Introduzione alla Visione Esoterica

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  1. ViraBhava
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    Cancellato

    Edited by ViraBhava2x - 27/11/2010, 14:59
     
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  2. macrom
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    ti riferisci solo ai simboli grafici nella tua esposizione???
     
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  3. Emeth
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    CITAZIONE (ViraBhava @ 5/11/2010, 16:29) 
    No.
    Quando esprimi qualcosa, anche una semplice parola, essa può essere un simbolo. Come cita Yvon Le Loup "[...]le parole, nelle loro radici, sono profondamente iniziatiche".
    Tutto è simbolo, ed al contempo nulla lo è realmente ;)

    Questo porta anche a valutare la possibilità che alcune coppie di simboli siano semplicemente dei 'depistaggi'... che ne pensi Vira?
    ;)
     
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  4. Warrior of the One
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    Potresti farmi un esempio di un simbolo che abbia interessanti qualità energetiche?
     
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  5. Emeth
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    CITAZIONE (ViraBhava @ 5/11/2010, 18:48) 
    Bè Emeth, bisogna sempre definire da "dove" si viene depistati e verso "cosa" ;)

    Vira, sappiamo che possiamo dare un valore simbolico a qualsiasi cosa, e che possiamo dare valori differenti a simboli 'preconfezionati'...
    Un po' come possiamo convincerci che una scatola di spaghetti precotti in realtà sia una scatola di fagioli rossi.
    Possiamo pertanto essere guidati in concatenazioni di Simboli.
    Ognuna di esse ha una sua validità, ma non tutte conducono al risultato voluto.
    Rendo la domanda più esplicita.
    Cosa ne pensi dei dfepistaggi volontari?
     
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    Emeth intendi qualcosa come il numero 69 che a molti indica una posizione sessuale, mentre invece a me fa pensare tanto al simbolo dello Yin e dello Yang?
     
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  7. Emeth
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    Non intendo solo quello, anche questo che tu hai fatto notare... ovvero il 'camuffare' simboli per altro...
    Ma io parlavo di depistaggi 'volontari'... penso che Vira capirà quel a cui accenno...
     
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    Io invece mi chiedo perche tu stai volontariamente cercando di depistarmi invece di dare il loro nome alle cose...
    Di quello che intendi e parliamo, era quello che stavo cercando di dire, nn camuffare un simbolo da un altro ^^
     
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  9. Emeth
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    Ho dato il loro nome alle cose... ma volevo arrivare a fare un discorso anche con l'apporto di Vira... ha aperto lui questo post e non vorrei deviare la discussione dal punto a cui lui voleva arrivare (ammesso ne abbia uno)...
    Comunque accennavo a 'concatenazioni guidate'... quelle che spesso vengono suggerite in alcuni libri... tutti ci rendiamo conto che sono cazzate enormi, eppure spesso ci vengono propinate...
    Come ci approciamo ad esse?
    Le prendiamo per oro colato?
    Le cestiniamo?
    Le valutiamo e cerchiamo di prenderne il buono (ammesso che ci sia)?
    Insomma, volevo il suo parere su come valutare una concatenazione che sappiamo essere ardita (per non dire pilotata)...
    Questo pilotare le concatenazioni non è solo una azione fatta da un autore in un libro, ma anche qualcosa che il nostro subconscio fa ogni giorno... come ha messo in luce Freud...
    Volevo confrontarmi su questo Black&White...
     
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    Si mi sembra giusto aspettare Vira...
    In ogni caso faccio fatica a collocare il tuo riferimento alle "concatenazione guidate"
    Perche nn capisco in che contesto le posizioni. Se intendi il nostro pensare a cose indotte, perche spinte da altri. Oppure se intendi piu concatenazioni, in quanto il susseguirsi degli eventi è puramente determinato da un fenomeno di causa ed effetto.
    Se vogliamo rapportare tutto ai numeri e ai simboli come da topic si parla, allora si potrebbe parlare del primo caso. In cui chiunque ci spinge a pensare una cosa per quella che può e nn può essere per lui.
    L'autore di un libro ci spinge a pensare a una cosa vista e pensata dal suo punto di vista, inculcandoci il suo pensiero e abnubilando il libero arbitrio della mente e del fare supposizioni...

    Ok adesso sto divagando, aspetterò l'intervento di Visa per cerca di capire di che contesto stiamo parlando.
     
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  11. Emeth
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    Intendo varie cose...
    quando nei libri un autore ci guida ad una conclusione
    quando il nostro subconscio direziona i nostri pensieri
    quando nella meditazione energie esterne ci fanno deviare
    quando, in generale, ci viene proposta una serie diversa da quella a cui siamo usualmente abituati... e per serie intendo di simboli, per quanto riguarda gli eventi ti direi che è un discorso a parte...

    Ti faccio un esempio pratico....
    Siamo abituati a vedere i numeri naturali come una successione del tipo:
    1 2 3 4 5 6 7 8 9 ... ... ...
    Se io te la mostrassi in questo modo:
    6 7 2 3 9 1 4 5 8 ... ... ...
    Tu che valutazione le daresti?
    Gli elementi sono gli stessi, ne ho cambiato la disposizione.
    E se sscrivessi:
    1 2 3 a 5 6 b 7 8 9 ... ...
    A questo punto che valore dai ad a e b?
    E se scrivo:
    3 a 5 1 6 b 8 2 7 c ... ...
    che valore dai ad a, b e c?


    Ah, giusto per informazione di servizio, a Vira al momento non funziona l'adsl :D
     
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    Mi sembra di tornare a scuola pensado al valore che A e B possono avere se messi in quel contesto XD
    Cmq si adesso ho capito cosa intendi. E devo ammettere che questa tua osservazione mi sta dando molto da pensare...

    A questo punto però entra anche un fattore di "giusto e sbagliato" nn credi?
    Se anche noi prendessimo in considerazione cosa vorrebbe farci capire un autore, cosa ci suggerisce il nostro inconscio oppure cosa dice l'istinto... Dovremmo sempre fare i conti anche con il cosa è giusto o è sbagliato. Soprattutto se il risultato della nostra scelta andrà ad influire su contesto di livello rieale e nn piu solo ipotizzato.
    Noi diamo per scontato che 1 2 3 4 5 6 7 8 9 ... sia giusto, perche qualcuno millenni fa ha inventato questa cosa (chi mi chiedo?) e noi abbiamo dato per scontato che sia giusta, e così l'abbiamo accettata. ( da notare per altro che i numeri e la matematica sono uguali in tutto il mondo)
    Alla fine i numeri sono solo parole date da qualcuno e a noi imposte.

    ||| <--- per te questo è 3

    Ma se qualcuno avesse detto che

    ||||| <--- Questo è tre

    Allora tutto il concetto in se di cosa ci viene imposto, di cosa è giusto e sbagliato o quant'altro sarebbe totalmente diverso.

    È un po impossibile spiegarsi bene scrivendo questo concetto.
     
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    Quindi tutto dipende da cosa vogliamo ottenere... e da dove vogliamo arrivare.
    Diciamo che nn importa il mezzo ma il fine... e come lo si usa e quale si usa è puramente dettato dallo scopo...
     
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  14. +RD+
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    Personalmente, rispondendo un po' ai quesiti posti da Emeth, io osservo tutto, capisco tutto, arrivo anche al punto in cui mi vuole far arrivare l'autore, dopodiche' ricomincio da capo poiche' lascio un vasto spazio ai dubbi. Non ho mai una risposta secca, o almeno capita di rado...mi ci devono costringere. Ma questo non e' insicurezza in cio' che penso, quanto la consapevolezza che non tutto e' come ci appare, e che ci possono essere diverse risposte alla stessa domanda. Nel caso specifico di un simbolo, finche' non apprendo la sua storia dalle varie fonti, ho sempre la sensazione che mi stia sfuggendo qualcosa, che manchi qualcosa...
    Tutte ste chiacchiere per dire che alla fine sono una studiosa piu' che una "pensatrice"!!! ;)
     
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  15. Narathea
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    Quando in un Museo vedete un quadro (il simbolo)... di un astrattista ad esempio, già solo il fatto che l'opera abbia un titolo vi suggerisce che cosa pensare.
    Se poi leggete anche la didascalia, la reazione psicologica più comune è quella di cercare di far combaciare quanto scritto all'opera, dato che si da per scontata l'esattezza della descrizione.
    (Per questo le leggo con il maggior distacco possibile, e a volte nemmeno le leggo...)
    Forse, Emeth, per depistaggio intendevi questo? l'"indirizzare" verso una derizione?

    Non è affatto difficile influenzare l'altrui visione di un Simbolo: nel momento in cui spieghi un simbolo ad un individuo, lo stai già depistando, dato che gli stai suggerendo cosa pensare (ma data la diffusa generale pigrizia mentale, non si esclude che tu possa ricevere un grazie!)


    venendo allo scritto di ViraBhava:
    Dici bene, in effetti tutto può essere un Simbolo, dipende da noi.

    Quando ci approcciamo ad un Simbolo sconosciuto, ci avvaliamo delle informazioni di cui siamo in possesso per cercare di dargli un senso (che per noi sia valido) e -generalmente- questo processo equivale a "cercare di adattare il simbolo a noi Stessi".
    Sto pensando però a come comincia il post: Siamo certi che l'uomo sin dalla sua venuta abbia iniziato a creare simboli? Non invece possibile che li abbia già trovati?

    Forse ci sono un paio di ripetizioni qua e la che potresti correggere.
    Però mi piace!
     
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21 replies since 5/11/2010, 15:20   632 views
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