Cenocroca

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  1. Kumo
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    La bestia Cenocroca è un animale immaginario o una creatura leggendaria. Viene descritta come avente la voce umana ma al posto dei denti un solido osso; un taglio della bocca che arriva fino alle orecchie, le fauci e il petto del leone, il corpo d'asino, le corna di stambecco, il piede del cavallo ma diviso come quello del bue. Possedeva la bizzarra caratteristica di non muovere mai le pupille e di guardare sempre dinanzi a sé; con la propria voce umana imitava i richiami degli uomini o i versi degli animali per attrarre le prede e divorarle. La creatura era spesso e reciprocamente confusa con la Crocotta e chiamata anche Crocuta o Crocotte. Attualmente il termine Crocuta rappresenta il nome scientifico della Iena Ridens, ed era una volta preminentemente reputato un prestito dal latino crocutus, traducibile con "color zafferano", in riferimento al colore del mantello della bestia mitologica, in periodo classico e medioevale non distinta dall'animale reale. Studi successivi hanno poi evidenziato la fallacità di questa teoria, dato che la pronuncia corretta del prestito latino sarebbe dovuta essere Crocāta, e la parola non fu mai usata con questa accezione dalle fonti Greco-Romane. Crocuta in realtà è una parola che deriva del greco Κροκόττας (Krokottas), a sua volta derivata dal sanscrito koṭṭhâraka, ancora una volta proveniente da kroshṭuka (entrambe le parole volte ad indicare lo sciacallo dorato). La più antica menzione di una creatura chiamata Κροκόττας si trova all'interno della Geoografia di Strabone, dove l'animale è descritto come un incrocio fra un cane ed un lupo nativo dell'Etiopia.
    La creatura viene descritta anche all'interno de Il nome della rosa di Umberto Eco dal frate benedettino Adso da Melk.

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