ALDILÀ

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  1. kateSiberiana
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    Aldilà


    Cos’è l’aldilà secondo me: è la dimensione da cui proviene il nostro spirito o anima (come dir si voglia), prima che entri nel corpo umano e il luogo in cui torna quando il fisico muore. Se si vuole lo si può considerare il “paradiso” è un luogo dove tutti gli spiriti sono riuniti.

    Nel mondo spirituale si “parla” telepaticamente anche se possono capirsi in qualsiasi altra lingua siccome nell’aldilà lo spirito ha tutte le conoscenze possibili. Inoltre non esiste la negatività tipo; gelosia, aggressività,…

    Nel libro di Sylvia Browne “Fenomeni”: “L’aldilà non è lontano, non si trova oltre la luna e le stelle, ma si trova proprio qui, con noi, è una dimensione parallela alla nostra, a circa un metro di altezza rispetto al suolo su cui noi camminiamo. Per questo quando si vede uno spirito sembra che fluttui da terra. Il paesaggio, si dice che sia simile a quello della terra, migliaia di anni fa, quando l’inquinamento non aveva ancora impossessato tutto. “

    Qui di seguito tratterò l’aldilà in diverse culture non tutte perché trovare informazioni al riguardo è stato abbastanza difficile.

    Cultura egiziana: davano molta importanza alla morte e a quello che sarebbe successo dopo. Credevano fermamente nella vita dopo la morte, per questo svilupparono un complesso culto funerario. Per vivere nell’aldilà, credevano che fosse necessario preservare il corpo del defunto attraverso la mummificazione, per consentire all'anima di vivere ancora dentro ad esso. Ai morti veniva fornito tutto ciò che poteva essere utile dopo la morte, prima di consegnarli per sempre all'eternità con una serie di elaborati rituali funebri. I sacerdoti dapprima rimuovevano tutti gli organi interni, tranne il cuore, che avrebbe avuto un ruolo chiave anche nell’aldilà. Sulla testa della mummia veniva posta una maschera mortuaria, per aiutare lo spirito della persona defunta a riconoscere il suo corpo. La mummia veniva spesso seppellita con amuleti e un modellino di barca per il trasporto nell'aldilà. La "pesatura del cuore" era la tappa finale. Le divinità presiedevano alla cerimonia per decidere se il morto meritava la vita eterna. Il dio Anubis pesava il cuore con la piuma della verità. Se esso era troppo pesante, veniva dato al mostro Ammut, che lo divorava. Solo in caso di equilibrio il morto aveva il diritto alla vita eterna. E quindi proseguire il suo viaggio verso l’aldilà.

    Cultura norrena: Valhalla così viene chiamato l’aldilà. È uno dei palazzi dell'Ásgarðr e residenza dei morti caduti in battaglia. “Valhalla” ; "Val" = "morto in battaglia", e "höll"/"hall" = salone-entrata, sala. La sala dei morti in battaglia. Per arrivarci bisogna morire da eroe, sono poi le Valchirie a scortare questi eroi al Valhalla. Il Valhalla è descritto come una sala con 540 porte, muri fatti con le lance dei guerrieri più valorosi, tetto fatto di scudi d’oro su cui sono raffigurate scene di guerra e panche ricoperte di armature, gli arredi interni costituiti da vesti dei combattenti. Prima di varcare i cancelli del Valhalla, sorvegliati da un lupo e da un'aquila, i soldati devono attraversare il fiume Thund.


    Cultura celtica:
    i defunti vengono seppelliti con oggetti che hanno usato in vita; armi, vesti, utensili, monete,… questi serviranno allo spirito nel suo viaggio e nella vita nel aldilà. La morte è vista come un lungo viaggio verso una meravigliosa terra lontana su di un'isola misteriosa. Una bellissima fata fa da accompagnatrice all’anima del defunto. Essa appare sotto forma di un cigno, che è simbolo di una coscienza ed uno stato superiori.


    Cultura dell’antica Grecia:
    l'oltretomba si chiama Ade, è un luogo tetro e infelice, dove le anime sono tormentate dai ricordi della loro vita terrena. L'Ade è circondata da quattro fiumi: Dtige, Acheronte, Cocito e Flegetonte. Le anime sono traghettate dal mitico Caronte una volta raggiunta la riva, si trovano di fronte a Cerbero, creatura dalle sembianze metà canine e metà serpentine, che sorveglia l'ingresso dell'oltretomba per impedire alle anime di scappare. La garanzia della sopravvivenza eterna è la partecipazione a riti e misteri iniziatici che elevano lo spirito ad una condizione superiore, quando ancora in vita. Solo l'iniziato può raggiungere la parte dell'Ade destinata ai giusti, i Campi Elisi, mentre la maggioranza resta nel Tartaro, la palude di disperazione.


    Nella cultura buddista tibetana:
    il momento della morte è uno dei momenti in cui è possibile riconoscere la vera, ultima natura della mente e raggiungere l'illuminazione. Spirito o anima, in quanto implicanti qualcosa di eterno che perdura immutabile, non sono concetti che fanno parte della visione buddista. Nel buddismo si parla di continuum mentale, coscienza mentale, coscienza deposito, impronte, semi... Si può affermare che ciò che continua è un'illusione, eppure funziona. Esiste un libro, Il libro dei morti tibetano, che guida nella preparazione di questo delicato momento, considerato il più importante di tutta la vita. I lama, o spesso un semplice monaco celebrano un rito particolare durante il momento della morte. Ai parenti è vietato piangere perché il loro dolore è considerato fonte di distrazione per il morente, che deve concentrarsi sul passaggio al suo nuovo stato. Lo spirito passa diversi stadi intermedi, dove, tra molte prove, ogni volta gli è data l'opportunità di riconoscere e seguire la luce.

    Con questo concludo il capitolo sull'aldilà, spero sia stato interessante e utile. Trovare le informazioni non è stato facile visto che è un argomento delicato dove uno o ci crede o non ci crede. Se avete informazioni su questo argomento sarei felice se commentaste il post scrivendole. :) Alla prossima!

    P.S: Il prossimo "capitolo" tratterà i fantasmi e le varie tipologie.


    Edited by kateSiberiana - 30/8/2013, 05:46
     
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    Grazie per il tuo contributo, kateSiberiana.
    Aggiungo un po' di precisazioni, spero non ti spiaccia.

    Il termine “lamaismo”, sebbene in uso dal 1800, sarebbe da evitare, preferendo la dicitura “buddismo tibetano”; il vecchio termine fu coniato per sottolineare l'importanza del ruolo del maestro appunto nel buddismo del Tibet, ma implica una discontinuità fra il buddismo indiano e quello tibetano (vedi E. Conze).

    > è convinzione che il momento del trapasso sia l'unico in cui lo spirito risvegliandosi possa ricordare la sua vera natura.
    Qui ci sono due imprecisioni.

    Il momento della morte è uno dei momenti in cui è possibile riconoscere la vera, ultima natura della mente ed eventualmente raggiungere l'illuminazione. Questo è possibile anche in vita, però: durante una profonda meditazione (come per il Buddha storico) o magari all'improvviso dopo anni passati a rovellarsi su un koan.

    Spirito o anima, in quanto implicanti qualcosa di eterno che perdura immutabile, non sono concetti che fanno parte della visione buddista. Nel buddismo si parla di continuum mentale, coscienza mentale, coscienza deposito, impronte, semi... Si può affermare che ciò che continua è un'illusione, eppure funziona.

    > I lama celebrano un rito particolare durante il momento della morte.
    La lettura del testo che guida nello stato intermedio (erroneamente tradotto in occidente “libro tibetano dei morti”). Spesso però è un semplice monaco ad effettuare il còmpito, piuttosto che un lama. Si ritiene che questa lettura possa aiutare il morente a rimanere consapevole e a riconoscere le caleidoscopiche visioni che gli appaiono (fra cui le luci).

    Nel momento della morte la base fisica cessa, e in effetti questo renderebbe diretta l'autocontemplazione mentale, tuttavia la gran quantità di pensieri, emozioni, eredità di sensazioni che si affollano in quel momento, unita alla distrazione (incapacità di rimanere concentrati sull'oggetto) fanno sì che senza adeguata preparazione sia ben difficile cogliere questa opportunità.

    Per un dettaglio sulle fasi della morte e la meditazione applicabile c'è questo topic.
     
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  3. Paladino.V
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    vai alla grande kate!!! :wee:
     
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  4. kateSiberiana
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    Grazie mille per questa precisazione molto dettagliata :) ... mi scuso per questi errori appena posso modifico certi termini ;)
     
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    Ottimo post Kate! :)
    Poi nn hai inserito la Wicca come mi avevi chiesto in Mp? Hai trovato poche info?
     
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  6. kateSiberiana
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    Heeei ^^
    Scusa se rispondo solo ora, ma ieri sono stata un pò impegnata, tra scrivere i "fantasmi" tra i vari impegni quotidiani...

    No, non ho inserito la Wicca, purtroppo in generale non è che ho trovato molte informazioni come mi aspettavo, ne sui vari libri qui a casa ne in internet. Comunque se qualcuno sa qualcosa in più può tranquillamente scrivere così poi aggiungo... ^^
     
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5 replies since 29/8/2013, 16:59   239 views
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