Non sapevo dove stava, eppure lo raggiunsi come se ci fossi sempre andato.

Di una esperienza cimiteriale.

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  1. TheOran
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    Premessa: Non vi parlerò di spiriti comparsi nella mia stanza, riflessi nello specchio del mio bagno o su qualche mattonella di casa. Non vi parlerò di voci apparse improvvisamente, di oggetti scomparsi e tanto meno di bambine inquietanti che chiedono di essere aiutate o che vogliono semplicemente farti cagare in mano. Il racconto della mia esperienza non ha nulla a che fare e a che vedere con trame improbabili da film dell'orrore viste e riviste, ma è solo e molto banalmente un fatto che mi ha visto protagonista un pomeriggio di non ricordo quale giorno. Diciamo che il tutto è accaduto sul finire del 2014.

    Prologo: Io vado raramente al cimitero e quando mi trovo lì, sempre, so per certo chi visitare e dove poterlo trovare. Ma ci vado davvero molto raramente e mai per caso. Se è per questo non ci vado neppure da solo e non perché abbia timore. Più che altro non ne ho mai avuto motivo. Dunque, quando vado a fare la spesa, con la macchina, passo quasi sempre davanti al cimitero della località in cui vivo. E' capitato, per circa tre/quattro volte, che passandoci davanti ho avuto una sensazione difficile da poter spiegare bene con le parole. Più che una sensazione, è stato un piccolo filone di ricordi attorno ad una persona scomparsa molti anni fa e che fece parte della mia vita. L'uomo di cui parlo, deceduto a causa di un tumore, lo conobbi per la prima volta quando ero un bambino. Avrò avuto, si e no, dieci o undici anni all'epoca. Ero solito andare nel suo negozio di stoffe, sedermi in un angolo e disegnare squali e balene. Poi li ritagliavo e quindi ci giocavo. Lui giocava con me, tra un cliente e l'altro. Era un caro amico dei miei genitori e andò via che io avevo quindici/sedici anni. Gli ultimi ricordi che ho lo vedono all'interno di una osteria a suonare la chitarra e a cantare uno dei miei cantautori preferiti, ossia Guccini. Era davvero molto bravo e molto acculturato. Saltai il suo periodo nero, cioè non lo vidi appassire. Si era trasferito in un altra regione per tentare di curarsi e così ci perdemmo di vista. Non lo vidi mai ammalarsi veramente e non andai neppure al suo funerale laico. Il ragazzino che ero non andò al suo funerale, rimuovendo così la sua morte. Passarono molti anni. Ad oggi sono dieci, undici anni circa.

    Il Fatto: Ergo, non sapevo nella maniera più assoluta dove l'avessero seppellito. E non avevo chiesto a mia madre, o a mio padre, la posizione precisa del loculo di questa persona a me cara. Quelle volte che passavo davanti al cimitero con la macchina, io d'un tratto e senza motivo ripensavo a lui e specialmente a quei momenti nel suo negozio o all'osteria. Un giorno, dopo essere tornato dal super mercato, decisi di fermarmi. Scesi, accesi una sigaretta e molto titubante entrai nel cimitero. In meno di cinque minuti lo trovai. Non ho vagato per tutto quel posto troppo a lungo. Cioè, non è stata una ricerca spasmodica di lui. Non ho girato a vuoto come se fossi dentro un labirinto. Non è stato come se i piedi avessero voluto guidarmi come spinti da una volontà propria e non sentii alcuna voce nella testa che mi indicasse la giusta strada. Non vidi alcuna ombra da seguire e cose di questo genere. Io, subito dopo aver varcato la soglia del posto, lo raggiunsi in cinque minuti senza alcuna esitazione, cioè proprio come se già sapessi dove andare. Andai lì come se ci fossi già stato prima, eppure in quella zona del cimitero no, non c'ero mai andato. Non è vicina all'ingresso, anzi, e non è vicina alle persone che a volte sono solito visitare, come mio nonno e altri famigliari. Pensavo a lui e l'ho trovato senza esitazione e quando l'ho visto, allora mi sono commosso. I ricordi sono diventati più densi in quel preciso istante. Parlo di ricordi, cioè di frammenti del passato, che per quanto importanti furono, io li dimenticai per lungo tempo. Li avevo come rimossi, avevo rimosso la sua dipartita, da ragazzino quale ero, probabilmente per non soffrire. Sapete, succede in caso di traumi. Ad esempio, ad oggi, faccio davvero fatica a ricordare come mi son sentito quando i miei genitori si separarono. So che fu doloroso per me, ma non ricordo in modo dettagliato quello che capitò. Dunque, di questi ricordi su di lui, e per tutto il tragitto, ne fui particolarmente assorto così come mi capita raramente di fare. Alla fine mi sono commosso e mi è venuto il cosiddetto magone, non appena l'ho trovato in quella ragnatela di loculi, foto, lumini e fiori. Non so se rendo l'idea: io sono entrato, ho raggiunto la zona che dovevo raggiungere e gli occhi sono andati subito sul quel mio vecchio amico, e quindi non hanno prima vagato fra gli altri defunti vicini. Non li ho assottigliati per mirare bene l'obiettivo, ma si sono puntati in modo netto e deciso, senza esitazione e come se l'avessero già fatto prima, sulla foto che stavo cercando. Fra le molte sensazioni, ne ricordo una in particolare e cioè quella di essermi sentito come un ape attratta dal miele. Lo percepisce, sa dove cercarlo e conseguentemente lo trova senza difficoltà, perché è nella sua natura prenderlo e usarlo.

    Conclusioni: Sono stati ricordi felici e molto intensi. Dopo quell'evento, io ho ricominciato a ricordarlo come non avevo mai fatto prima. Dunque, questa è la mia esperienza per così dire strana o comunque non spiegabile da un punto di vista razionale. Inoltre, va detto che la foto di quest'uomo era molto diversa dall'immagine che avevo io nella mente. Cioè, si trattava sempre della stessa persona, ma abbastanza differente da quella foto. Infatti prima dovetti leggere il nome e poi avvicinarmi per permettermi di ricordare più limpidamente. Era lui e l'ho trovato senza sapere dove stava. Senza cercarlo. Ecco, io non l'ho dovuto cercare. E poi, sarà stato sicuramente l'inconscio, non avevo alcun motivo per pensare a lui. Non era il suo anniversario e non ne avevo sentito parlare da altri. Ero lì in macchina e per tre/quattro volte, passando davanti al cimitero, mi tornarono in mente quelle parentesi bellissime della mia infanzia con lui come compagno di giochi. Sì, forse il passaggio al cimitero ha spinto la mia mente ad accingersi a ricordare una persona cara scomparsa, ma davvero non so spiegarmi come abbia potuto trovarlo in quel modo. Se ci fossi andato con lo stesso scopo e mi fossi messo alla ricerca, probabilmente avrei impiegato più di cinque minuti, se non anche mezz'ora. O magari l'avrei trovato quasi subito. Sta di fatto che io sono notoriamente manchevole del senso dell'orientamento e che arrivai a lui mosso da una sensazione che non riesco a spiegarmi tutt'ora. Cioè, c'è differenza nel cercare qualcosa o qualcuno per un puro caso dal cercarlo come se già si sapesse dove andare, cosa fare e via discorrendo. Sì, è stato come se già sapevo dove andare. Possibile che sia solo una casualità un po più strana delle altre? Tutto questo lo dice una persona molto razionale e riflessiva. Non l'avrei mai raccontata questa esperienza, se avessi pensato esclusivamente all'intervento del caso. Non è stata fortuna, non ci sono andato con la speranza di trovarlo. Non ne avevo bisogno, dopo tutto, perché sapevo dentro di me dove andare. Ero sicuro, così come lo sono stato poche volte in vita mia. Spero di essere stato il più chiaro possibile, ossia di aver reso l'idea. Naturalmente non posso provare in alcun modo quanto ho scritto. Magari per qualcuno non è successo nulla di sovrannaturale. Alcuna esplosione di lampadine eccetera, eccetera..., ma per me è stato un piccolo evento fuori dal mio ordinario.

    Edited by TheOran - 24/2/2015, 07:15
     
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    guarda molte volte non servono parole, succede e basta... qualcosa per istinto ti ha spinto ad andarci... sensazione. poi hai scelto e non c'era bisogno d'altro.
    magari quest' uomo ha sentito la tua vicinanza ed avendo avuto un rapporto speciale senza volerlo ne pensarsi siete finiti lì e vi siete ritrovati (non in modo convenzionale ovvio)
    impulso se preferisci
     
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    Se la guardi e provi desiderio, essa è una strega

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    No, non è stata una casualità.
    Ci sono legami molto forti che non si spezzano con la morte. Legami basati su anime affini che sanno ritrovarsi sempre, in vita e oltre la vita.
     
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2 replies since 24/2/2015, 06:50   133 views
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