Arti marziali, riflessioni

uno spunto di riflessione sul lato energetico/percettivo/mentale delle arti marizali

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .

    Group
    Esiliati
    Posts
    1,200
    Punti Antro
    +38
    Location
    Cosenza

    Status
    Offline
    Salve a tutti apro questo tread perché voglio parlarvi del legame che esiste fra energia meditazione e arti marziali. Premesso che tutto ciò è una mia teoria e che il discorso che sto per fare è molto esteso e non so se riuscirò a tirarne fuori un qualcosa di lineare e fruibile…ciò che voglio fare è dare uno spunto di discussione un qualcosa su cui confrontare le proprie idee, perché secondo me vi è una forte correlazione fra fisico e mente, e tale correlazione è appunto esaltata nelle arti marziali.
    Il legame fra queste tre cose spesso viene sottovalutato, nelle palestre viene insegnato solo l'aspetto fisico di qualcosa che invece ha radici molto più profonde. Ma cosa è un’arte marziale? molti vi diranno che è "un buon modo per imparare a difendersi da un aggressione"… Risposta sbagliata, un arte marziale è "un percorso fisico e mentale che porta l'allievo ad un migliore grado di consapevolezza di se stesso e degli altri" qualcosa che possiamo intendere principalmente come uno sviluppo psicofisico del praticante. Io personalmente non ho mai avuto un maestro, ho sempre fatto tutto da solo, e questo mi ha sì reso tutto molto difficile, ma al contempo mi ha consentito di approfondire molto questo discorso, che tipo di legame c'è fra fisico e corpo? come faccio a percepirlo?
    Quello che nessuno dice è che in ogni arte marziale (anche il pugilato, anche se questo non viene per nulla esaltato e rimane in ombra) la grossa differenza nella prestazione è data dalla propria mente, dal conoscere alla perfezione il proprio corpo al fine di trascenderne i limiti ed arrivare sempre ad un livello superiore in un percorso di sviluppo costante nell'intera vita della persona: non c'è mai un declino ma solo un evoluzione.
    In che modo interviene la mente in tutto ciò? interviene tramite lo sviluppo, fondamentalmente per abitudine pratica non per studi fatti appositamente, di un elevata capacità di controllo della propria energia interiore e dell'ambiente circostante. Ogni arte a modo suo prevede che l'allievo dedichi un certo tempo alla concentrazione, ma a che tipo? alla fine si va sempre nello stesso verso ci viene detto di "svuotare la mente da ogni altro pensiero e di focalizzarci solo su quello che si vuole ottenere" non è questo forse un modo un po’ rudimentale di iniziare a percepire il flusso di energia che scorre ovunque? Ora alcune scuole fanno (o facevano) di questo una parte molto importante del loro allenamento ad esempio i monaci shaolin si rifanno a stili di combattimento basati sull'imitazione dello stile di un animale, eppure non si tratta di semplice imitazione, il praticante in maniera inconsapevole ( o consapevole vista la chiusura e le regole strette non è una cosa che sono riuscito a capire con certezza ) sceglie un animale guida un "totem" che farà "sovrapporre" a se stesso ogni qual volta eseguirà una tecnica di un dato stile...un altro esempio è dato dal karate, in questa arte marziale si parla spesso di "Kiai" (urlo di battaglia) che alla fine dei conti è un modo per incrementare il flusso di energia che scorre tramite la tecnica che si sta eseguendo.
    Ora sicuramente conoscente un praticante di arti marziali, fate caso a quanto densa sia la sua aura (con un semplice esercizio di visualizzazione ci si riesce abbastanza facilmente) se questi è un praticante di medio livello, viene da chiedersi come mai avvenga tutto ciò.
    La risposta sta nel fatto che praticare arti marziali porta spesso (anche in modo inconsapevole) a sviluppare molto i chakra delle mani, in ogni tecnica poi si emette energia e in alcune posizioni se ne assorbe dall'ambiente circostante per eseguire tecniche più potenti e veloci, alla lunga questo fa sì che quella persona sia "naturalmente abituata" a percepire il flusso dell'energia.
    Sono quindi fermamente convinto che sia una buona idea associare ad un arte marziale un percorso di crescita in senso psicologico, ed qua che nasce la mia discussione, in che modo io praticamente di arti marziali posso sviluppare anche questo lato dell'allenamento? è proprio di questo che voglio discutere con voi...
    Studiando un po’ quello che insegano vari stili si perviene sempre ad una divisione in 3 fasi del livello di concentrazione che il praticante deve avere:
    -svuotamento da ogni pensiero (che è la meditazione del vuoto)
    -percezione di chi e cosa si ha intorno sempre con la mente vuota (che sarebbe una sorta di meditazione visualizzativa, nella quale aiuta molto visualizzare flussi di energia più che elementi generici)
    -estraniarsi dalla scena e percepire ciò che ci circonda con gli occhi di un osservatore esterno
    Fare ciò è molto complesso e difficile perché deve essere fatto nel mente che si eseguono le tecniche… un’altra cosa che ho notato sia su me stesso che osservando amici, è come venga concentrata la propria energia in dati punti del corpo mentre si fa un gesto particolare oppure come alcuni movimenti non facciano altro che forma delle “sfere di energia” che vengono poi rilasciate quando si conclude la tecnica…
    Ora forse ho divagato un po’ troppo da ciò che volevo dire inizialmente, ma volendo concludere io sono portato a pensare che un arte marziale sia uno strumento con il quale è possibile legare mente e corpo, è utilizzare le proprie energie e canalizzarle in una direzione precisa…non sono solo semplici mosse eseguite in serie come spesso siamo portati a credere…
    Voi cosa ne pensate di questo mio modo di vedere le cose?
    Ringrazio in anticipo chi vorrà partecipare a questa discussione e soprattutto chi avrà letto tutto quello che ho scritto perché ho paura di essermi davvero dilungato troppo e magari di aver detto tante cose che sembrano messe cosi senza un filo logico… non mi è stato facile riassumere il tutto e scriverlo qui sul forum perché avevo davvero tanto da dire e poche parole per raccontarlo! Insomma spero di essermi fatto capire e di avere dato un qualcosa su cui riflettere anche a voi :)


    Fonti: nessuna, tutto ciò è un discorso che mi frulla in testa da un pò
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    619
    Punti Antro
    0

    Status
    Offline
    ciao, lasciati dire in principio che dipende tutto dal modo in cui tu ti approcci all'arte marziale e dal modo in cui il maestro insegna tale arte.
    ciò che dici è sicuramente giusto, a mio parere fra l'altro l'arte marziale (anche se non tutte le arti) è il modo migliore per crescere spiritualmente sia fisico che mente... il distacco e divario che normalmente si viene a creare fra mente e corpo viene assottigliato grazie alle arti marziali.
    Il problema di fondo è quando ci sono persone che vanno ad imparare l'arte solo per scopi difensivi fisici o peggio di attacco verso altri, o quei maestri a cui interessa solo il fisico e il combattimento piuttosto che la spiritualità connessa a tali arti.
    Quando io andavo in palestra, il maestro ci diceva anche le storie legate alle varie armi, alla nascita dei vari esercizi e posizioni, ma evitava di dilungarsi troppo in quanto poi gli altri ragazzini si stufavano... quindi dato che lui teneva lezioni private in modo da approfondire arti e storia chi ci andava era prettamente per lo scopo più spirituale che fisico di per se.
    inoltre lui organizzava vari viaggi in cina chiedendo i permessi di volta in volta per far visitare i templi ed allenarsi... qualcosa la concedono a quanto pare XD
    Quindi, alcune arti marziali sono davvero ottime per collegare ed allenare mente e corpo assieme, ciò è utile anche in magia in quanto io sostengo che un fisico di per se debole o poco accettato dal praticante può influire negativamente all'operato per via del fatto che essendo debole e debilitato il fisico ci si stanca prima comportando così qualche carenza anche al rito...
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .

    Group
    Esiliati
    Posts
    1,200
    Punti Antro
    +38
    Location
    Cosenza

    Status
    Offline
    sono daccordo, ad una mente sana deve corrispondere un fisico sano, altrimenti questo divario rende il proprio corpo l'anello debole...personalmente la cosa che più mi stupisce sono i chakra delle mani, praticando arti marziali a molto tempo i miei riescono a far fluire grandi quantità di energie...facendo l'esercizio della "sfera di energia" mi accorgo che in mezzo alle mani scorre un flusso consistente...il problema nelle palestre è il motivo per cuiva la gente, cioè per farsi il fisico e imparare a difendersi...da li difficilmente ne esci con un percorso che ti forma anche nella mente...su internet cmq è repeibile un sacco di materiale su come sviluppare la mente assieme al corpo, interessanti sono alcune posizioni di "ricarica energitica" che si praticano in alcune arti, senti proprio l'energia che ti attraversa e ti riempie caricandoti di nuove forze
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    619
    Punti Antro
    0

    Status
    Offline
    concordo... in particolare la shaolin per me è stato molto significativo :)
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .

    Group
    Esiliati
    Posts
    1,200
    Punti Antro
    +38
    Location
    Cosenza

    Status
    Offline
    lo shalolin è quello più vicino all'energia..dal poco che ho appreso si tratta spesso di far fluire dentro di se le energie del proprio animale totem e tramite queste eseguire delle tecniche particolari, ogni stile si rifà ad un animale diverso. E se guardi bene noti che ogni monaco, o chiunque ne conosca qualche tecnica, ha un esecuzione differente dagli altri anche se di poco...probabilmente ciò è dovuto al fatto che ognuno ha un suo totem unico e diverso da quello degli altri...mi piacerebbe approfondire ma a meno di diventare un monaco difficilmente trapela qualche segreto :D
     
    Top
    .
  6. IronMarten
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ma che bella discussione!!! :) :)
    Sono completamente d'accordo con quello scritto da Ale e Casy riguardo alle palestre e al tipo di insegnamento. Da marzialista e sportivo ho girato molti ambienti e ognuno aveva le sue filosofie. In genere, le palestre dove si praticano le arti da combattimento io le classifico in 3 categorie:
    - Arti marziali
    - Sportive
    - Sistemi di combattimento
    Spendo 2 parole per descriverle, perchè credo che sia importante riuscire a discernere ciò che vi si può trovare.
    Con Arti Marziali intendo quelle palestre puriste, in cui si cerca ancora di insegnare la Via. Non vi è presente nessun aspetto sportivo e il più delle volte le lezioni sono un mix di tecniche, nozioni filosofiche e religiose.
    Sprotive. La stra grande maggioranza di tutto il panorama marzialistico confluisce in questa categoria. Dal karate al kung-fu, dalla Thay- boxe al Judo, dalla boxe all' MMA sono tutti incentrati sullo sfornare Atleti da buttare sopra un ring. Questo sistema ha preso grandi tradizioni marziali, le ha brutalmente mutilate per tenere solo ciò che "fa punto" e che possa essere applicato al sistema sportivo. Quindi solo fisico, se sei fortunato anche mente, ma nulla di spirituale o energetico.
    Infine ci sono i sistemi da combattimento. Panorama relativamente nuovo che comprende discipline come il Krav Maga, il Systema etc. Tendenzialmente sono tutti di derivazione militare, si rifanno a un po tutte le tradizione marziali, prendendone i concetti e tecniche. Non sono propriamente arti marziali, perchè non possiedono nessuna filosofia alla base, ma non sono nemmeno solo sportivi, perchè puntano alla difesa personale.
    Sapendo ciò è anche più facile riuscire a destreggiarsi nella giungla che si è creata oggigiorno. :) in base a cosa voglio, oriento la mia ricerca. :)

    Ora tornando alla domanda che hai posto, "in che modo io praticamente di arti marziali posso sviluppare anche questo lato dell'allenamento?"
    Penso che l'aspetto di crescita psicologica la si possa ottenere in qualunque ambiente marziale, che sia sportivo o meno. Il continuo confronto fisico con un' altra persona nel contesto di dicurezza psicologica che fornisce il fatto di trovarsi in una palestra (e non in mezzo ad una strada o in mezzo ad una rissa) o l'imparare tecniche sempre più complesse da eseguire ti porta a superare spesso i tuoi limiti, le tue paure e i tuoi blocchi.
    La nota dolente, ahimè, e quando si parla di unire l'aspetto energetico a quello tecnico-fisico.
    Le palestre che lo praticano seriamente sono davvero rare rare, e a causa dell'intolleranza inquisitoria che trasuda nell'universo marziale, lo si viene a sapere solo dopo aver superato qualche tipo di iniziazione ed entrare a far parte di una cerchia elitaria di praticanti.
    Perchè purtroppo parlare o ancor di più insegnare, un qualche tipo di combattimento energetico, agli occhi della comunità marziale è un pò come andare in perizoma in una Chiesa spagnola nel 1500, verrai deriso, insultato, accusato di eresia ,e forse messo anche al rogo.
    Se non ci credete provate a farvi un giro in alcuni forum di AM vedrete con i vostri stessi occhi, purtroppo.
    Sono riuscito a scorgere questo tipo di realtà parallela solo una volta e ti posso assicurare che i tre passi che tu descrivi(assenza di pensieri, ) all'inizio sono solo l'inizio di una magica storia. ;)

    Tu hai avuto esperienze particolari a riguardo? :)
     
    Top
    .
  7. IronMarten
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ale smr @ 22/4/2015, 00:32) 
    un’altra cosa che ho notato sia su me stesso che osservando amici, è come venga concentrata la propria energia in dati punti del corpo mentre si fa un gesto particolare oppure come alcuni movimenti non facciano altro che forma delle “sfere di energia” che vengono poi rilasciate quando si conclude la tecnica…

    Mi piacerebbe approfondire anche questo punto :P
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .

    Group
    Esiliati
    Posts
    1,200
    Punti Antro
    +38
    Location
    Cosenza

    Status
    Offline
    quei tre passi che ho citato sono la base del mio allenamento, svuotare la mente e concentrarsi su quello che fai e sulle sensazioni che senti, sull'energia che scorre, anche quando faccio la preparazione atletica mi cimento nell'applicazione del lato mentale...ti faccio un esempio, semplice esercizio del bilanciare, un conto è farlo in palestra con altre persone attorno con disturbi ecc magari puntndo solo all'esecuzione fisica un conto è sentire il movimento è l'energia che fluisce nel corpo come questo flusso si sviluppi grazie ad una corretta respirazione: l'esercizio che fai è totalmente diverso...
    altro esempio mentre ti alleni al sacco, un conto è imparare a memoria una serie di mosse da eseguire per ottenere un dato effetto un altro è eseguire una serie semplice di mosse (magari un semplice diretto) soffermandoti però su come fai fluire le energie all'interno del colpo, il momento in cui tutto fluisce nelle gambe per poterne sfruttare al massimo il potenziale, l'attimo in cui dalle gambe il flusso passa al braccio e quindi alla mano che sta portando il diretto, il grido per espellere meglio quest'energia nel momento in cui il pugno impatta contro il sacco e dinuovo l'energia che torna alle gambe per poterti riportare ad una distanza di sicurezza... almeno io mi alleno così cercando di percepire il lato energetico delle azio che eseguo, spesso nelle pause fra gli esercizi faccio brevi meditazioni della durata di 5-10 minuti (magari quando finisco la preparazione atletica e passo agli esercizi relativi all'arte marziale che voglio eseguire)
    e qui arriviamo al punto che mi dicevi di volere approfondire, alcuni movimenti particolari eseguiti prima di portare un colpo (se fatti con questo spirito di cui sopra, cioè soffermandosi a capire gli aspetti energetici di quello che si sta facendo) fanno si che si abbia una grande concentrazione di energia nella zona del corpo che sta per portare il corpo, ad esempio molte delle tecniche basate sulla posizione " a tigre" della mano concentrano una certa quantità di energia nel palmo, tale energia viene rilasciata nel momento in cui impatti contro il tuo obbiettivo amplificando ll'effetto del colpo che vai a portare...
    per rispondere anche alla domanda che mi poni "se ho vissuto esperienze particolari al riguardo" l'esperienza la vivo ogni volta che mi alleno in solitaria concentrandomi non solo sul corpo ma anche su quanto detto sopra...:)
     
    Top
    .
7 replies since 21/4/2015, 23:32   199 views
  Share  
.