Emozioni, stati d'animo e malattia

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  1. Ares
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    Sembra che sia così..del tipo un altro modo per capire l'errore..
     
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    Bah
    Non metto in dubbio ciò che dici Ares, è solo che mi sa di "autoflagellazione cristiana"
     
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  3. Ares
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    ...cerco solo di capire,siccome sono anche io dell'idea che sintomi fisici hanno origine dal modo in cui sta la persona a lungo andare..detta in maniera papale^^ e che è la mente che comanda il corpo..Volevo capire come trovare l'origine del sintomo fisico quando non si sa..escludendo per certo malattie a livello medico..ma tenendo conto di eventuali traumi morali e modi di vivere..considerando pure la negatività che si percepisce.."Io e il cristianesimo abbiamo molto a che dire...^^ e di certo non è un mio pensiero..."

    In modo personale so i miei errori ma andrei ot..E non è luogo..La curiosità è generale...
     
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  4. Ares
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    Il problema resta quando non si hanno molte spiegazioni..
    E mi sembra interessante il discorso di Aurora..balaramax in primis ha riportato il legame tra animo (spirito) mente e corpo..Il cristianesimo non c'entra molto ben più in antichità l'essere umano ha conosciuto "lo spirito"..
    Il punto di vista morale..E vario a ciò che si ritiene giusto..Per noi verso gli altri..poi Boh..causa e effetto lo si ha sempre...Il che non è sempre negativo..
     
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    Il cristianesimo l'ho menzionato come idea del peccato ed espiazione : pulisco i debiti karmici tramite reincarnazioni flaggellanti (casi di nascite cin gravi menomazioni o malattie genetiche)
    Ad ogni modo l'unione fra corpo e spirito lo idealizza e concretizza anche il cristianesimo
    "Non di solo pane vive l'uomo "
    Comunque comprendo il discorso e lo appoggio in parte
     
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  6. Ares
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    Già...
     
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    Ennesima dimostrazione di come le varie discipline spirituali siano arrivate a comprendere ed esaminare concetti che solo recentemente sono stati presi in considerazione dalla scienza ufficiale

    Stress cronico e malattia

    Se guardiamo il panorama delle malattie, dei disagi, dei disequilibri, delle sofferenze vediamo una lista lunga e in continua evoluzione. Spaventa pensare che non vi sia un fondo.
    In verità, la forma del nostro disagio è solo la parte esterna, può assumere aspetti unici e individuali, ma l’origine è la stessa: lo stress. Sembra banale, ma riflettiamo un po'.
    La maggioranza delle prestigiose università e istituti di ricerche americane riconoscono allo stress la causa del 90-95% delle malattie, il restante è attribuito alla genetica, anch’essa influenzata, nella sua espressività, dallo stress.

    Cosa determina una situazione di stress

    A determinare una condizione di stress non è soltanto un insieme di fattori esterni, quali i ritmi quotidiani, il lavoro, la competizione, i problemi economici ma più di ogni altra cosa lo stress è determinato da una condizione interna, ovvero dalla strutturazione del nostro modo di pensare, sentire, agire, che genera un’impostazione muscolare, ossea, chimica ed energetica del corpo e delle sue cellule.
    Fin dalla nascita, tutti noi riceviamo un imprinting dall’ambiente, da cui ricaviamo esperienze emotivo-somatico-relazionali-cognitive. Se il loro bilancio è sostanzialmente positivo, struttureremo un modo di affrontare gli obiettivi e le difficoltà, con curiosità, impegno, passione, dedizione, fiducia. Ma se il bilancio tenderà al negativo, si creerà sfiducia nelle proprie capacità, nel mondo, un atteggiamento di fuga, di sfida, di rinuncia, tutto sembrerà complicato, impossibile.
    In questo secondo caso, ogni esperienza sarà affrontata con stress e fatica estrema, l’individuo non riuscirà a godersi nessun traguardo, nessuna condizione positiva, ci sarà sempre allerta, l’attesa di ostacoli e difficoltà. Il corpo ne risulterà teso, il respiro corto, l’ossigeno in entrata sempre al minimo, il battito accelerato, il sonno disturbato, la digestione difficoltosa, la ritenzione idrica elevata, la stipsi, la pressione alterata.
    Il cervello invia all’ipotalamo il messaggio che sussiste una condizione di emergenza e come tale è necessario intervenire come se fosse una condizione eccezionale. Il corpo si struttura in modo da rispondere nel modo più ottimale possibile. L’ipotalamo, strettamente connesso con ipofisi e surrene, regolando molte funzioni (fame, sete, risposta respiratoria, circolazione sanguigna, ritmo sonno-veglia, comportamento sessuale), determinerà una risposta fisiologica tipica di emergenza. Saranno ottimizzati tutti i sistemi e gli organi necessari per attaccare/fuggire e sopravvivere, a loro volta saranno dispensati tutti gli organi, le funzioni e le cellule che non sono necessari alle funzioni basilari.
    I muscoli, il cuore e i polmoni avranno il primato in termini di attività, a sfavore delle funzioni quali digestione, lavoro epatico, pensiero, emotività.


    Lo stress cronico

    Il problema nasce quando l’individuo si trova in questa condizione d’emergenza in modo costante o semipermanente. L’organismo si esaurisce e si intossica.
    Il cuore, i polmoni e i muscoli producono un iperlavoro che li porta a esaurirsi, il fegato, i reni, lo stomaco, l’intestino, sono stati dispensati dalle loro attività, rimanendo ingolfati da prodotti non adeguatamente trasformati, distribuiti e smaltiti. La cellula stessa non svolge la funzione di scambio e ricambio, intossicandosi al suo interno.
    Il sistema immunitario si troverà sbilanciato per un tempo troppo prolungato e tutto questo porterà a sofferenza, disequilibrio e malattia. Si rafforzeranno anche i messaggi negativi su noi stessi, quelli di sfiducia, di sforzo e resistenza. “La vita è dura. È una lotta. Non ci si può rilassare. Io non sono capace”: un vero circolo vizioso!


    I benefici delle discipline bio-naturali nella gestione dello stress

    Troppo spesso si tralasciano o si sminuiscono gli effetti nocivi del nostro modo di sentire, pensare, reagire, mangiare, respirare, camminare.
    Questo ci fa capire perché tante discipline bio-naturali sono così potenti: regolando il respiro, riarmonizzandolo, mostrano in modo visibile l’inconsistenza del proprio ritmo frenetico, aiutano a svelare le convinzioni erronee.
    I rimedi temporanei, quelli che si rivolgono ai sintomi, non fanno che peggiorare le cose, perché nascondono il vero problema e la necessità di intervenire da dentro.
    È sicuramente meno impegnativo, più immediato e deresponsabilizzante intervenire sul sintomo, ma la caducità dei risultati ci suggerisce che non stiamo percorrendo la giusta via per ottenere la salute. Le stesse discipline bio-naturali, nate e vissute per migliaia di anni con una matrice olistica, approdate in Occidente sono spesso state ridotte a una sorta di farmaco alternativo.
    È importante interrompere gli automatismi malsani del corpo, delle cellule, degli organi, che innescano circuiti automatici inconsapevoli, nonché lavorare sulle convinzioni erronee e le emozioni sottostanti. Le discipline stesse devono riprendere la propria dignitosa origine, per promuovere una visione completa.
    Certamente questa impostazione richiede l’impegno attivo in prima persona di chi ne è coinvolto, che non sempre è consapevole di essere primo attore della propria vita.

    Fonte
    www.scienzaeconoscenza.it/articolo/stress-cronico-e-malattia
     
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    Il karma per me e' una della tante cazzate pseudoreligiose
    Dunque rispondendo a Dark
    Le membrane di cui parlavo sopra, si creano nel cervello del feto al primo trimestre di gravidanza , qui mi piacerebbe fermarmi perché essendo io personalmente favorevole da sempre all'aborto mi dispiace mettermi in dubbio, ma devo
    Se appunto queste membrane ci sono gia' e perfettamente funzionanti viene da sé che ogni sensazione, ogni trauma, ogni pensiero negativo venga poi percepito dall'essere in formazione, mi sembra che ne abbiamo gia' parlato in privato
    Dunque
    LA PRIMA LEGGE BIOLOGICA CI PERMETTE DI COMPRENDERE L'ORIGINE DI TUTTE LE “MALATTIE”, DAL RAFFREDDORE AL TUMORE.
    Come inizia una qualsiasi “malattia”: la DHS
    La “malattia” è generata da qualcosa di molto preciso, che si definisce conflitto biologico. Niente che ci aggredisca dall’esterno, o a causa di un “sistema immunitario” debole, nessuna causa genetica. Non è causata nemmeno da uno stress o da un trauma generico, o da un conflitto psicologico, ma la “malattia” nasce con una modalità molto precisa, e cioè a causa di uno “shock acuto, inaspettato, drammatico e vissuto con un senso di isolamento”che e' denominato DHS (Dirk Hamer Syndrom, in ricordo del figlio di Hamer del quale sto scrivendo della sua scoperta delle 5 leggi biologiche
    Perché biologico?
    Si definisce uno shock biologico inaspettato perché la persona (come qualsiasi essere vivente) viene colta “in contropiede”. Ovvero: accade qualcosa che attiva nel nostro sistema una risposta automatica, senza che ci sia il tempo perché tale risposta possa essere mediata dalla mente. In questo senso è di tipo biologico, proprio perché è una risposta immediata quando “non c’è tempo”.

    Esempio di conflitto psicologico: Se la ditta dove lavoro va male perdendo nel tempo sempre più clienti e alla fine chiude, questo sarà un fatto che mi rattrista, mi preoccupa, mi fa anche arrabbiare, ma non mi fa ammalare perché non è qualcosa che accade in maniera inaspettata.

    Esempio di conflitto biologico: Se invece un giorno vado a lavorare e trovo sul mio tavolo una lettera di licenziamento, vivo uno shock biologico, inaspettato, che mi coglie impreparato

    Il conflitto biologico ha quindi connotazioni molto precise:

    1) è immediato e inaspettato, cioè non ha il tempo per essere mediato dalla mente.

    2) E’ acuto nel senso che accade in una frazione di secondo.

    3) La persona nel momento della DHS è come staccata, isolata dal mondo, e vive quell’istante con un senso di solitudine: in quella frazione di secondo è quella persona unica a vivere lo shock
    Lo shock biologico è qualcosa che viviamo quotidianamente:
    Questo shock biologico, è qualcosa che possiamo vivere più volte in una stessa giornata. E’ importante quindi sfatare l'idea che debba essere assolutamente qualcosa di drammatico, perché basta un piccolo shock per reagire istantaneamente su tutti i nostri livelli (psichico, cerebrale e organico.)
    Ma non tutti questi shock producono uno stato che definiamo “malattia”: perché non è sufficiente vivere uno shock per produrre una “malattia” ma dipende da quanto tempo rimaniamo congelati nello stato di conflitto attivo (massa conflittuale). Questo concetto vi sarà più chiaro leggendo la Seconda legge biologica
    Esempio: immaginate di entrare in un bagno pubblico, di aprire la porta e di trovarvi inaspettatamente di fronte una persona che occupa già il bagno. In quell’istante abbiamo una reazione immediata di “spavento/sorpresa”. Stiamo vivendo una situazione ben lungi dall’essere drammatica, ma in quella frazione di secondo abbiamo avuto, istantaneamente, una serie di reazioni immediate, cioè non mediate dalla mente, dove siamo entrati in simpaticotonia, abbiamo trattenuto il respiro, contratto i muscoli, liberato noradrenalina. Abbiamo avuto cioè tutta una serie di reazioni fisiologiche di “allarme” automatiche, immediate, anche se in questo caso, dove cioè lo shock dura solo qualche istante, non abbiamo poi una reazione nel corpo che chiamiamo “malattia”.
    La DHS, ovvero lo shock biologico, non è un errore della natura, al contrario è sensato e utile alla sopravvivenza.
    La DHS è quindi qualcosa di comune, che fa parte della vita, assolutamente non malvagia. È una possibilità che la natura ha predisposto per noi in milioni e milioni di anni, per far fronte, adattandoci, alle situazioni inaspettate piccole o grandi che siano. Pensate a quando vivevamo nella foresta, dove gli adattamenti per conservare la vita e proseguire la specie erano molto più impellenti
    In effetti lo shock biologico attiva all’istante il sistema neurovegetativo: entro in simpaticotonia, vasocostrizione, ho un aumento del ritmo cardiaco, mani e piedi freddi, e finché non mi tranquillizzo farò fatica a dormire e a mangiare e avrò continuamente il pensiero ossessivo, fisso sul problema. Questo è molto sensato in natura, perché nel momento del disastro la bestia deve essere istantaneamente in allerta e pronta per contrattaccare o scappare. Non ha tempo né di mangiare né di dormire e si occupa continuamente del problema finché non trova la soluzione.

    Pensate cosa accadrebbe al coniglietto se, vedendo arrivare la volpe, si fermasse a pensare: “Oh, la volpe... chissà quale sarà la via di fuga migliore?”. Invece, istantaneamente inizia a correre e non si ferma finché non è al sicuro nella sua tana, senza nemmeno occuparsi se la volpe ha continuato a inseguirlo o si è fermata prima
    È quindi una reazione sensata di sopravvivenza, adattamento e mantenimento della specie.
    Il “contenuto del conflitto”
    Nella nostra società moderna abbiamo perso l’attenzione all’esperienza sensoriale diretta, mentre ciò di cui stiamo parlando è proprio di un sentito diretto, biologico, non mediato, che un essere umano, un gatto, un cane, un cavallo, un neonato o anche un feto vivranno con la stessa modalità. Perciò Hamer descrive il contenuto del conflitto con il semplice “linguaggio animale”, biologico, delle funzioni dell’organismo: “mancare del boccone”, “non poter mandare giù”, “non poter marcare il proprio territorio”, “sentirsi attaccato”, “qualcosa puzza nell’aria”, ecc.
    È chiaro che poi quando parliamo di “essere umano”, il sentito animale va tradotto con quella che è l’esperienza dell’essere umano di oggi e, se per l’animale “mancare del boccone essenziale” vuol dire effettivamente morire di fame, cioè non trovare il cibo, l’essere umano può sentire la stessa cosa se fa bancarotta, perde il lavoro, si trova in mezzo a una strada. Ma sia l’animale che non ha più il cibo sia l’uomo che ha perso il lavoro, reagiranno entrambi producendo, in conflitto attivo, un adenocarcinoma al fegato, per metabolizzare al meglio quel poco cibo che trova.

    In base alle 5 Leggi Biologiche possiamo verificare come per qualsiasi “malattia” non si tratti di un evento casuale o di una “sfiga scientifica” ma che è sempre parte di un programma biologico e sensato della natura, finalizzato alla sopravvivenza e comune a qualsiasi essere vivente, che sia un essere umano, un animale, una pianta o anche un feto.
    Se avete pazienza potrei scrivere qua tutte e 5 le leggi ( chiamata nuova medicina germanica )
    Le 5 Leggi Biologiche ci permettono di comprendere come Psiche, Cervello e Organi siano tre livelli dello stesso organismo e ciò che accade in quel processo che abbiamo sempre chiamato “malattia”, è visibile contemporaneamente a tutti e tre i livelli. Questo comporta che se conosco uno dei livelli posso determinare precisamente anche gli altri due.
    OT
    Come si mette qua un pdf? :( che a me il copia incolla non piace nemmeno un po'
     
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    Sei stata chiarissima
    Mi interessa molto questo discorso, già lo sai^^
    Mi domando: arrivando a comprendere gli altri due livelli è realmente possibile venirne a capo, risolvendo quindi del tutto, la situazione e la conseguente malattia?
    E ancora: non pensi che ciò che è definito karma possa predisporre le fondamenta della creazione della situazione che poi farà scaturire il tutto?
     
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    Al karma non ci credo Dark :)
    le leggi biologiche di Hamer sono esaustive e facilmente dimostrabili
    Non condivido invece la sua filosofia per quanto riguarda la guarigione
    In pratica sostiene che il sintomo non e' che la malattia in via di guarigione quindi di non intervenire che il soma ci pensa da sé
    Io invece sono convinta ( e non solo io ) che gia' sapere e prendere coscienza sia si un passo gigantesco verso la guarigione,ma anche applicare la conoscenza medica, olistica, omeopatica sciamanica ecc per sopprimere comunque il disagio e dimezzare i tempi sia la via migliore
     
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    E concordo su questo
    Durante le cure mediche, anche per quelle più gravi, lo stato d'animo e dunque l'energia nostra, incide elevatamente
    Penso solo che dato che spirito non esclude il fisico e viceversa, entrambe le metodologie mediche olistiche e quelle moderne, non è detto che debbano escludersi , di pari passo produrrebbero maggiori risultati
    Ammetto però di non avere abbastanza conoscenze in merito per poter discuterne con cognizione di causa, ma solo dando miei modesti pareri personali, mi farebbe piacere dunque se riuscissi a postare quei PDF di cui parli
     
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    Il karma comunque non fa parte solo di religioni, ma durante le sedute sia con pendolo o tavola o scrittura automatica, le entità ne parlano.
     
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    Dark se gentilmente mi insegni come fare ...
     
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    Non lo so fare manco io...
     
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