La Terapia dello spavento

Sa "mexina de s'atzichidu"

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  1. Lady Lu
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    La Terapia dello spavento in Sardegna




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    La terapia dello spavento è un rituale magico-terapeutico della cultura popolare sarda, anche se mi sembra di aver letto da qualche parte che venga praticata anche in altri luoghi nel resto d'Italia, se non ricordo male nel meridione. Questo rituale è uno tra i più diffusi nell'isola insieme alla medicina de "s'ogu pigau" e alla "terapia delle ustioni" a cui ricorrono ancora oggi nel 2014 numerosissime persone e, a quanto pare, con risultati davvero straordinari. La medicina dello spavento viene effettuata su persone (in numerosi casi bambini) le quali, dopo aver subìto un forte shock (uno spavento, appunto), sono tormetate da incubi e ossessioni.


    Per quanto riguarda la terapia dello spavento, i guaritori che attualmente praticano ancora questo rito terapeutico, secondo quanto emerso da ricerche effettuate su tutto il territorio, sono 47, di cui 45 femmine e 2 maschi. Quasi tutti questi guaritori sono concentrati nelle province di Cagliari e Nuoro (rispettivamente 25 e 17). Le persone che fanno ricorso a questa terapia nell'arco di un anno sono circa 3650.
    Il numero dei guaritori che ha appreso questa pratica terapeutica in famiglia è pressoché uguale a quello di coloro che l'hanno appresa da estranei o da persone del vicinato. Nell'ambito dell'apprendimento risulta frequente l'esperienza di chi da malato-guarito diventa a sua volta guaritore.

    Tutti i riti terapeutici sardi hanno come base comune la recita di "brebus" e preghiere, mentre si differenziano per gli elementi usati e per la struttura del rito.
    In alcuni guaritori l'elemento centrale del rito è l'acqua, possibilmente benedetta, che il guaritore consegna al malato perché se ne cosparga segnandosi con la croce; qualche altro, invece, usa gettarla all'improvviso sul collo del malato in modo che questo si spaventi. Qualcun altro, invece, tenendo un bicchiere pieno d'acqua recita dei brebus, fa tre croci sul bicchiere e ne fa bere metà allo spaventato il quale dovrà buttare l'acqua rimasta dietro le spalle senza voltarsi e andar via. Quest'ultimo gesto potrebbe simboleggiare il lasciarsi il male alle spalle e non girarsi per non rivederlo e non ricordarlo.

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    Un gruppo numeroso di guaritori pratica ancora questo rito terapeutico con le fumigazioni accompagnante da formule e/o preghiere. Tra gli elementi usati per la produzione del fumo vi sono i seguenti incenso, palma e diversi fiori benedetti, la cera del santo sepolcro del giovedì santo, oppure della Candelora o anche di una qualsiasi candela benedetta, alloro e rosmarino. Qualcuno usa bruciare, assieme a questi elementi, un pezzo di tessuto di un indumento indossato dal malato, oppure una sua ciocca di capelli. C'è chi getta sul recipiente che contiene le braci anche del caffè macinato, per accrescere la produzione del fumo.
    Nel rito magico-terapeutico delle fumigazioni il fumo esercita un ruolo di fondamentale importanza, perché porta via con sé l'ombra (secondo alcuni un'entità "demoniaca") che si era insediata nel corpo del malato in seguito allo spavento. E siccome quest'ombra tende ad insediarsi nel corpo del primo essere vivente che incontra, ecco che i guaritori escludono categoricamente che al rito possano assistere altre persone oltre al malato e all'officiante. Qualcuno, invece, pratica il rito in presenza di un cane o un altro animale, che dovrebbe attiraresu di sé l'ombra, evitando così di danneggiare qualche altra persona.

    Nel rito di un altro gruppo di guaritori l'elemento centrale è costituito dalla terra, possibilmente presa dal luogo in cui si è verificato il fatto che ha determinato lo spavento. Qualcuno di questi guaritori su quella terra pratica poi il rito della "imbruscinadura" facendo stendere il malato su di essa e invitandolo a fare dei movimenti a croce mentre si recita il Credo e una formula. Qualche altro, mentre recita le preghiere, gira attorno al malato lasciandogli cadere sulla testa un pugno di quella terra. Qualche altro ancora versa la terra in un bicchiere aggiungendovi dell'acqua, di cui il malato deve bere tre sorsi.
    C'è ancora qualche guaritore che pratica il rito della "imbruscinadura" nel cimitero, facendo stendere il malato su tre tombe di persone morte di morte violenta e un necroforo che prepara una medicina per lo spavento utilizzando le ossa polverizzate dei defunti.

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    Particolarissimo è il rito terapeutico praticato da una guaritrice di Villanovatulo. Questa si reca in un crocevia e qui raccoglie, uno per ogni ramo del crocicchio, quattro sassi grandi ciascuno quanto la capienza di una mano. Per l'esecuzione del rito, queste pietre vanno arroventate, poi versate in un recipiente contenente dell'acqua in modo da produrre vapore, di cui deve essere investito il malato. È evidente che in questo rito il vapore ha la stessa funzione del fumo nel rito delle fumigazioni che abbiamo visto prima.


    Fonte in parte rivisitata dalla sottoscritta.

    Edited by Black&White - 1/8/2018, 10:02
     
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  2. yamato san
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    Confermo , che in Puglia ( Provincia di Taranto ) Esiste ancora qualcosa del genere Chiamata ù Spand ( Lo spavento ^^ ) Praticata dedicata a quelle ( Paure ) Legate a particolari ambienti che hanno a che vedere con lavori di campagna , o ad animali , anche qui inerenti ad attività come l'allevamento o il pascolo di animali .
    Il procedimento avviene con la recita di Filastrocche cantate/Neniate in Vernacolo ( Antico dialetto con evidenti elementi Celtico/Greci )..
    Esistono documentazioni addiritura di un rito " Preventivo " A cui venivano sottoposti i bambini appena nati, per far si che si sviluppassero nel tempo forti e coraggiosi, Dove stranamente si fa riferimento non ad un DIO ma a diversi Dei .
    Una simile Ritualistica era presente a Sparta, praticata dagli Spartiati ( Coloro che si dedicavano esclusivamente all'arte della Guerra ) . I bambini ritenuti Idonei ( Quelli con evidenti malformazioni venivano scaraventati giu da un monte dal sacerdote o dalla madre stessa..) Venivano " Vaccinati "con un rituale che prevedeva appunto L'intervento protettore di alcuni Dei, uno dei quali, in questo caso , Marte .
    Oggi chi si sottopone a questo rituale lo fa per rimuovere o far rimuovere " Paure " Legate a traumi tipo incidenti o simili..

    Edited by yamato san - 1/8/2014, 09:27
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    4_tarantist

     
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  3. ~ Pari
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    Si, anche qui in Sicilia. Ho sentito parlare un sacco di volte di specialisti che si occupano di "luari u scantu" ovvero "eliminare la paura".
     
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  4. yamato san
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    Cacchiarola ^^ Pari....Facci sapere qualcosa di più !!!! E' interessantissimo, questa è la vera cultura magica ! Quella popolana !

    Non me ne vogliano, i grandi magister esperti di altissimissima ed ancora di più...( Di Magia ? )...
     
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  5. ~ Pari
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    Ho chiesto alle vecchiette del mio quartiere. :P In pratica questi "esperti" massaggiano con oli speciali la parte in cui lo spavento si è ammassato, recitando delle preghiere. Spesso lo spavento si concentra nello stomaco, intorno all'ombelico e nel basso ventre. Raramente in altre zone.

    Invece riguardo al gettare all'improvvisol'acqua benedetta sul collo del malato ho un'altra testimonianza che vorrei riportare sperando di non andare troppo off topic. Io ho uno zio che ha un amico che afferma di parlare con gli angeli ma era semplicemente un ciarlatano. Questo mio zio si faceva dare da questo suo amico acqua benedetta dagli angeli e la gettavano nel collo a mio fratello e un altro zio per guarirli dall'handicap mentale di cui soffrono. Non ha mai funzionato. ^_^
     
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4 replies since 31/7/2014, 19:29   3196 views
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