Ermete trimegisto

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  1. ashey dunn
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    L'Egiziano Ermete "tre volte grande".
    Il mitico personaggio da cui prese il nome la filosofia Ermetica, in Egitto, era il Dio Thoth o Thot.
    È anche il nome generico di molti scrittori greci di filosofia e di Alchimia.
    Ermete Trimegisto è il nome di Ermete, o Thoth, nel suo aspetto umano, ma come un dio è molto di più.
    Come Ermete-Thoth-Aah è Thoth, la luna; il suo simbolo è il lato illuminato della luna, che si suppone contenga l'essenza della saggezza creativa, "l'elisir di Ermete".
    Come tale, è associato al Cinocefalo, la scimmia con la testa di cane, per la stessa ragione per cui Anubis era uno degli aspetti di Thoth.
    La stessa dottrina è alla base della forma del Dio Indù Ganesha o Ganpat, Dio della Saggezza, figlio di Parvati e Shiva, raffigurato con la testa di elefante.

    Quando Ermete Thot ha la testa di un ibis, è il sacro scriba degli dei, ma talvolta porta la corona atef e il disco lunare, egli è il più misterioso degli dei.
    Come serpente, è la Saggezza divina creatrice.
    I Padri della Chiesa parlano molto di Thoth-Ermes.
    Detto anche Trimegisto, termine avente il significato di tre volte grandissimo, epiteto riferito ad Ermete, dal greco Hermes, per i latini Mercurio, che sarebbe il nome attribuito dai Greci antichi a Thoth, il Dio egizio lunare, patrono delle scienze, e considerato l’inventore della scrittura geroglifica, detta "Parola Divina".
    Era raffigurato antropomorfo, simile all’uomo, con il capo dell’ibis, uccello a lui consacrato, e portava sul capo il crescente lunare.
    Ermete Trimegisto (Hermes Trismegistos), considerato dai filosofi stoici la personificazione della parola, o logos, in
    cui si racconta una Cosmogonia accentrata sulla creazione dell'uomo, tendente a chiarire la sua condizione attuale di incarnato vivente, nonché la condizione imprescindibile per la sua totale e definitiva liberazione spirituale, ovvero al completamento della sua "evoluzione", conseguibile soltanto attraverso la reale e completa conoscenza della natura propria e di quella Divina.
    Sembra ormai accettato dagli studiosi il fatto che Ermete sia vissuto in Egitto, "forse" come uomo, nei tempi primordiali, probabilmente all'inizio delle prime dinastie, quindi molti secoli prima di Mosé.
    Alcuni lo inquadrano addirittura come contemporaneo di Abramo, e, secondo alcune antiche tradizioni ebraiche, Abramo avrebbe addirittura attinto da Ermete buona parte delle conoscenze mistiche per cui ci è noto.

    Resta il fatto che l'intera cultura, tradizione e teologia
    dell'antico Egitto sono impregnate dalla saggezza della sua dottrina, adottata e diffusa poi in tutto il mondo conosciuto alcuni millenni prima della nostra era.
    Ermete risulta essere un nome generico, designante al contempo un uomo, una casta ed un Dio.
    Come uomo, Ermete Trimegisto, viene considerato grande iniziato e primo grande iniziatore dell’Egitto.
    Come casta, rappresenta il sacerdozio, depositario delle Tradizioni più occulte.
    Come Dio, egli è Mercurio, assimilato ad una categoria di spiriti iniziatori divini, così da presiedere alla regione sovraterrestre dell’iniziazione celestiale.
    Tutte queste cose, nell’economia spirituale del mondo, sono legate insieme da un filo invisibile, da affinità segrete, ed il nome Ermete Trimegisto é il talismano che li riassume, come pure il suono che lo evoca, è da questo peculiare aspetto che trae origine il suo immenso prestigio.
    Ermete Trimegisto, tre volte maestro, veniva così definito dagli antichi greci, discepoli degli Egizi, poiché riconoscevano in lui il Re, il Legislatore ed il Sacerdote, avendolo eletto a simbolo dell’epoca ,magica in cui sacerdozio, legislatura e regalità si trovavano raggruppate in un unico corpo di governo.
    Un fenomeno unico nella storia dell’uomo, caratteristica di un’era che Manetone ha definito "Regno degli Dei".
    Gli Egizi attribuivano ad Ermete Trimegisto ben 42 volumi, tutti trattanti la scienza occulta, quale la dottrina del Fuoco-principio e del Verbo-luce, racchiusa nella sua visione che resterà centro e vetta della stessa iniziazione egizia.
    Sarebbero libri concernenti l’astrologia, la magia e la filosofia religiosa (teosofia), tutte branche misteriose attribuite od almeno rivelate da Ermete Trimegisto, tramandate in termini oscuri, il cui pensiero risulta sempre di ardua penetrazione.
    Rivelano comunque un sicuro rapporto tra l’Ermetismo e lo sviluppo della Gnosi, pagana prima e cristiana poi.
    Secondo Maspero, la teologia risulta decisamente e rigidamente monoteista in tutti i testi risalenti ai tempi dell’antico impero, quindi anche nella dottrina ermetica.
    Dio è l’Uno unico, esiste per essenza ed è il solo che viva in sostanza.
    È il solo generatore nel cielo e sulla terra che non sia generato.
    Padre, madre e figlio ad un tempo, egli genera, partorisce e perpetuamente è.

    Suoi principali attributi sono immensità, eternità, indipendenza, onnipotenza ed illimitata bontà.
    Edoardo Schuré nel suo dotto volume "I grandi Iniziati", cita quanto Asclepio, discepolo di Ermete, ci trasmette degli insegnamenti del tre volte Maestro: "Nessuno dei nostri pensieri potrebbe mai concepire Dio, così come nessuna lingua può definirlo. Incorporeo, invisibile, senza forma, inconcepibile da parte dei sensi. La breve regola del tempo non può misurare l’Eterno. Egli è ineffabile, e può infondere a pochi eletti la facoltà di trascendere le cose naturali, e percepire il lontano irradiarsi della sua suprema perfezione. Quegli eletti non sapranno mai trovare parola alcuna per tradurre in linguaggio comprensibile ai più la visione immateriale che li ha resi esultanti nella Luce. Potranno unicamente spiegare all’umanità le cause secondarie della Creazione, che passano sotto i loro sguardi come immagini della vita universale, ma la causa prima resterà celata nelle loro menti e nei loro cuori, essendo
    comprensibili unicamente attraverso la morte".
    La morte del Maestro vi viene descritta come la dipartita di un Dio: "Vide Ermete l’insieme delle cose, e avendo veduto comprese, avendo compreso aveva il potere di manifestarsi e rivelarsi. Quel che pensò egli scrisse, quel che scrisse in gran parte nascose, tacendo con saggezza pur parlando, affinché l’umanità futura ricercasse queste cose. Poi, ordinato ai suoi fratelli Dei di fargli da scorta, egli salì alle stelle".
    Quando si accenna ad Ermete Trimegisto, non si può ignorare la famosa "Tavola di Smeraldo" a lui attribuita, nota anche come smeraldina o smaragdina.
    Come precedentemente accennato, dal concetto filosofico scaturito dai principi enunciati da Ermete Trimegisto, è nata un'importante dottrina di natura profondamente esoterica, nota come Ermetismo.
     
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0 replies since 30/8/2013, 14:10   145 views
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