Fenomenologia della Tradizione

Il significato delle conoscenze esoteriche

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  1. Ghar‚ il figlio
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    L'intera Weltanschaung del mondo morale può ridursi in questo paradigma: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Un'azione è biasimabile se non rispetta tale paradigma e non è biasimabile se non lo rispetta: questa visione evoca pertanto la contraddizione del biasimo, poiché nessuno vorrebbe esser biasimato allora non sarebbe possibile neanche biasimare. Il tipo psicologico del moralista risolve solitamente tale problema in una logica di reciproco biasimo: l'intera vita è una gara al più retto comportamento ed uno scontro di superiorità morale, tale gara annullerebbe il male reciproco alla radice e la stessa competitività della gara, presupponendo che infine entrambe le parti tendano ad un "bene superiore".

    Tale paradigma è poi inquadrato dalla regola magica del tre: l'ipotesi di fare a se stessi ciò che non vorresti ti fosse fatto da altri, che si traduce nell'ipotesi di "essere il male che si vuol fare" (tale è il concetto di azione tramandato dal moralismo indiano: in una parola "karma") è l'iniziazione misterica par excellence (morire a se stessi) ed il fondamento dell'atto magico. Il "di più" (magis) che in questo caso il mago vuol produrre e che vorrebbe dimostrare è l'universalità e necessità della legge morale secondo un rapporto di causalità: l'immagine di un uomo morente infatti ("recitata" dal mago, o sarebbe meglio dire "vissuta") agisce direttamente sui criteri imitativi della conoscenza (gli stessi che il bambino adopera nei riguardi dei genitori) e suscita sia orrore che sofferenza. Regola parte 1: se la magia funziona pienamente essa può causare anche la morte della vittima, se genera in essa una sufficiente suggestione, con la conseguenza "di ritorno" delle stesse proprietà imitative della conoscenza; quindi si presuppone di avere per l'incantesimo sufficienti forze o energie. Regola parte 2: lo scopo stesso della magia è in realtà il "potere"; la "vittima" dell'incantesimo può infatti reagire in due modi differenti: qualora assuma su di sé tale dolore mostratogli dal mago, avrà come chance quello di appellarsi al bene morale per la propria salvezza in modo tale da essere a questo stesso bene morale sottomesso (e solitamente il mago od il mistico hanno una profonda conoscenza della morale e delle sue "leggi", così essi si propongono come guide e controllori) - qualora provi invece compassione nei riguardi del mago, tenterà di aiutarlo e sarà in sua balìa. Regola parte 3: se la prima e la seconda parte della regola magica del 3 erano relative alla "conoscenza" del Bene in sé (nel primo caso di come la forza sia donata al buono che è buono in quanto soffre, nel secondo caso di come la conoscenza del bene superi i limiti stessi della forza), la terza parte risulta relativa alla "riconoscenza" (riconoscenza verso Dio?). Nelle tradizioni mistiche infatti esiste l'atto di "riconoscimento" fra i compartecipi del medesimo ordine morale: pertanto all'atto magico l'iniziato risponde a sua volta con l'atto magico portando avanti lo "scontro morale" in onore del Bene (negli ordini solitamente vi sono poi dei gradi che riconducono alla regola numero 2); lo scopo di tale "specularità" reciproca è il riconoscersi compartecipi di una medesima sofferenza universale e trovare in questa uguaglianza il Bene universale.

    La legge morale diventa così la legge che regge il mondo per due motivi e mezzo.
    Il primo è il principio dell'atto magico in sé: tale atto funziona inevitabilmente su tutti gli uomini e, si pensa, su tutte le cose che vivono nel mondo (basti leggere la "Monadologia" del Leibniz per capire quest'ultima affermazione). Il "funzionamento" di tale atto magico conduce a pensare la moralità, suo effetto, come causa dell'atto stesso: ponendo la legge morale al di sopra di tutto -infatti il porsi del mago come vittima lo induce ad ottenere potere-. Questa convinzione portò in India alla società braminica e in Europa all'evangelizzazione; sempre in India essa sta alla base del vegetarianesimo e della dottrina Karmica delle caste, mentre in Europa si trova alla base dei convincimenti sull'armonia universale del mondo da cui hanno origine le leggi di natura delle scienze fisiche e chimiche moderne (derivati dell'ermetismo, della magia e dell'alchimia) e gran parte delle dottrine etiche (ad esempio quella Hegeliana).
    Il secondo motivo è che l'esigenza pratica di fondo di chi vuole essere iniziato, cioè quella di non essere "causati" dall'esterno, si risolve nello scegliere coscientemente di incarnare gli effetti di tale "causalità" esterna e diventare a propria volta "causa" per l'esterno (come insegna la dottrina ermetica), traslando un codice del destino di origine ellenistica in un codice morale che potrebbe risolversi nella massima: "fai la volontà di Dio e lui farà la tua volontà". Questa convinzione si trova alla base della metafisica occidentale (a partire dalla scolastica a dire il vero, un discorso a parte vale per la metafisica greca ed anche per il primo neoplatonismo) e delle teorie economiche moderne e contemporanee (un esempio eclatante è il liberismo di Adam Smith).

    Il mezzo motivo trovalo tu!
     
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    Antriani Fidelis
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    Vediamo…
    Da un lato, una parte passiva riceve degli effetti, dall’ altro, una parte attiva li produce.
    La prima trae potere e legittimità dall’ essere vittima, la seconda li trae dall’ essere braccio della volontà divina. Entrambi agiscono in nome del Bene, l’una soffrendo, l’altra producendo sofferenza.
    Il Male, in questo schema, si traduce nell’egoismo: in questo mondo è Male il produrre sofferenza per scopi dettati dall’ego, e non per volontà divina.

    Ciò non toglie che si agisca comunque in nome di Dio, poiché anche l’Egoista produce sofferenti e mantiene in funzione il gioco, perciò la questione della Consapevolezza non si pone.
    Quindi anche l’Egoista è buono, se si riconosce un Bene "oltre" a questo schema (in altre parole è buono all'Occhio di Dio). Ergo viene meno uno dei due termini, di conseguenza viene meno anche l’altro, e così il gioco crolla.

    L'Unico che resta in piedi è Dio. Ma non so se sia il motivo mezzo...
     
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1 replies since 8/3/2014, 18:44   116 views
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