Il lavoro alchemico

Il ricordo di noi

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  1. Chimera®
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    Per la prima volta, in vita mia, mi sono interessata al lavoro alchemico ed ho scoperto che, quello che l’uomo compie su se stesso, consiste, innanzitutto, nella purificazione da tutte le emozioni negative che pervadono la sua personalità.
    La protesta sterile, l'odio, la rabbia, la gelosia, ma anche ogni altro genere di giudizio verso gli altri deve scomparire prima che egli possa avventurarsi nelle dimensioni superiori. Solo un perfetto equilibrio di emozioni e pensieri potrà renderlo capace di difendersi e di distinguere la realtà dalle allucinazioni. Quando al mattino scendiamo dal letto, in realtà, non ci svegliamo, ma passiamo da uno stato di sogno a un altro: è il sonno verticale. In concreto è una condizione, che permette la posizione verticale, il movimento, il parlare, lo studiare, ma non è un’effettiva situazione di veglia. Si tratta di una condizione di imperituro offuscamento nella quale non si considera, ma si è pensati, non si provano emozioni, ma si è da esse trasportati, non si gestisce il proprio corpo, ma si subisce la sua fisiologia.
    Se vogliamo superare questo scalino, è tassativo rendersi conto che sappiamo di essere all'interno di una prigione. Il più grande ostacolo è la convinzione di essere coscienti al nostro risveglio! Se riuscissimo a percepire la nostra segregazione, ci verrebbe fornita l'energia occorrente per iniziare a lavorare sul ricordo di “se stessi”.
    Lo sforzo di rammentare noi stessi durante la giornata ci consente di scrutare come siamo fatti e come viviamo normalmente, facendoci capire che, differentemente da quel che si pensi, durante le ventiquattro ore "dormiamo" non essendo mai coscienti delle nostre azioni. Siamo degli allucinati e per questo non vediamo la verità e non possediamo alcun potere occulto in grado di modificarla, semplicemente perché dormiamo. Il "ricordo di noi stessi" ci permette di evitare di lasciar scorrere nell'inconsapevolezza la nostra esistenza quotidiana, portando alla luce anche le zone più nascoste di noi.
    Che dire……non lo credevo!
     
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  2. piumino789
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    Bella esposizione di un pensiero il tuo, estremamente complesso,e che non risiede inicamente nella mente umana.
    Questa è l'illusione che ci propina il mondo,offuscando di continuo,le potensialità di quella ricerca interiore,che permetterebbe all'essere stesso,una propia cognizione coscenziale,e di incanalare una volta prese le giusta distanze da illusione e concretezza dal pensiero comune,un intreccio di energie che coercizzano le menti,rendendole schiave di questo sogno perenne.
    il fatto che tu abbia esposto questo,vuol dire che lo hai elaborato e incamerato,quindi,sta a te uscire dal sogno permanente.
    Una sorta di equilibrio,nasce solo dalla ricerca interiore dell'ignoto ,bene e male,che dimora ed è essenza stessa della matrice universale.
    Essa implica coscenza,e non è astrattismo illusorio evanescente,ma realtà vivida,questa sorta di alchimia spirituale,aspetta l'uomo.
     
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    Tutto è un'illusione, nulla più...
    Per riuscire a recuperare la nostra vera essenza dobbiamo staccarci dal materiale e fonderci con il nostro spirito
    Piccola digressione: ci sono molti pareri al riguardo, io ho preferito adottare il pensiero che lo spirito sia la parte dell'uomo che trascende dal corpo e dalla vita stessa, il punto in cui ritorna alla morte. Una sorta di collegamento con il piano che un credente chiamerebbe "divino" ;)

    Ebbene, quello che l'essere umano dovrebbe fare per accedere a questo "piano" è annullarsi completamente nel mondo materiale.
    Mi viene spontaneo citarti
    CITAZIONE
    Si tratta di una condizione di imperituro offuscamento nella quale non si considera, ma si è pensati, non si provano emozioni, ma si è da esse trasportati, non si gestisce il proprio corpo, ma si subisce la sua fisiologia.

    Infatti, come hai accennato, bisognerebbe fare tutto il contrario, non lasciarsi condizionare dalla vita terrena.

    Più che "dormire", penso che la condizione di cui tu parli è una sorta di oblio...siamo troppo presi dalle nostre caratteristiche di esseri umani (pregi e difetti, sentimenti, emozioni), ci offuscano il cervello, facendoci dimenticare di coltivare la nostra anima, e quindi impedendoci di accedere a quel piano tanto ambito da molti studiosi dell'esoterismo (e non).

    Per usare i termini freudiani, bisognerebbe arrivare a comprendere il Sè (la nostra coscienza), per riuscire poi ad annullarla, ed infine arrivare ai piani superiori, trascendenti da quello materiale in ogni sua forma.
     
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  4. green forest
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    CITAZIONE
    Quando al mattino scendiamo dal letto, in realtà, non ci svegliamo, ma passiamo da uno stato di sogno a un altro: è il sonno verticale. In concreto è una condizione, che permette la posizione verticale, il movimento, il parlare, lo studiare, ma non è un’effettiva situazione di veglia. Si tratta di una condizione di imperituro offuscamento nella quale non si considera, ma si è pensati, non si provano emozioni, ma si è da esse trasportati, non si gestisce il proprio corpo, ma si subisce la sua fisiologia.

    neppure io mi sono mai interessato a questo ramo...apprezzo e ammiro chi lo fa perchè è un ramo interessante e ricco di informazioni dove per la minima cosa c'è un mare da studiare...un'altra ammirazione va a te che hai espresso questo concetto in modo bellissimo...

    in effetti fa riflettere!!!! =) come sei arrivato a questo tema?^_^
     
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  5. RedJackson
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    CITAZIONE (Chimera® @ 3/6/2013, 19:02) 
    Per la prima volta, in vita mia, mi sono interessata al lavoro alchemico ed ho scoperto che, quello che l’uomo compie su se stesso, consiste, innanzitutto, nella purificazione da tutte le emozioni negative che pervadono la sua personalità.
    La protesta sterile, l'odio, la rabbia, la gelosia, ma anche ogni altro genere di giudizio verso gli altri deve scomparire prima che egli possa avventurarsi nelle dimensioni superiori. Solo un perfetto equilibrio di emozioni e pensieri potrà renderlo capace di difendersi e di distinguere la realtà dalle allucinazioni. Quando al mattino scendiamo dal letto, in realtà, non ci svegliamo, ma passiamo da uno stato di sogno a un altro: è il sonno verticale. In concreto è una condizione, che permette la posizione verticale, il movimento, il parlare, lo studiare, ma non è un’effettiva situazione di veglia. Si tratta di una condizione di imperituro offuscamento nella quale non si considera, ma si è pensati, non si provano emozioni, ma si è da esse trasportati, non si gestisce il proprio corpo, ma si subisce la sua fisiologia.
    Se vogliamo superare questo scalino, è tassativo rendersi conto che sappiamo di essere all'interno di una prigione. Il più grande ostacolo è la convinzione di essere coscienti al nostro risveglio! Se riuscissimo a percepire la nostra segregazione, ci verrebbe fornita l'energia occorrente per iniziare a lavorare sul ricordo di “se stessi”.
    Lo sforzo di rammentare noi stessi durante la giornata ci consente di scrutare come siamo fatti e come viviamo normalmente, facendoci capire che, differentemente da quel che si pensi, durante le ventiquattro ore "dormiamo" non essendo mai coscienti delle nostre azioni. Siamo degli allucinati e per questo non vediamo la verità e non possediamo alcun potere occulto in grado di modificarla, semplicemente perché dormiamo. Il "ricordo di noi stessi" ci permette di evitare di lasciar scorrere nell'inconsapevolezza la nostra esistenza quotidiana, portando alla luce anche le zone più nascoste di noi.
    Che dire……non lo credevo!

    Finalmente siamo arrivati a quello di cui si parlava tempo addietro! Chimera mi stupisci in una maniera che non ti dico!
    Siamo arrivati al punto! Il famoso punto, ricordi? Noi viviamo costantemente nella nostra mente, offuscati da problemi, immagini, seghe mentali, flusso di pensieri, ma mai, ci perendiamo un momento per VIVERE! Quando si può vivere? Quando siamo liberi? Quando la mente è vuota, svuotata da tutte le seghe mentali, dai giudizi dal sentirsi vittime di qualcosa, dal volere la ragione, che poi, cos'è la ragione? :)
    L'ego in questi momenti è intorno a noi, ci costringe al suo interno e non vediamo vie d'uscita, non vediamo che il problema non sono gli altri ma noi, viviamo un sogno perpetuo, viviamo preoccupazioni... :)

    Chimera, sono veramente impressionato, ed anche se mai ti ho insegnato nulla, e me ne guarderei bene, lasciati dire che sono orgoglioso di te ^^

    Ora però, inizia il lavoro duro, quello su noi stessi :)

    Finalemnte è arrivato il momento che aspettavo per scrivere un post che h in mente da tempo e per cui son sempre stato frenato!!!

    Grazie!
     
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  6. green forest
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    vero vero XD un mondo fatto per atrofizzarci la mente =(
     
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  7. piumino789
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    Giusto Green,noi viviamo in un mondo,che ci plagia attimo per attimo,distogliendo la nostra attenzione da il nostro punto,il nostro ignoto,noi.
    Un uomo che coscentemente,si cerca in modo introspettivo,è un uomo libero,e quindi non gestibile da nessuno.
     
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  8. RedJackson
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    Secondo me, non è il mondo che ci plagia, ma siamo noi che preferiamo non ppensare, non vedere! Troppo comodo trovare sempre una scusa :-)
    Sono convinto che il corpo e la mente, quando si stancano del fatto che non riusciamo a pensare a noi ed alla nostra evoluzione, ci danno dei forti segnali. Un'esempio del "nulla è per caso" è quamdo ci succede qualcosa di più o meno grave, è il nostro io che ci dice, dopo un'enorme quantità di tentativi, ora basta ! Fermati! E quando finalmente ci si ferma si inizia a vedere le cose importanti, si esce dal proble.a e si ritorn per forza di cose nela quiete! :-)
     
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  9. piumino789
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    Be,di ad un aborigeno,se vive nel sonno.
    La cultura imposta inconsciamente plagia,poi nella quotidianetà avvengono fatti che ci snervano,e la mente va in pausa da sola perchè necessita del nulla,ed infatti con il nulla lo,stop,viene fuori l'ssenziale,ciò che realmente ha importanza,ma fina a quel momento,la psiche è stata soggiogata da un pensiero comune(ritornando a te)che la socetà in questo caso,impone.
    prova ad andare in amazzonia,e condividere il pensiero occodentale.
    Sai che risate si fa l'aborigeno.
    Rispetto il tuo pensiero e accolgo,ma non condivido.
     
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  10. RedJackson
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    Non ti preoccupare che al di là delle differenze di vita e culturali, anche loro vivono i loro problemi con la stessa intensità nostra. La scrematura dei punti dell'ego è cosa antichissima, e loro erano a livello di aborigeni o poco più! Credi che sia stato diverso per loro?
    L'unica cosa che ci differenzia è la velocità sempre più alta con cui noi si vive, ma i problemi sono sempre i soliti.
    Tu leggi il forum e quello che erano gli incantesimi di 10000 anni fa e ritrovi amore e fatture. Ogni tanto guarigioni e soldi!
    Che ti dice?
    La meditazione? L'abbiamo inventata noi, o l'uomo antico?
    Mi spieghi come mai anche gli aborigeni si "fanno" per riuscire a parlare con i loro spiriti? Sigarette, funghi allucinogeni, piante strane? Siamo così diversi? Siamo della razza umana, i problemi sono uguali per tutti. Si presentano in diverse maniere ma sono uguali per tutti! ^^

    Edited by RedJackson - 4/6/2013, 17:22
     
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  11. piumino789
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    E be,se questa fosse la verità assoluta,avresti risolto tutti i problemi del mondo...non sei coscente delle miriadi di poliedricità illimitate che ogni essere umano che è a sestante posside.
    Il generalizzare,non ha mai portato oltre..
    Convinto tu....ti lascio nel tuo pensiero...maritozzo..
     
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    Intanto le tradizioni e la loro importanza cambiano notevolmente da una cultura all'altra.
    Ci sono popoli che sono abituati ad una vita frenetica, dedita al materiale, in cui gli interessi, gli hobby e la cultura sono di rilievo minore rispetto al lavoro, ed alle regole.
    Ce ne sono altri, invece, le cui regole stesse sono di dedicarsi agli interessi personali, ed all'introspezione! Pochi giorni fa ho visto un documentario su una tribù africana...le uniche regole che avevano sono il fare a turni per andare a raccogliere da mangiare, ed erbe guaritrici, e trovarsi tutti insieme una volta a settimana per invocare il loro spirito protettore per rendergli omaggio, affinchè lui potesse indicare gli abitanti del villaggio di cui prendersi cura, a causa della salute instabile. E la tribù eseguiva.
    Certo, non è vero che la nostra società ci vieta di coltivare noi stessi, però rende questo obiettivo difficoltoso, a causa delle priorità che ci impone.
    Una cosa paradossale è che per raggiungere uno stadio "primitivo" di uomo di campagna che non necessita delle invenzioni moderne, bisogna prima aver raggiunto una certa importanza nella nostra società attuale! Il che è un impedimento per chi vorrebbe godersi le semplici gioie della vita e lavorare di più sulla propria persona.
     
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  13. piumino789
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    Infatti half,non bisogna mai generalizzare,in modo particolare le varie culture.
    sono l'una diversa dall'altra lo descrivi tu stessa la semplicità in cui vivono popoli africani,che sono in completa antitesi alla nostra vita frenetica,che a nulla porta evolutivamente.
    Chi meno ha a che fare,con il totaleriatismo occidentale,più sarà predispposto alla propia evoluzione interiore.
    essa stà nella semplicità,e nella essenzialità necessaria,il più,crea solo coercezione e distoglimento mentale dalla priorità della ricerca coscenziale dell'essere.
     
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  14. RedJackson
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    Giusto Half, per questo noi siamo svantaggiati! Ma abbiamo altri vantaggi: conoscenza, comunicazione, interazione, possibilità di viaggiare.
     
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    Però devo precisare una cosa...
    le preoccupazioni, gli impedimenti, hanno un valore relativo a chi ne è afflitto!
    Ad esempio, quella tribù potrebbe avere il problema del non trovare una pianta fondamentale per la guarigione, mentre la società occidentale del nord del mondo potrebbe essere preoccupata dalla crisi economica...
    L'importanza di questi problemi è appunto relativa a chi li vive, per questo dovremmo metterci nei panni altrui.

    Nonostante la nostra società frenetica, anche noi, come dice red, abbiamo la possibilità di evolverci, tutto sta nell'importanza che attribuiamo alla società in cui viviamo! Per evolverci potremmo ritagliarci semplicemente un po' di tempo ogni tot, dimenticare i problemi, e dedicarci appunto all'introspezione di noi stessi :)

    Penso che la tribù africana abbia un "input" alla ricerca dell'immateriale, proprio perchè attaccata alle cose semplici, ma anche noi potremmo farlo, basta solo avere forza di volontà ^^
     
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29 replies since 3/6/2013, 18:02   515 views
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