarda sono tutte tecniche per raggiungere in pieno lo stata Alpha o meglio ancora una via tra Beta e Theta..la spiritualita ' del rito e' soggettiva
    Se credo che un colore funzioni meglio di un altro lo provo e se un giorno o un'ora la sento nefasta ,cambio
    Le tecniche magiche tramandate nel tempo da chi ha provato e riprovato prima di me sono di tutto rispetto, ma non sono uguali per tutti
    Dopo anni magari si puo' tentare di dare uno spinta personale...se ci si sente
    Conosco Streghe di tutto rispetto che usano un coltello da cucina senza problemi , non hanno mai aperto un cerchio fisicamente e usano una comune pentola di rame per calderone magari quella della pasta
    Ripeto, personalmente il rito ha la sua importante valenza ..all'inizio
    Bello sto post
     
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    Era da un po' che non si leggeva un post originale (senza copia e incolla) frutto di un ragionamento fatto in prima persona.

    Mi trovo d'accordo su molte cose che hai scritto ma su altre ho un po' di riserve.
    In magia, un po' come nella vita, ci sono mille strade diverse e molti modi per percorrerle ma in ogni caso bisognerà mettere un piede davanti all'altro per procedere.
    Quindi credo che sia fondamentale conoscere e imparare ad eseguire riti o azioni magiche seguendo regole precise, però credo anche che questa visione potrebbe essere riduttiva.
    In medio stat virtus.... per personalizzare e "scoprire" nuovi modi di agire e operare bisogna prima conoscere quelli tradizionali.
    Quindi secondo me va bene il cambiamento, ma con cognizione di causa.

    Ad una persona che si approccia a questo mondo non mi verrebbe da dire "va' e fai quello che senti"...molto new age. xD
    Meglio prima studiare e capire cosa si "muove" cosa si prova e perchè, poi magari una volta che hai fatto esperienza puoi provare a sperimentare un po'.
    Poi molto dipende anche dalla "portata" di un rito e dai risultati che vuoi raggiungere, se vuoi fatturare a morte una persona non è sufficiente mettere assieme tre candele nere e recitare una formula inventata perchè "la senti efficace".

    O almeno questo è il mio pensiero (un po' semplificato) per ora.
     
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    Mi sono preso qualche giorno per rispondere qui per ragionarci un po' su...
    Credevo di aver specificato bene di "studiare un po prima di agire"...
    Credo sia davvero alla base questa cosa... ecco perché appunto invito ad un certo punto a studiarsi le varie correnti prima di eseguire fisicamente un rito, ed entrare nello specifico di una determinata filosofia...
    Io ovviamente ho parlato forse troppo per esperienza personale più che in generale, ma quanto ho scritto per me ha funzionato!
    Poi ovviamente si rimanda sempre all'effettiva capacità e autocritica di ognuno!
     
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3 replies since 27/11/2017, 20:02   402 views
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