Il lavoro alchemico

Il ricordo di noi

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  1. piumino789
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    Haf e se ti dicessi,che la medaglia ha sempre due facce? mf_crackegg lighten mf_crackegg mf_crackegg o è natooooooooo..un po incazzato..ma va be..
     
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  2. green forest
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    ormai tutta la società moderna è fatta e studiata in modo da entrare nella nostra mente senza che noi ce ne accorgiamo...se guardi le pubblicità, le marche, i programmi tv, anche la disposizione degli scaffali in un supermercat...tutto è studiato per entrarci nella mente e non permetterci di vedere, pensare ed agire con le nostre sole forze...
    tu dirai che gli aborigeni hanno gli stessi nostri problemi ma per me non è vero...si anche loro hanno i loro problemi ma non vivono nel caos creato dalla società moderna...la loro mente è più libera per la mancanza di notizie e di "stronzate" che ci infilano in testa...

    guarda gli antichi capi indiani d'america...guarda i loro discorsi...loro non avevano tutte le nostre notizie e la nostra vita moderna ma se vai a leggere dei loro scritti ti rendi conto che le loro menti sono molto più aperte e che sono molto più vicini loro al loro io interiore di noi...
     
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  3. piumino789
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    Caro grenn,purtroppo è così bangin goof Ohhh ce fa anche rima.. character07
     
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    CITAZIONE (green forest @ 4/6/2013, 20:21) 
    ormai tutta la società moderna è fatta e studiata in modo da entrare nella nostra mente senza che noi ce ne accorgiamo...se guardi le pubblicità, le marche, i programmi tv, anche la disposizione degli scaffali in un supermercat...tutto è studiato per entrarci nella mente e non permetterci di vedere, pensare ed agire con le nostre sole forze...
    tu dirai che gli aborigeni hanno gli stessi nostri problemi ma per me non è vero...si anche loro hanno i loro problemi ma non vivono nel caos creato dalla società moderna...la loro mente è più libera per la mancanza di notizie e di "stronzate" che ci infilano in testa...

    guarda gli antichi capi indiani d'america...guarda i loro discorsi...loro non avevano tutte le nostre notizie e la nostra vita moderna ma se vai a leggere dei loro scritti ti rendi conto che le loro menti sono molto più aperte e che sono molto più vicini loro al loro io interiore di noi...

    Green, l'essere umano non è stupido; indifferentemente dalla società e dalle difficoltà che deve affrontare, si può adattare a tutto ciò che lo circonda. Se non ne è capace, viene sopraffatto. E' la legge della natura.

    Basta volerlo. Alla fine tu, io, e tutti gli altri utenti dell'antro che stanno cercando una via per migliorare sè stessi, ed entrare in contatto con il sè interiore, come siamo arrivati a volere questa cosa? Ci vuole una certa sensibilità d'animo, ed interesse....poi, alla fine, mettendo da parte il lavoro su sè stessi, si tratta comunque anche di cultura!
    Le vie ci sono, però sta a noi fare uno sforzo...se ci teniamo ^^
     
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  5. green forest
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    senza dubbio half ma in una società "moderna" è più difficile trovare il proprio equilibrio, il proprio io...
     
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  6. jamato
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    CITAZIONE (RedJackson @ 4/6/2013, 16:49) 
    Non ti preoccupare che al di là delle differenze di vita e culturali, anche loro vivono i loro problemi con la stessa intensità nostra. La scrematura dei punti dell'ego è cosa antichissima, e loro erano a livello di aborigeni o poco più! Credi che sia stato diverso per loro?
    L'unica cosa che ci differenzia è la velocità sempre più alta con cui noi si vive, ma i problemi sono sempre i soliti.
    Tu leggi il forum e quello che erano gli incantesimi di 10000 anni fa e ritrovi amore e fatture. Ogni tanto guarigioni e soldi!
    Che ti dice?
    La meditazione? L'abbiamo inventata noi, o l'uomo antico?
    Mi spieghi come mai anche gli aborigeni si "fanno" per riuscire a parlare con i loro spiriti? Sigarette, funghi allucinogeni, piante strane? Siamo così diversi? Siamo della razza umana, i problemi sono uguali per tutti. Si presentano in diverse maniere ma sono uguali per tutti! ^^

    Vero Red, aldilà delle differenze culturali, i problemi, ed a volte anche più gravi esistono anche in quelli che vengono definiti ( Da chi non ci è mai stato) Paradisi . Le popolazioni nomadi hanno dovuto fare i conti con qualcosa che nella loro cultura non è comprensibile, i confini tra uno stato ed un altro, alcol droghe , non sono soltanto una nostra piaga-- Il raggiungimento i un buon equilibrio è assolutamente possibile anche da noi, esattamente come invece diventa sempre più impossibile in posti dove si da ancora per spontato che la gente vive di caccia e raccolta di frutti....I fiumi dell'amazzonia sono inquinati, come e più di quelli europei, scarichi industriali di fabbriche che neppure esistono sulla carta, dosi di mercurio da far accapponare la pelle frutto dell'ingordigia di migliaia di cercatori d'oro senza scrupoli.. In India o in cina ormai si passa più tempo in fabbrica (Anche 12 /15 ore al giorno, per uno stipendio che in india è un quinto del nostro Nel migliore dei casi ) che a meditare

    Certo che se dedichiamo 10/12 ore del nostro tempo libero, in una sala da bigliardo, a chattare o a cazzeggiare al bar, no ci sono molte possibilitàDi raggiungere nessuno scopo. La nostra civiltà ha indubbiamente molti difetti, ma siamo riusciti ad adattarci, esattamente come un cacciatore, abbiamo imparato ad attraversare la strada in luoghi dove un indigeno si farebbe stirare dieci volte prima di raggiungere laltro marciapiede ^^ Ci muoviamo in auto come loro tra rapide con una canoa ( Fermo restando che una tangenziale è più pericolosa e mortale ^^ ) Potrei fare altri paragoni apparetemente ironici.. Evolversi cambiare in positivo è possibile anche da noi, per chi lo vuole realmente ovviamente.
     
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  7. RedJackson
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    Infatti Jamato, a parte che siamo abituati a vederli come omini zen, mentre loro spesso lavirano molto più che noi. I giapponesi per esempio hanno una cultura improntata sul lavoro. Lavoranoo 12/13/14 ore al giorno, non so come facciano...
    Ma a parte questo, stavo dicendo che ogni popolo ha avuto ed ha tuttora le proprie difficoltà, che siano essi aborigeni, che siano essi europei, giapponesi, tibetani. Ogni oersona vive intensamente la cultura che ha, con le difficoltà che ha. Ma ci sarà un motivo per cui le domande sono sempre le stesse per tutti?
    Come mai si arriva tutti a domandarsi chi siamo, perché, etc etc... come mai cerchiemo tuttti di distillare le emozioni, di creare distacco dalle cose, di cercare di vederci chiaro. Forse è più facile pensare che siamo tutti diversi, che i nostri sentimenti siano unici, a causa dell'ego, quanado invece, parlando con le persone, mettendo sul piatto i nostri punti, le nostre idee, scopriamo che anche gli altri, vivono sul nostro stesso pianeta emozionale ed ideologico.
    Perché le vere esigenze, non sono fuori ma dentro di noi! ^^
     
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  8. piumino789
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    Red sai a cosa mi ha fattovenire in mente tutti questi discorsi?
    Vediamo perchè devo anche capire io ciò che voglio dire.
    Tutti questei intrecci culturali,e questo brluicare di persone che annaspano tutte e comunque,compresi noi qui nell'antro come dice half,verso una ricercare spasmodica ed ovunque, di risposte che alla fine nessun uomo di nessuna cultura troverà mai fuori da se stesso,perchè non ce nulla fuori dall'uomo,altro che seghe mentali per un appiglio illusorio,credo che tutta questa poliedricità serve a confrontarci ,in modo tale,che si creino imput,pe poi inconsciamente, spingersi anche verso ciò che non è nostro così d'apprendere,mentalità discordanti.
    Questo è come costruire una casa,mattone per mattone,più mattoni mettiamo,e più avremo i mezzi necessari,per cercare ciò a cui anela l'uomo fin dalla propia venuta su questa terra i così detti albori,e più solida e con sviluppo sarà la casa,e più definita diverrà la strada di ognuno di noi.
    Gli aborigini..loro hanno altre difficoltà non parlo di materiale o cibi etcc..ma di imput esterni,per una ricerca interiore.
    Noi occidentali,con il nostro troppo inquinamento culturale e sociale,che ci intrisa sempre ed ovunque,siamo costretti ad un notevolo sforzo,per ripulirsi e per intraprendere una ricerca introspettiva,mentre per loro tutto questo sforzo non ha motivo di esserci,e quindi raggiunto facilmente la loro ricerca introspettiva-sempre in confronto ad un occidentale-,probabilmente rimangono ad un certo stadio spirituale,senza andare volutamente oltre,anche perchè appagati già del loro percorso interiore,e questo perchè non vi sono imput esterni che li spinge per esigenze di libertà concettuale ad andare oltre ciò che per loro è l'apice..
     
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  9. Chimera®
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    La scienza non è in grado di spiegare i macchinosi comportamenti della mente, in modo da “visualizzare” qualcosa inducendo il cervello a reagire come se questo qualcosa fosse reale.
    La nostra capacità di visualizzazione ha poteri enormi, molto più di quanto si creda. E’ sufficiente pensare con concentrazione di mangiare un limone per sentirne il sapore o comunque avere una salivazione. Visualizzare qualcosa genera reazioni fisiche nel nostro corpo: i maschietti sanno bene cosa succede ad una certa parte del loro corpo quando “visualizzano” una bella fanciulla nuda…
    In altre parole, se il cervello si comporta alla stessa maniera, se vediamo qualcosa o se lo immaginiamo, generando reazioni simili in noi, anche un’immagine creata dalla nostra mente potrà avere gli stessi effetti. Con “atteggiamento” s’intende un complesso, inestricabile e indefinibile insieme di stati psicofisici che determinano la maniera con cui interagiamo con la realtà e di conseguenza come siamo in grado di modificarla.
    Infatti, molto spesso, se una persona la pensa diversamente da noi, ma è in accordo con un altro essere che è contro il nostro pensiero, siamo portati a pensare che quest’ultimo venga in un certo modo assoggettato dall’altro, anche se la realtà non è quella.
    Qualcuno ha detto che “vediamo le cose non come loro sono, ma come noi siamo”. In fisica quantistica, se prepariamo un esperimento per verificare che l’elettrone è una particella, esso ci si rivela come tale, ma se l’esperimento è volto a dimostrare che si tratta di un’onda, l’elettrone si comporta come un’onda. Qual è la realtà? Entrambe le cose o nessuna delle due cose. Siamo noi osservatori a determinare come la realtà ci appare, siamo noi osservatori a capire se è giusto considerare un succube, chi semplicemente, non la pensa come noi. Siamo noi osservatori a valutare i nostri interventi, prima di giudicare quelli degli altri.
     
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  10. piumino789
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    Chimi si,ma come hai detto bene,se ci immaginiamo il limone,immediatamente ,percepiamo il suo asprognolo,perche il cervello adotta una sorta di immagine per autoplagiarsi,qui,anche i poveri maschetti,si auto inducono una sorta di libidine scatenata solamente dell'immaginare immagini erotiche o perverse a second dei loro sollecitudini sessuali,tutti,e dico tutti al mondo,siamo succubi del plagio culturale,di dove viaviamo.
    ecco l'esempio degli aborigini,ma potrei citarti semplicementi gli indiani,o i tibetanti,popoli a noi conosciuti.
    Se uno avesse voglia,di approfondire tale tematica,sei appropierebbe della consapevolezza della coercizione culturale,che come l'acqua intrisa i filamenti dei tessuti,e anche quando la struttura del tessuto asciugherà,il segno evidente della dilatazione dovuta all'assorbimento del'acqua sarà lapalissiana modificando così per sempre le caratteristiche originali di quel tessuto ,così la cultura fa con il pensiero umano.
    Nessuno mai,potrà essere libero da tale plagiol'unico modo di andare oltre è la coscenza e il ragionamento.
     
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  11. Chimera®
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    Giusto piumy, ma non tutti lo capiscono! doraemon_h4h doraemon_h4h C'è tanto lavoro da fare!

    CITAZIONE (green forest @ 4/6/2013, 21:34) 
    senza dubbio half ma in una società "moderna" è più difficile trovare il proprio equilibrio, il proprio io...

    Diamo la colpa a noi stessi, non alla società, noi siamo ciò che vogliamo! mf_laughbounce mf_laughbounce
     
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  12. piumino789
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    Tanto presto torni e leggerai questa mia risposta.
    E' personale appunto il voler intraprende determinati lavori su se stessi,e la società ha propio un bel peso basilare diciamo culturale sulle masse,quindi potrei porre questa domanda:
    Per avere percezioni pulite della realtà,in modo da ampliare un lavoro alchemico interiore, secondo te, è necessario essere deculturato, una tabula alba, totalmente ecoercito e decoercito da tutto e tutti?
    Io ti dico la mia..
    Allora siamo sempre lì,l'IO infinito,dentro un corpo,in uno spazio-tempo..illimitato-limitato...eterno-inizio,fine..materia-spirito...
    E' quasi paradossale,se si pensa coscientemente che la realtà dell'Io è senza alcun limite,mentre dove risiede è in antitesi perfetta alla sua essenza.
    Anche in questo caso,non è necessario deculturarsi,ma prendere sempre ciò che uno ritiene necessario per crescere e cercarsi dentro, confrontare sempre ciò che stride con il nostro modo di pensare.
    Senza concetti nozionistici,e culturali,non esisterebbe la possibilità di valutare elaborando sempre con menta espansa quale strada pendere,se voler ricercare noi stessi,o buttarsi a capofitto nel pensiero mondano.Anche questa è sempre una scelta che rientra nell'evoluzione dell'uomo.
    Quindi tutto il teatrino culturale della società,ha un propio e ben preciso ruolo,quello di scegliere e discernere..Esempio delle tartarughine,la tartaruga,depone le uova in un luogo lontano,dal mare.Perchè?Perchè la natura farà la sua selezione naturale,su cento nate,solo tre o quattro,troveranno la via del mare le altre moriranno,per far si che le rimanenti vivano.
    L'evoluzione,con cui affrontiamo la vita attuale,è il mezzo che ci permette di scegliere,la strada che reputiamo nel momento stesso della scielta giusto.
    E che rivelerà questa visione,affinchè uno possa rendersi conto del posto che occupa nel scaletta evolutiva.
    Allora la percezione pulita della realtà,la avremo in toto solo al termine dello stato evolutivo terreno,perchè ci saremo diciamo purificati definitivamente evolvendoci coscientemente nella piena conoscienza.
    Intanto prima di arrivare a quello stadio,avremo percezioni,tramite un pensiero espanso,che porta alla coscienza della nostra conoscienza,che pian piano si accostera' sempre di più alla vera realtà percettiva di noi stassi.
    Ma fino al quel momento in cui toccheremo l'apice evolutivo su questa terra,sarà comunque difficile staccarsi,dal propio modo di pensare,un qualcosa rimane sempre,perchè siamo esseri umani.
    Questo per rendere chiaro che un lavoro alchemico è possibile ,ma con coscenza di determinate condizioni da superare.
     
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  13. Chimera®
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    Grande Piumy! harp harp
     
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  14. green forest
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    concordo con il tuo pensiero piumy =) però voglio chiedere una cosa a chimera...allora, tu hai detto che dobbiamo dare la colpa a noi stessi, non alla società, se non riusciamo a trovare l'equilibri e il nostro io...io non ho detto che non è possibile, ma solo difficile...perchè per meditare noi stiamo in silenzio? andiamo in un luogo calmo?...lo facciamo per staccarci da una società inquinata in tutti i sensi...una società che non ci permette di aprire la mente come vorremmo....almeno questo è un mio parere XD
     
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    alcuni sostengono che è necessario isolarsi per poter avere una maggiore concentrazione e quindi evitare le influenze esterne
    nell' induismo questo concetto è alcune volte esasperato tanto che alcuni saggi sostengono che il saddu compie azioni tra le persone solo in onore di Dio perché in qualche modo "faticoso", però durante la meditazione sarà capitato a tutti di sentire un suono sgradevole o prurito o non so vento, insomma uno degli scopi della meditazione non è anche questo? concentrare il proprio pensiero in modo da non avere nessuna distrazione ? :D
    Ferma una lampada brucia al riparo dal vento;
    tale è l'immagine della mente dello yogi
    chiusa alle tempeste dei sensi, arde luminosa
    verso il Paradiso.

    per quanto riguarda il discernimento:

    l' uomo del mondo impiega le sue forze per accrescere il suo benessere fisico, familiare e sociale, per un benessere temporaneo è incatenato hai continui desideri d' appagamento delle speranze. L' uomo spirituale sa di non essere stato messo in questo mondo per rimanere coinvolto nello spettacolo divino dell' illusione

    l' impermanenza
    Nel suono delle campane del tempio di Gion riecheggia la transitorietà delle umane cose. Il colore dei fiori delle coppie di shara ammonisce che ciò che è prospero è pure ineluttabilmente caduco. Gli orgogliosi sono effimeri, simili solo ad un sogno di primavera... e i forti, anch'essi, saranno alla fine travolti proprio come polvere dinanzi al vento.
     
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