Studio degli Elementi

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  1. Sergiotar Éstur
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    STUDIO DEGLI ELEMENTI


    Questa è solo la pagina iniziale di varie discussioni che collegherò quì. È un corso per approfondire e studiare gli Elementi, sotto metterò un indice che aumenterà man mano che aggiungo nuovi post. Se avete domande scrivetele nei post allegati, mentre se volete che parli di qualcosa più in particolare scrivetemelo quì. Le informazioni che scrivo vengono prese da libri, esperienze o da altre fonti.

    INDICE


    -Le qualità e la mutua mescolanza degli Elementi
    -Classificazione degli Elementi
    -La natura del Fuoco
    -La natura della Terra
    -La natura dell'Acqua
    -La natura dell'Aria
    -I quattro corpi composti perfetti: Pietre, Metalli, Piante, Animali

    Edited by Éstur S.T. - 10/6/2015, 12:55
     
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  2. Sergiotar Éstur
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    Le qualità e la mutua mescolanza degli Elementi



    Oggi parleremo delle caratteristiche generali degli Elementi, buona lettura.
    Vi sono quattro Elementi che costituiscono la base di tutte le cose materiali, e cioè il fuoco, la terra, l’acqua e l’aria, che compongono tutte le cose terrene, non per fusione, ma per trasmutazione e per aggruppamento e in cui tutte le cose si risolvono quando si corrompono. Nessuno di tali elementi si trova allo stato di purezza; essi sono più o meno amalgamati tra loro e sono suscettibili di trasmutarsi l’un l’altro. Così la terra trasmutandosi in fango e diluendosi si cangia in acqua e una volta seccata e ispessita ritorna a essere terra e evaporandosi pel calore diventa aria e quest’aria, surriscaldata, si cambia in fuoco e questo fuoco, una volta spento, ridiviene ancora aria e raffreddandosi ancora più si metamorfosa in terra, in pietra, o in zolfo, come avviene a esempio della folgore.
    Platone crede che la terra non sia affatto trasmutabile e che gli altri elementi sieno trasmutabili in essa e tra loro reciprocamente.
    Pertanto la terra non trasmutata è separata dalle cose più sottili, ma è sciolta e mescolata in queste che la sciolgono e di nuovo migra in sè stessa.
    Ciascun elemento ha due qualità specifiche, di cui la prima gli è caratteristica e inscindibile e l’altra è transattiva e comune a un altro elemento. Così ilfuoco è caldo e secco, la terra è secca e fredda, l'acqua è fredda e umida e l’aria è umida e calda. Quando le due qualità sono tutte e due opposte, gli elementi sono contrari fra loro, come il fuoco e l’acqua, la terra e l’aria. C'è ancora un’altra specie d’opposizione tra gli elementi, perché alcuni, la terra e l’acqua, sono pesanti e altri, l’aria e il fuoco, leggeri. Perciò gli stoici chiamano passivi i primi due elementi e attivi gli altri due. Di più Platone stabilisce un’altra distinzione e dà tre qualità a ciascun elemento, ossia: la chiarezza, o penetrazione, la rarefazione e il moto al fuoco; l’ottusità la densità e l’immobilità alla terra. E per queste qualità la terra e il fuoco sono contrari. Gli altri elementi prendono da questi le loro qualità: l’aria infatti prende due qualità dal fuoco, la rarefazione e il moto, e una dalla terra, l’ottusità; invece l’acqua ne prende due dalla terra, l’oscurità e lo spessore, e una dal fuoco, il moto. Però il fuoco è due volte più rarefatto dell’aria, tre volte più mobile e quattro volte più attivo; l’aria è due volte più attiva dell’acqua, tre volte più rarefatta e quattro volte più mobile; l’acqua è due volte più attiva della terra, tre volte più rarefatta e quattro volte più mobile. Così il fuoco ha lo Stesso rapporto con l’aria, che l’aria con l’acqua e l’acqua con la terra e reciprocamente la terra con l’acqua, l’acqua con l’aria e l’aria col fuoco.
    E questa è la radice ed il fondamento di tutti i corpi, nature, virtù ed opere ammirabili. Perciò chiunque conoscerà le proprietà degli elementi e le loro mescolanze, potrà agevolmente operare prodigi e eccellere nella Magia naturale.
    Qui conclude il primo post del Corso, lascio spazio ai commenti.

    Edited by Éstur S.T. - 24/5/2015, 22:28
     
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  3. Sergiotar Éstur
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    Classificazione degli Elementi



    Oggi parleremo dei tre ordini degli Elementi, buona lettura.
    Per operare alcunché di efficace in Magia, occorrerà dunque possedere la conoscenza perfetta dei quattro elementi indicati. Ciascuno di tali elementi possiede tre qualità differenti; cosìcché il quaternario si completa nel duodenario e, progredendo attraverso al settenario e al denario, giunge a quella suprema unità da cui derivano tutte le virtù e tutte le meraviglie.
    Gli elementi del primo ordine sono quelli puri, non composti, non trasmutabili, non suscettibili di mescolanze e incorruttibili e non da essi, ma per essi, le virtù delle cose naturali rivelano i loro effetti, perché possono tutto in tutto; e colui che le ignora non potrà operare nulla di meraviglioso.
    Gli elementi del secondo ordine sono composti differenti e impuri. Si può pertanto ridurli con l’arte alla semplicità e alla purezza e quando siano restituiti alla loro semplicità, la loro virtù è sovra ogni cosa e dà il complemento di tutte le operazioni occulte e della natura delle operazioni. E questi sono i fondamenti di tutta la Magia naturale.
    Gli elementi del terzo ordine non sono elementi nella loro essenza e per se stessi, ma sono decomposti, dissimili, provvisti di più sorta di qualità e possono cambiarsi reciprocamente l’uno nell’altro. Essi sono un mezzo infallibile e perciò si chiamano la natura di mezzo, o l’anima della natura mediana. Pochi ne intendono i profondi misteri; da essi dipende, per certi numeri ordini e gradi, la perfezione d’ogni effetto; per essi si possono operare meraviglie in tutte le cose naturali celesti e supercelesti, nonché nella Magia, tanto naturale che divina. Perché per essi si compiono i legami, le dissoluzioni e le trasmutazioni di tutte le cose, si perviene a conoscere e predire l’avvenire, e da essi discende lo sterminio dei cattivi demoni e la conciliazione dei buoni spiriti.
    Nessuno dunque s’illuda di poter operare alcunchè nelle scienze segrete magiche e naturali, senza queste tre specie di elementi e senza ben conoscerli. Ma colui che saprà ridurli e trasformarli l’uno nell’altro, gli impuri in puri, i composti in semplici, e discernerne la natura intima e la virtù e possanza in numero grado e ordine, perverrà agevolmente alla perfetta conoscenza delle cose naturali e dei segreti celesti.
    Qui conclude il secondo post del Corso, lascio spazio ai commenti.

    Edited by Éstur S.T. - 24/5/2015, 22:29
     
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  4. Sergiotar Éstur
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    La natura del Fuoco


    Ermete dice che per ottenere effetti meravigliosi bastino il fuoco e la terra, passiva questa, attivo quello. Il fuoco, dice Dionisio, appare in tutte le cose e per ogni cosa e non è in nessuna cosa a un tempo, perchè illumina tutto, può restando occulto e invisibile quando esiste per sè stesso e non si accompagna alla materia sulla quale esercita la sua azione e per mezzo della quale si rivela. Esso è immenso e invisibile, atto per sua virtù alla propria azione, mobile, capace di comunicarsi a quanto gli si avvicini; esso rinnova le forze e conserva la natura, rischiara, è incomprensibile pel fulgore che lo circonda e che lo copre; esso è chiaro, diviso, tendente a salire, elevato senza diminuzione, atto a muovere non appena è mosso; esso comprende gli altri elementi, restando incomprensibile, senza aver bisogno di alcuno di essi, è atto a crescere per propria virtù e a comunicare la sua grandezza agli oggetti che riempie di sé; esso è attivo, poderoso, presente invisibilmente in ogni cosa; esso non vuol essere negletto, esso riduce la materia, esso è impalpabile e indiminuibile, quantunque si comunichi prodigalmente.
    Il fuoco, dice Plinio, è una parte immensa e illimitatamente attiva delle cose naturali e non è agevole giudicare se sia più fecondo nel produrre o più possente nel distruggere. Il fuoco penetra ovunque e presenta la proprietà, indicata dai pitagorici, di dilatarsi in alto e rischiarare, di restringersi in basso, dove resta tenebroso, e di prestare alla sua parte mediana un po’ di ciascuna delle sue proprietà. Esso è unico nella sua specie, agisce in modo diverso sui soggetti a cui si comunica e si distribuisce differentemente sulle varie cose, come Cleante dimostra in Cicerone. Il fuoco di cui noi ci serviamo è latente in ogni sostanza: nella pietra, da cui sprizza col semplice colpo d’un martello, nella terra, che fumiga ove la si frughi; nell’acqua, che riscalda le fontane e i pozzi; nell’aria, che così di frequente vediamo infiammarsi. E ogni essere vivente e ogni animale e ogni pianta si nutrirono di calore e quanto vive, non vive che per il fuoco che racchiude.
    Le proprietà del fuoco superno sono il calore che feconda tutte le cose e la luce che a tutto dà vita.
    Le proprietà del fuoco terreno sono l’ardore che tutto consuma e l’oscurità che tutto Isterilisce. Ma il fuoco celeste e luminoso fuga gli spiriti delle tenebre e impregna il nostro fuoco terreno della sua essenza e di quella di colui che disse: " Io sono la luce del mondo " e che è il vero fuoco e il padre d’ogni luce, da cui noi abbiamo tutto ricevuto, che è disceso a rispandere in terra il fulgore del suo fuoco e che l’ha comunicato prima al sole e agli altri corpi celesti, influenzandoli delle sue proprietà. Così, come gli Spiriti delle tenebre sono più forti in mezzo alle tenebre intere, gli spiriti benigni, che sono gli angeli della luce, diventano più forti non solo nella luce divina solare o celeste, ma benanco fra quella derivata dal nostro fuoco terreno. Per tale motivo coloro che primi hanno trattato di cose di religione e di cerimonie, hanno stabilito che non debbano praticarsi orazioni, salmodie, ne alcuna sorta di cerimonia, senza avere in primo luogo acceso qualche cero (nello stesso modo Pitagora ha detto non doversi parlare di Dio senza aver luce) e hanno voluto che si tenessero ceri e fuochi accesi presso i cadaveri per allontanarne gli spiriti maligni. E l’Onnipossente stesso voleva, nell’antica Legge, che tutti i sacrifici gli venissero offerti col fuoco e che il fuoco bruciasse perennemente sull’altare.
    È considerato il più puro dei quattro elementi e il suo termine viene utilizzato per esprimere numerosi concetti diversi: fuoco comune (prodotto mediante combustione); fuoco di digestione (tepore di provenienza organica); fuoco interno (originato da reazione chimica). La purezza assoluta del fuoco identificata dai pagani era riconosciuta anche dagli alchimisti che ne sottolineavano la capacità vivificante, una peculiarità ad esso attribuita che ha sempre suscitato un grande rispetto religioso verso tale elemento, soprattutto perché, più o meno inconsciamente l'uomo ha sempre riconosciuto che con l'uso della frizione e della selce, l'umanità è riuscita a “catturare” il fuoco che ha cambiato il mondo.
    Mentre la cosiddetta “adorazione del fuoco” di solito non è altro che un delicato eufemismo per definire il rispetto mistico del sesso, vi sono state diverse religioni che hanno venerato il fuoco come simbolo della divinità. Un esempio sono le fiamme eterne custodite dalla vergini vestali dell'antica Roma e anche oggi esiste qualcosa di simile nelle sinagoghe ebraiche e presso alcune tombe, come ad esempio in quella di John F. Kennedy.
    Sebbene il significato religioso del fuoco sia stato ormai dimenticato dalla maggior parte di noi, esso è ancora testimoniato su molti degli altari delle principali religioni del mondo: in ogni altare Cattolico ed in ogni Chiesa è possibile vedere candele accese per enfatizzare le cerimonie ed i sacramenti.
    I rituali magici legati al fuoco comprendevano spesso l'atto di ardere un'immagine, un'erba o un altro oggetto infiammabile, oppure comprendevano l'utilizzo di candele. Erano rituali praticati dai pagani solitamente vicino a focolari o comunque accanto a fuochi accesi in radure o nei boschi o nei pressi della fiamma di una singola candela. Le streghe, anche le moderne wiccan che ancora oggi professano questa religione nei coven o in maniera solitaria, considerano il fuoco un elemento maschile e che governava il sud.
    Il suo colore è il rosso, la stagione ad esso legata è l'estate e può essere interiore ad un corpo od esteriore, cioè può agire contemporaneamente sia all'interno che all'esterno di un corpo, così come la Terra riceve contemporaneamente gli effetti del fuoco interiore (gli umori magmatici) e di quello esteriore, cioè l'energia solare.
    Questa concezione è tanto tradizionale da ricorrere in quasi ogni cultura; ne è un esempio il passo sottostante tratto dalle Upanishad indiane:
    “Esso (il testo si riferisce allo àtman) si presenta, invero, come una duplice entità: da una parte lo Spirito Vitale (pràna) e dell'altra il Sole (àditya), che si manifestano come giorno e notte, Il Sole – lassù – è lo Spirito Esteriore, il pràna – quaggiù – è quello in Interiore ed è perciò che si dice che il moto dello Spirito Interiore si lascia inferire dal modo dello Spirito Esteriore.” (Maitry Upanishad, in Upanishad Antiche e Medie, Boringheri, Torino 1974, pag. 564).
    Il fuoco elementare viene a volte identificato con il Cielo, che contiene in grande quantità lo Spirito dell'universo: secondo la tradizione pagana della stregoneria, la vita non sarebbe altro che un flusso di fuoco naturale all'interno dell'organismo e tale concezione era trasversalmente riconosciuta anche dal Cristianesimo che proprio tramite il fuoco, cioè con condanna al rogo, tentava di purificare gli eretici e chi veniva considerato colpevole di stregoneria, di modo che il male che li possedeva potesse essere estinto dal fuoco purificatore del rogo.
    La nuova tradizione religiosa del Cattolicesimo si impose in sostanza con i soliti mezzi dei suoi precedenti persecutori: gli antichi Romani perseguitarono e martirizzarono i cristiani e successivamente essi fecero lo stesso con i pagani con l'istituzione del tribunale della santa inquisizione. La purificazione delle persone impure, taccate di eretismo, veniva attuata attraverso la riconosciuta forza purificatrice del fuoco che, ironia della sorte, era proprio una delle più radicate credenze pagane. Il fuoco era rispettato e adorato ma anche temuto per la sua devastante forza distruttrice: erano diffusi, e lo sono tuttora in alcune tradizioni new age e neopagane, rituali magici per proteggere le abitazioni da tale elemento. Tra i più diffusi vi era quello di utilizzare del vischio chiuso in un sacchetto azzurro, immerso in acqua fredda e limpida e quindi appeso al centro della casa o del luogo che si voleva proteggere. Nella sua connotazione positiva, il fuoco era utilizzato per purificare, cioè spesso venivano bruciati fisicamente oggetti ritenuti “responsabili” di cattiva sorte o ritenuti la causa di un male.
    Il fuoco inoltre, come ogni altro elemento, era utilizzato per la divinazione, cioè quell'arte con la quale era convinzione si potessero svelare gli eventi futuri: un fuoco veniva acceso e la velocità o meno con cui la legna iniziava ad ardere era considerata un segno più o meno positivo per la buona riuscita della divinazione.
    Era convinzione che le varie reazioni e i movimenti delle fiamme rispettassero un preciso linguaggio che se giustamente interpretato poteva rivelare il futuro: la difficoltà d'accensione di un focolare preannunciava ad esempio pioggia, la sua facilità una visita imminente. Molto crepitio indicava sfortuna, un netto “buco” tra le fiamme l'imminente cessazione di un problema, scintille preannunciavano notizie importanti, ecc. Tra le streghe che professavano la Vecchia Religione, ve ne erano alcune di rango superiore, generalmente le più anziane, che erano considerate delle chiaroveggenti: si riteneva cioè che avessero la capacità di entrare in contatto con gli spiriti che governavano i vari elementi della natura chiamati appunto “Elementali” per chiedere loro benefici o conoscere gli eventi futuri.
    Le streghe consideravano il fuoco governato da spiriti chiamati “salamandre”: in antichità infatti era diffusa la bizzarra convinzione che gli anfibi che vanno sotto questo nome potessero resistere al fuoco e si generassero da esso, ed è questo il motivo per cui le streghe identificarono gli spiriti del fuoco con questo nome.
    Le salamandre non sono molto radicate nell'immaginario popolare e nel folklore, ma al contrario sono le protagoniste indiscusse della più ermetica tradizione magica ed alchemica: in moltissimi rituali dell'antichità legati alla metallurgia, i fabbri-sacerdoti invocavano le salamandre a protezione del loro lavoro; gli alchimisti medievali prima di tentare le trasmutazioni della materia nei loro crogiuoli, rivolgevano invocazioni agli elementari del fuoco; i magi persiani adoravano particolarmente il fuoco e ne traevano oracoli per onorare le salamandre.

    Corrispondenze
    Genere: Maschile
    Stagione: Estate
    Direzione cardinale: Sud
    Momento del giorno: Mezzogiorno
    Segni astrologici: Ariete, Leone, Sagittario
    Pianeti: Sole, Marte
    Colori: Rosso, oro, arancione, bianco
    Arnesi: Athamè, Bacchetta, Spada, Candela, Incenso, Orecchini
    Simbolo alchemico: Un triangolo verso l'alto
    Pietre: Ambra, Cornolia, Quarzo, Citrino, Diamante, Granato, Ossidiana, Onice, Rubino, Occhio di tigre, Topazio, Diaspro, Pietre vulcaniche
    Metalli: Oro, Ottone, Alluminio
    Elementale: Salamandra
    Seme dei Tarocchi: Bastoni
    Carte dei Tarocchi: L'Imperatore, La Forza, Il Sole
    Rune: Kenaz, Naudhiz, Sowilo, Ingwaz
    Animali: Rettili, Lucertole, Orso, Leone, Serpente, Mantide Religiosa, Scorpione, Squalo, Grillo, Ape
    Alberi: Quercia, Prugno, Agrifoglio, Edera
    Erbe e Piante: Basilico, Alloro, Cannella, Aneto, Finocchio, Aglio, Gingseng, Pepe, Caffé, Cactus, Rosmarino, Assenzio, Piante pungenti, spinose, calde, stimolanti o del deserto, Semi in genere
    Dee: Brigid, Aine, Maya, Vesta, Hestia
    Natura fondamentale: Purificatore, Distruttore, Energetico, Sessuale, Potente. Il calore è una manifestazione di questo Elemento
    Tipo di energia: Proiettiva
    Luoghi: Deserti, Geyser, Vulcani, Forni, Caminetti, Camere da letto, Palestre, Spogliatoi, Saune, Piste di atletica
    Rituali: Protezione, Coraggio, Sesso, Energia, Forza, Autorità, Eliminazione della negatività
    Forme rituali: Bruciare o ardere, Riscaldare
    Torre: Regulus
    Strumenti musicali: Chitarra, Tutti gli strumenti a corda
    Periodo della vita: Giovinezza
    Senso: Vista
    Simboli naturali: Fiamma, Lava, Un oggetto riscaldato
    Tipi di magia su cui domina: Candele, Temporali, Tempo, Stelle
    Incenso: Olibano
    Sfera d'azione: Energia
    Formula per invocare il potere del fuoco: Il potere del Fuoco io invoco.
    Io [nome] chiamo a me lo spirito del Fuoco
    e gli intimo di presentarsi a me visibile , qui e ora.
    E mi rivolgo alla Grande Dea Brigit,
    che mi protegga con la sua benevolenza in questa operazione.
    Vieni dunque, mostrati a me Spirito del Fuoco, accorri al mio cospetto


    Qui conclude il terzo post del Corso, lascio spazio ai commenti.
    Fonti: AgrippaFilosofiaOcculta, Wikipedia, Libro delle Ombre


    Edited by Éstur S.T. - 24/5/2015, 22:29
     
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  5. Sergiotar Éstur
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    La natura della Terra


    Ermete dice che per ottenere effetti meravigliosi bastino il fuoco e la terra, passiva questa, attivo quello. La base d’ogni elemento è la terra, che è l’oggetto, il soggetto e il ricettacolo di tutti i raggi e di tutte le influenze celesti. Essa racchiude le semenze d’ogni cosa e contiene tutte le virtù seminali, il che l’ha fatta chiamare animale vegetale e minerale, perché una volta fecondata dagli altri elementi e dai cieli, è capace di per sé stessa di generare ogni cosa. Essa è suscettibile d’ogni sorta di fecondità e, come la prima madre, capace di essere il punto di partenza d’un accrescimento illimitato d’ogni cosa, in modo che è il fondamento il centro e la madre di tutto. Per quanti segreti naturali voi possiate carpirle, purché le sia concesso di ristorare le sue forze e di restare esposta all’aria, essa non tarda a ridiventare fertile e feconda sotto gl’influssi astrali e produce da sola piante, vermi, animali, pietre e metalli. E una volta purificata dal fuoco, che le rende la vecchia semplicità e purezza, rinnovella inesauribile i suoi profondi secreti, così che resta la materia prima della nostra creazione il vero rimedio per la nostra restaurazione e conservazione.
    La terra costituisce per la fisica tradizionale il grembo indispensabile senza il quale nulla può essere prodotto o riportato in vita e, seppur senza basi scientifiche, questa era anche la convinzione di molte antiche civiltà: la terra infatti è l'unica vera casa dell'uomo, in essa l'uomo ha sempre trovato rifugio e nel suo suolo umido è tradizione diffusa il seppellimento dei defunti.
    La terra è considerata principio femminile per eccellenza (in quanto opposta al Cielo, principio maschile) ed è sottoposta ad una continua fecondazione da parte del fuoco (interno ed esterno), dell'acqua, delle influenze astrali: essa nutre l'uomo fin dalla sua comparsa, è umida e fertile e sono queste caratteristiche che l'hanno fatta identificare dagli uomini come elemento femminile. È in essa che nella stragrande maggioranza delle tradizioni religiose, nelle cosmogonie, viene posto il germe iniziale delle cose, che nel suo interno, sono portate a maturazione: il germe dei metalli (tradotto nel linguaggio fisico, il mercurio vivo, padre di tutti i metalli) nel suo recettacolo sotterraneo può maturare fino alla perfezione (l'oro).
    Essa domina il punto settentrionale della bussola perché è il punto di massima oscurità e dell'inverno, il suo colore è il verde della vegetazione ed è legata alla magia delle pietre, delle immagini, degli alberi e dei nodi. Nelle attività magiche, la terra ha sempre “governato” tutti gli incantesimi e i rituali legati al lavoro, agli affari, alla stabilità e alla fertilità: gli aborigeni australiani professano un rito per il quale gli uomini adulti si stendono sulla terra e la fecondano con il loro seme in segno di ringraziamento per i frutti che costantemente essa fornisce loro per vivere.
    Nella tradizione magica pagana, un rituale legato a questo elemento poteva essere quello semplice di seppellire un oggetto simbolico di un determinato proprio bisogno o desiderio che si voleva si concretizzasse, o ancora gesti semplici e umili come quello di tracciare simboli e disegni nella polvere. Come l'acqua si credeva che la terra fosse in grado di trasportare l'informazione e accogliere e conservare in sé le preghiere e i bisogni di chi la onorava nei rituali.
    Le antiche Dee pagane della terra sono sopravvissute fino ad oggi sotto le spoglie di Madre Natura, una divinità che veniva celebrata un tempo e che oggi viene nuovamente apprezzata da alcune filosofie new age come nostra genitrice e fonte si sostentamento: movimenti ambientalisti sono sorti per soddisfare il bisogno di proteggere il nostro pianeta, specie quando siamo riusciti a lasciare l'atmosfera e osservare la Terra dallo spazio.
    Ma questo sentimento protettivo entrò nel pensiero degli uomini e nella pratica magica ed in quella religiosa già migliaia di anni fa, per preservare la divinità Gea. Per concludere, dal punto di vista alchemico, la terra assumeva una grande importanza anche perché veniva indicata in maniera indiretta come uno dei componenti della Pietra Filosofale degli Alchimisti.
    La terra veniva utilizzata soprattutto per incantesimi di guarigione ed in generale si associavano a tale elemento capacità curative: era convinzione che si potesse trasferire la malattia ad una sostanza, generalmente di origine organica, che poi veniva seppellita e il male veniva così neutralizzato dal potere della terra.
    Per eliminare una malattia o risanare una ferita, si usava sfregare la parte affetta con una fetta di mela, di patata o di qualche erba ritenuta curativa e tale rituale deve presumibilmente essere sorto per la casualità di aver constatato dei miglioramenti per via di capacità disinfiammatorie di alcune piante utilizzate. Similmente, si faceva stendere il malato su zone di terra fresca e smossa e sono facilmente immaginabili le origini di tali convinzioni: la terra era l'elemento dal quale l'uomo vedeva sbocciare la vita; tutto ciò di cui l'uomo aveva bisogno per il suo sostentamento spuntava dal terreno, sia il cibo sia le piante utilizzate per gli infusi e le pozioni e si credeva quindi che la terra possedesse forte vitalità e che si potesse giovare delle sue vibrazioni positive e vitali entrando in contatto con essa.
    Specie in Oriente, vi era la tradizione di costruire le case intorno ad alberi e spesso la prima cosa che veniva fatta prima di edificare un'abitazione era quella di piantare il seme di una pianta: i wiccan, ed in genere i pagani adoratori degli spiriti della natura, solevano affidare le proprie necessità e desidere al seme di un albero, che se accudito da germoglio a fusto, avrebbe reso il desiderio realtà.
    E ancora, era ed è pratica ricorrente per i wiccan, raccogliere in un fazzoletto verde della terra dove erano stati precedentemente tracciati simboli magici e rune e portarlo con sé per protezione e similmente veniva fatto con delle bottiglie poi poste sui davanzali delle finestre per impedire al male di entrare. La terra veniva gettata alle spalle dei bambini che giocavano per evitare che spiriti malvagi si insinuassero nei loro ingenui giochi e molto probabilmente questa tradizione è sopraggiunta fino a noi come il rito superstizioso di gettarsi alle spalle un pizzico di sale per scongiurare la cattiva sorte.
    Nei tempi passati in sostanza, si credeva che la terra confondesse gli spiriti malvagi e i demoni e che essi fossero così costretti a dover contare ogni singolo granello di terra prima di poter entrare in un'abitazione: nella filosofia new age, nel senso più allargato del termine, questi spiriti sono stati sostituiti come un male persistente che aleggia intorno al pianeta, generato dai cattivi pensieri delle persone. Questa negatività può entrare nelle case e così, per difesa, vengono adottati sistemi simili a quelli degli antichi pagani che professavano l'Antica Religione.
    La convinzione che con i soli pensieri si possa recare un danno fisico e psicologico ad altre persone, alimentando questa presunta cappa di negatività che aleggia intorno al pianeta, è presente anche in ben più antiche filosofie orientali, come ad esempio il mantra di origine induista, una tecnica meditativa atta sostanzialmente a concentrarsi e liberare la mente, ma con la quale si crede si possa anche influenzare e creare un danno a terze parti.
    Per i professanti della Vecchia Religione gli spiriti elementari della terra erano gli gnomi. Quando oggi sentiamo parlare di gnomi, ci vengono alla mente le numerose e suggestive fiabe che vedono protagonisti quegli esseri dalle sembianze simili a quelle umane ma dalla piccola statura.
    In verità il folclore che circonda queste figure vede questi esseri descritti nei modi più differenti e questo è un chiaro segnale per quanto già accennato riguardo agli spiriti elementari dell'aria: le storie di gnomi, seppur maggiormente radicati nel nord Europa, popolano il folclore di quasi tutto il globo e in base a ciò di misterioso e sconosciuto che gli uomini di varie parti del mondo potevano osservare in natura, la loro forma e le descrizioni variano molto.
    Gli gnomi (Shee dal gaelico) delle streghe gli Yaksha in India, i Koltkis in Russia, gli Dvergras o Kourigas nella tradizione celtica, i Monacelli nell'Italia meridionale e così via.
    I motivi che stanno alla base della nascita della credenza degli gnomi sono chiare per quanto riguarda le streghe della Vecchia Religione che erano a contatto diretto con la Natura e le sue innumerevoli suggestioni e a tale proposito è interessante notare che in tutte le altre culture dove queste credenze si radicarono, esse partono sempre dalla vita di classi sociali che erano strettamente a contatto con la natura e la terra, come i contadini.
    Vi è un gran proliferare di credenze riguardanti spiriti della casa, di granai e cascine, esseri verso i quali spesso si doveva essere cauti e che talvolta ci si poteva aggraziare o convincere a smettere di infestare i luoghi abitati con sacrifici e doni di cibo o piccoli oggetti di valore.
    Uno dei riti più semplici per precludere l'ingresso nelle abitazioni degli spiriti avversi, era per le streghe, quella di appendere un paio di corna di cervo agli stipiti delle porte d'ingresso alle case poiché il cervo era il simbolo del Dio, della parte maschile della Natura con la sua potenza virile.
    Tale tradizione è alla base dell'iconografia del Diavolo cattolico: gli gnomi malvagi delle streghe sono stati rimpiazzate dalla figura del diavolo tentatore che è stato rappresentato come un essere con coda e corna proprio per tacciare di malvagità e adorazione del maligno la tradizione pagana d'appendere delle corna di cervo fuori delle case.

    Corrispondenze
    Genere: Femminile
    Stagione: Inverno
    Direzione cardinale: Nord
    Momento del giorno: Mezzanotte
    Segni astrologici: Toro, Vergine, Capricorno
    Pianeti: Terra, Saturno
    Colori: Verde, Nero, Marrone scuro
    Arnesi: Pentacolo, corde, corno, mestolo, zappa, i cristalli, il sale, la ruota, la collana, la sabbia
    Simbolo alchemico: un triangolo verso il basso tagliato da una linea orizzontale
    Pietre: Smeraldo, e in generale tutte le pietre verdi, l'onice
    Metalli: Grafite, Ferro, Piombo
    Elementale: Gnomi
    Seme dei Tarocchi: Denaro
    Carte dei Tarocchi: Il Mondo
    Rune: Fehu, Wunjo, Jera, Berkano, Mannaz, Othala
    Animali: Serpenti e Ragni
    Alberi: Frassino, Biancospino
    Erbe e Piante: Orzo, Cotone, Artemisia, Patchouly, Pino, piante che odorano di terra, come il patchouli e il vetiver, muschi e licheni, noci, piante essiccate e rigide, piante pesanti e a basso fusto, radici in genere
    Dee: Gaia, Tellis Mater, Mati
    Tipo di energia: Ricettiva
    Luoghi: grotte, canyon, abissi, boschi, boschetti, vallate, campi, fattorie, giardini, orti botanici, buchi, parchi, vivai, mercati, cucine, asili, cantine, miniere
    Rituali: denaro, prosperità, fertilità, stabilità, solidità, impiego
    Forme rituali: seppellire, piantare, fare immagini di terra o di sabbia
    Torre: Fomalhaut
    Strumenti musicali: tamburo, tutti gli strumenti a percussione
    Periodo della vita: Età avanzata
    Senso: Tatto
    Simboli naturali: sale, piatto di argilla con terra fresca, rocce, covoni di grano, ghiande
    Tipi di magia su cui domina: giardinaggio, magneti, immagini, pietre, alberi, nodi, legami
    Incenso: Benzoino, Storace
    Sfera d'azione: Il materiale, la morte, il silenzio, il denaro
    Formula per invocare il potere della terra: Il potere della Terra io invoco.
    Io [nome] chiamo a me lo spirito della Terra
    e gli intimo di presentarsi a me visibile , qui e ora.
    E mi rivolgo alla Grande Dea Demetra,
    che mi protegga con la sua benevolenza in questa operazione.
    Vieni dunque, mostrati a me Spirito della Terra, accorri al mio cospetto


    Qui conclude il quarto post del Corso, lascio spazio ai commenti.
    Fonti: AgrippaFilosofiaOcculta, Wikipedia, Libro delle Ombre


    Edited by Éstur S.T. - 24/5/2015, 22:30
     
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  6. Sergiotar Éstur
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    La natura dell'Acqua


    Gli altri due elementi, l’acqua e l’aria, non sono meno possenti e la natura non cessa di operare per essi effetti mirabili. L’acqua è tanto necessaria che nessun animale può vivere senza di essa, e nessuna erba o pianta può spuntare se l’acqua non la irrora. Essa rinserra la virtù seminale d’ogni cosa, non esclusi gli animali di cui il seme è acquoso in modo evidente, ne le frutta e le erbe, perché quantunque le loro sementi sieno terrestri, non potrebbero certo divenire feconde, se l’acqua non le inumidisse, sia con l’imbeversi dell’umidità della terra, della rugiada, o della pioggia, sia con l’innaffiarle espressamente. Mosè dice che solo la terra e l’acqua sono capaci di produrre la vita e attribuisce all’acqua la facoltà di generare i pesci e i volatili. Anche la Scrittura conferma che l’acqua prende parte alla produzione della terra, chiedendo: "perché gli alberi e le piante non danno frutto? Perché Dio non aveva ancora fatto piovere sulla terra".
    La potenza dell’acqua è tanto grande, che senza di essa è impossibile ogni rinascita spirituale, come Cristo stesso ha testimoniato con le sue parole a Nicodemo. I suoi effetti sono anche rilevanti nelle espiazioni e nelle purificazioni, in cui non è meno utile del fumo e tutto quanto in natura ha il potere di generare, di nutrire e di far crescere, trae le sue virtù da questo elemento. Perciò Talete Milesio e Esiodo l’hanno proclamata il principio d’ogni cosa, il più antico e il più possente degli elementi, quello che ha il predominio sugli altri, perché, come dice Plinio, l’acqua inghiotte la terra, spegne il fuoco, si eleva nell’aria, in forma di nube si rende padrona del cielo e risolvendosi in pioggia fa nascere tutto ciò che produce la terra. Plinio e molti altri storici hanno descritto un’infinità di meraviglie dell’acqua e anche Ovidio ne menziona le virtù:
    Perché l’acqua del fiume Hammon è gelata a mezzodì e calda al mattino e alla sera? Si dice che le acque dell’Athamante sieno capaci d’incendiare il bosco, quando la luna sia nuova. V’ha presso i Ciconii un fiume, le cui acque induriscono come pietre gl’intestini di chi le abbia bevute e rendono simili al marmo gli oggetti che vi siano stati immersi. Lungo le coste di Sibari v’hanno acque capaci di dare ai capelli il colore dell’ambra e dell’oro e, cosa più sorprendente, altre capaci di cambiare non solo il corpo ma anche l’anima. Chi non ha udito parlare delle acque di Salmas e dei laghi d’Etiopia? Chi abbia bevuto di tali acque, diventa frenetico o cade in letargo. Le acque della fonte Clitoria fanno prendere in avversione il vino. Invece quelle del fiume Lynceste inebriano come il vino più generoso. V’ha in Arcadia il lago Feneo, di cui le acque sono innocue bevute durante il giorno e dannose se bevute di notte.
    Giuseppe parla d’un certo fiume sito tra Arcea e Raphanea, città della Siria, che straripa la domenica e diventa asciutto durante gli altri sei giorni della settimana, come se le sue sorgenti venissero a un tratto a inaridirsi, per abbondare ancora di acque nel settimo giorno.
    Le Sante Scritture menzionano la piscina di Gerusalemme, nella quale colui che discendeva per primo dopo che l’angelo ne aveva turbato le acque, guariva d’ogni malanno. La stessa virtù si narra avesse una fonte dedicata alle Ninfe Ioniche nei pressi del villaggio d’Eraclea, lungo le rive del fiume Cytherone. Pausania racconta che v’ha una fontana sul monte Lycaeus, in Arcadia, chiamata Agria, a cui si rendeva dopo i sacrifici il ministro di Giove in tempi di siccità. Immergendo allora nelle sue acque un ramo di castagno e agitandole, si elevavano dalla fonte spessi vapori che non tardavano a condensarsi in nubi a coprirne il cielo e al risolversi in pioggia abbondante e benefica. Fra molti altri autori, citeremo altresì Rufus, medico d’Efeso, che ha scritto cose sorprendenti sulle meraviglie delle acque e che, a mia, cognizione, non si trovano in nessun altro autore.
    Per i wiccan e i pagani della Vecchia Religione, l'acqua è l'elemento per eccellenza della purificazione, della mente subconscia, dell'amore e delle emozioni, e la sua magia era considerata da quasi ogni cultura e civiltà antica l'elemento primario per l'esistenza, un elemento legato al piacere, l'amicizia, il matrimonio, la fertilità, la guarigione, il sonno ed il sogno.
    I rituali dell'acqua, quasi nella totalità delle civiltà umane, facevano utilizzo di specchi, venivano attuati spesso in presenza di pioggia e terminavano con l'atto o di gettare o di deporre un oggetto dentro o sopra una massa d'acqua, forse per un archetipo umano che riconosce nell'acqua l'origine della vita. Era considerato un elemento femminile, il suo colore era il blu, dominava l'Occidente e i mesi autunnali dell'anno quando la pioggia si riversa sulla terra.
    Oltre a costituire una delle componenti primordiali ed essenziali delle cosmogonie di quasi ogni civiltà, l'acqua rappresenta il principio vitale inteso come mezzo di rigenerazione. Anche in alchimia ritroviamo, legata all'acqua, una componente di forte vitalità: per gli alchimisti infatti, l'acqua come solvente portava alla Putrefazione, fase essenziale per il risorgere della vita, ed inoltre, sciogliendo sali e sostanze, li rendeva adatti a numerosi processi alchemici. È proprio in questa fase alchemica che tra alcuni elementi si credeva potesse avvenire la cosiddetta Unione: essa doveva avvenire nel corso della lotta tra la natura fissa e la natura volatile degli elementi.
    Un elemento da tenere in considerazione è l'uso che la spagiria fa dell'acqua come solvente per riuscire ad ottenere la quintessenza dei minerali e delle sostanze naturali. Quanto maggiore è il livello spirituale raggiunto, tanto maggiore è la possibilità di agire nel reale: ecco allora il marcato desiderio dell'alchimista di identificare, mediante continui processi di purificazione, la dimensione più essenziale di una sostanza, e in ciò riveste un ruolo centrale l'elemento dell'acqua.
    L'acqua si pone al terzo posto della serie dei quattro elementi: questa posizione tra aria e terra le spetta per la sua plasmabilità superiore dell'aria ovviamente ma inferiore alla terra. È chiara questa classificazione in quanto gli esponenti della Vecchia Religione potevano utilizzare l'acqua nei rituali e negli incantesimi in modo assai più diretto e pratico rispetto a quanto potessero fare con aria e fuoco e alla stessa maniera l'elemento più manipolabile di tutti era la terra. Ciò nonostante, l'acqua è, dei restanti elementi, quella più difficoltosa da muovere: l'aria ha infatti per sua natura una buona capacità di movimento, mentre il fuoco è l'elemento che si muove nel modo più rapido.
    Il compito più importante che veniva attribuito all'acqua era quello di ricevere e memorizzare l'informazione presente nell'ambiente e di conservarla per poi trasmetterla ad altri elementi, in particolare alla terra. In seguito all'evaporazione, l'acqua sale verso il cielo e si impregna degli influssi astrali. Successivamente essa torna sotto forma di pioggia, sulla terra, fecondandola con quanto ha potuto catturare nella dimensione più sottile: si credeva che l'informazione venisse così trasmessa alla terra che ne traeva giovamento per la sua evoluzione.
    Il processo si ripeteva un numero infinito di volte per consentire all'elemento più basso di accumulare l'informazione di cui ha bisogno per far evolvere ciò che essa contiene, ma il rapporto è duplice: anche la terra impregna l'acqua di ciò che essa contiene e vengono così trasmesse ad essa le virtù delle vene ricche di minerali, così come quelle di luoghi ricchi di bitume e zolfo.
    Questo scambio tra dimensione superiore e dimensione inferiore, che si credeva possibile proprio grazie alle caratteristiche dell'acqua, veniva considerata una vera e propria respirazione del mondo ed è per questo che il fulcro di tutti gli incantesimi delle streghe si basava su questa convinzione di possibilità di passaggio dell'informazione: gli elementi erano collegati, gli spiriti elementari interagivano tra di loro, i rituali e gli incantesimi erano quasi tutti incentrati sul passaggio del bisogno, della preghiera agli elementi naturali per giungere alla divinità.
    Una delle forme più piacevoli, rilassanti e antiche di divinazione era l'osservazione dell'acqua. Quasi ogni luogo naturale e non dove sia presente l'acqua, ha generalmente attratto l'uomo e lo ha spinto a cercare in questi luoghi le risposte che andava cercando.
    Alcuni riti, che un tempo venivano considerati veri e propri incantesimi e rituali, sono in parte giunti fino a noi: ne è un esempio quella di gettare monetine dentro una fontana od un sasso dentro un pozzo visualizzando un desiderio che si vuole si realizzi. Per i wiccan o più in generale per i pagani che adoravano gli spiriti della natura, gli ambienti naturali erano i luoghi migliori per attuare rituali ed incantesimi, ma con la supremazia del cristianesimo in Europa dal decimo secolo dopo Cristo in poi i luoghi artificiali come pozzi o sorgenti cominciarono a prendere il sopravvento nel folclore e questo non è un caso, ma vi è una componente storica e culturale: molti pozzi sono stati associati a Santi e si dice che nei loro pressi siano state operate guarigioni ed altri miracoli.
    Il pozzo di Chalice presso l'Abbazia di Glastonbury, in Inghilterra, è un esempio di una vecchia sorgente ritenuta magica anche dai pagani che si è trasformata in pozzo ad opera dei primi mistici cristiani. L'opera di cancellazione della memoria è una pratica comune nella Storia: molte chiese ad esempio sono state costruite sopra templi pagani, di modo da affermare al tempo stesso la supremazia di un credo ed eliminare le tracce di uno precedente. Gli incantesimi legati all'acqua sono quasi tutti incentrati sul posizionamento o il lancio di un oggetto in una massa d'acqua.
    Se ci si trovava nei pressi di una sorgente spesso di raccoglieva un sasso e, tenendolo con la mano dell'energia (i wiccan in special modo, credono che la mano più utilizzata naturalmente da una persona elargisca maggiore energia magica rispetto all'altra) usando il succo di una pianta locale o con del gesso, venivano segnati a terra simboli o rune visualizzando la propria necessità, per poi gettare il sasso nella sorgente.
    Spesso, si attuava una sorta di divinazione attraverso il numero di cerchi prodotti dal sasso che impattava con l'acqua: durante il lancio si visualizzava o si rivolgeva alla Dea o al Dio una domanda che poteva avere come risposta o un si o un no, e a seconda se i cerchi generati sulla superficie dell'acqua fossero stati pari o dispari si era ottenuta una risposta affermativa o negativa.
    Sostanzialmente questi riti non erano un qualcosa di così lontano da una sorta di preghiere, che venivano esorcizzate ed amplificate con dei gesti e degli atti fisici. Ma per le streghe della Vecchia Religione l'acqua non era utilizzata solo per rivelare gli eventi futuri ma essa aveva un grande potere curativo e proprietà purificatorie e quindi molti rituali di guarigione erano legati a questo elemento.
    Questa idea non era radicata solo al retroterra delle convinzioni della Vecchia Religione ma è un concetto molto diffuso in diverse culture e tradizioni. Il rito di purificazione tramite l'abluzione ad esempio è un rituale molto diffuso e trova un'espressione particolarmente importante nella religione islamica, giudaica e in quella cristiana.
    Per l'ebraismo antico, uno dei problemi maggiori era costituito dall'impurità: essere impuri significava essere spiritualmente depotenziati, quindi non in grado di accostarsi alla divinità, dalla quale si diffonde un flusso potente (il Sacro) in grado di distruggere un essere vivente che si fosse accostato ad esso senza prima essersi reso immune all'impurità. Gli stessi animali considerati impuri lo erano perché in qualche modo associati alla terra (come il serpente che striscia sul suo ventre), la quale, essendo emanazione della divinità, partecipava anch'essa del Sacro e della sua pericolosa potenza.
    Per questo motivo, si richiedeva ai sacerdoti, che erano a contatto più di chiunque altro con il Sacro, un grado massimo di purezza: le trasgressioni dovevano essere cancellate mediante la purificazione e i lavaggi cerimoniali con acqua consacrata facevano parte di questa tradizione. All'epoca di San Giovanni Battista, la tradizione dell'abluzione, legata specialmente ai culti orientali ma particolarmente diffusa in questo periodo sia in ambito giudaico tradizionale che in quello degli esseni, doveva essere preceduta dalla penitenza della vera conversione.
    Per il cristianesimo delle origini, esso acquista una pregnanza ancora maggiore, perché l'ingresso nell'acqua simboleggia la morte dell'uomo vecchio, mentre con la risalita dal fonte battesimale si festeggia la nascita dell'uomo nuovo, sul quale scende lo Spirito di Dio per la sua santificazione.
    Di ciò è esempio emblematico il battesimo di Gesù: anch'egli, come gli altri discepoli di Giovanni, entra nell'acqua per il battesimo, ma quando ne esce, Dio manifesta il suo compiacimento per lui: lo Spirito dell'Altissimo discende dal cielo sotto forma di colomba, mentre si ode la voce del Padre che lo riconosce come figlio.
    Gli spiriti elementari dell'acqua venivano identificati nella Vecchia Religione con il nome di Ondine. Anche per le ondine, come per il retroterra folcloristico legato alle Fate, la tradizione è molto vasta andando a coinvolgere quasi ogni cultura che avesse a che fare con il mare od in generale la navigazione.
    Storie di Sirene e creature marine, popolano non solo la letteratura più disparata, ma in particolare il folclore irlandese e quello scozzese, anche se racconti di creature delle acque sono presenti in quasi tutto il mondo e in quasi ogni epoca. Le streghe chiaroveggenti le identificavano come splendide fanciulle dai lunghi capelli e la coda di pesce, immagine tanto famosa quanto abusata in molte culture.
    La loro origine molto probabilmente è dovuta al grande timore che l'uomo ha sempre avuto del mare: esattamente come molti dei rituali del fuoco o dell'aria servivano per proteggersi dalla forza distruttrice di cui possono essere capaci tali elementi, molti rituali erano rivolti agli spiriti elementari dell'acqua per ricevere la loro benevolenza e protezione. Le radicata superstizione dei marinai è molto probabilmente una traccia dell'antico timore e rispetto che l'uomo nutriva verso il mare ed i riti e i sacrifici che le streghe rivolgevano ad esso e agli spiriti che lo abitavano.

    Corrispondenze
    Genere: Femminile
    Stagione: Autunno
    Direzione cardinale: Ovest
    Momento del giorno: Crepuscolo
    Segni astrologici: Cancro, Scorpione, Pesci
    Pianeti: Luna
    Colori: Argento, Viola, Bianco, Azzurro, Blu e Indaco
    Arnesi: Calice, Calderone, Anello, Oggetti d'argento, Teiera, Conchiglie
    Simbolo alchemico: Un triangolo equilatero col vertice rivolto verso il basso
    Pietre: Ametista, Acquamarina,Calcedonio, Corallo, Lapislazzulo, Marmo, Pietra di Luna, Perla, Selenite
    Metalli: Rame, Argento, Mercurio
    Elementale: Ondine
    Seme dei Tarocchi: Coppe
    Carte dei Tarocchi: La Luna e la Morte
    Rune: Urus, Hagalaz, Isa, Pethro, Ehwaz, Laguz, Dagaz
    Animali: Animali acquatici, serpenti
    Alberi: Ontano, Nocciolo, Salice, Pioppo e il Tasso
    Erbe e Piante: belladonna, mirtilli, gelsomino, vaniglia, loto, lillà, mirra, ninfea, erbe acquatiche come le alghe e le ninfee, carnose come la lattuga e le piante grasse, affettuose come la roa e la gardenia, fiori in genere
    Dee: Venere, Afrodite, Iside
    Natura fondamentale: scorrevole, purificatrice, risanatrice, calmante, affettuosa
    Tipo di energia: Ricettiva
    Luoghi: laghi, sorgenti, torrenti, fiumi, spiagge, oceani, pozzi, piscine, vasche da bagno, docce, stanze da letto, terme, saune, fontane
    Rituali: purificazione, amore, consapevolezza psichica, sogni, sonno, pace, matrimonio, amicizia
    Forme rituali: diluire, mettere nell'acqua, lavare via, bagnare
    Torre: Antares
    Strumenti musicali: piatti, campane, tutti i metalli risonanti
    Periodo della vita: Maturità
    Senso: Gusto
    Simboli naturali: conchiglie, una tazza d'acqua
    Tipi di magia su cui domina: mare, ghiaccio, neve, nebbia, specchio, magnete
    Incenso: Mirra
    Sfera d'azione: le emozioni, il coraggio, la fantasia, l'amore
    Formula per invocare il potere del fuoco: Il potere dell'acqua io invoco.
    Io [nome] chiamo a me lo spirito dell'Acqua
    e gli intimo di presentarsi a me visibile, qui e ora.
    E mi rivolgo alla Grande Dea Isis,
    che mi protegga con la sua benevolenza in questa operazione.
    Vieni dunque, mostrati a me Spirito dell'Acqua, accorri al mio cospetto


    Qui conclude il quinto post del Corso, lascio spazio ai commenti.
    Fonti: AgrippaFilosofiaOcculta, Wikipedia, Libro delle Ombre
     
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  7. Sergiotar Éstur
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    Per questo fine settimana cerco di fare il post sulla natura dell'Aria, se avete domande o commenti fateli (sia se sono positivi sia se sono negativi)
     
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    Ho letto tutto ciò che hai scritto fino ad ora, personalmente lo ho trovato molto interessante; tante cose già le sapevo altre invece erano per me nuove in tale ambito....aspetto con impazienza il post sulla natura dell aria, per avere un quador di insieme dei quattro elementi per come li stai defindendo tu :)
    personalmente per qualche motivo a me ignoto non riesco a manipolare solo il fuoco, spero che leggendo quanto dici, e sfruttando le nuove conoscenze d riuscire a migliorar ein tal senso..mi sento un pò limitato da questo mio stato attuale
     
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  9. Sergiotar Éstur
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    CITAZIONE
    Ho letto tutto ciò che hai scritto fino ad ora, personalmente lo ho trovato molto interessante; tante cose già le sapevo altre invece erano per me nuove in tale ambito....aspetto con impazienza il post sulla natura dell aria, per avere un quador di insieme dei quattro elementi per come li stai defindendo tu
    personalmente per qualche motivo a me ignoto non riesco a manipolare solo il fuoco, spero che leggendo quanto dici, e sfruttando le nuove conoscenze d riuscire a migliorar ein tal senso..mi sento un pò limitato da questo mio stato attuale

    Mi fa piacere che lo trovi interessante e spero che ti possa aiutare :)
    P.S. Non inserirò il Quinto Elemento dopo il post dell'Aria, preferisco metterlo in seguito
     
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  10. Sergiotar Éstur
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    La natura dell'Aria


    Resta ora da parlare dell’aria, che è uno spirito vitale che penetra ogni essere e tutti li fa vivere, agitando tutto e tutto riempiendo di se. Perciò i dottori ebrei non la classificano tra gli elementi, ma la giudicano un legame tra i differenti esseri e una essenza che tonifica gl’ingranaggi della natura. L’aria è la prima a ricevere le influenze celesti, che poi comunica agli altri elementi semplici e a quelli misti; essa riceve altresì, come uno specchio divino, le impressioni di tutte le cose, naturali e celesti, non escluse le parole e i discorsi, se ne impregna e a misura che penetra nei corpi degli uomini e degli animali, fornisce loro materia pei sogni, pei presagi e per gli auguri. Perciò accade che coloro che passino per i luoghi ove sia stato ucciso un uomo, o interrato di fresco un cadavere, si sentano invadere dal timore o dallo spavento. Perché l’aria in cotesti luoghi s’è impregnata degli effluvi delittuosi, o delle emanazioni cadaveriche, e diventa generatrice di terrore. Tutto ciò che agisce prontamente e produce una impressione violenta, commuove la natura e per tale fenomeno molti filosofi hanno ritenuto l’aria la causa dei sogni e in genere d’ogni impressione spirituale. L’aria si carica delle rassomiglianze provenienti dagli oggetti e dalle parole, che si riverberano per i sensi sino all’immaginazione e all’anima di chi le riceve pel tramite dell’epidermide, disposta appunto così da poter essere un buon mezzo ricettivo. Di più l’aria resta influenzata dalle emanazioni astrali, risentite più o meno dai differenti soggetti, a seconda della disposizione naturale. In tal modo un uomo può, in modo naturale e senza il scorso d’alcun altro Spirito, comunicare a un altro uomo il proprio pensiero, per quanto grande sia la distanza che intercorra fra loro, e in meno di un giorno, benché non si possa precisare il tempo occorrente alla comunicazione. E’ cosa che ho visto fare e che ho fatto io spesso e che già fu fatta dall’abate Tritemio.
    Plotino c’insegna anche il modo con cui gli oggetti, sia spirituali che corporali, producono certe emanazioni, per esempio per influenza dei corpi sui corpi, e come tali emanazioni si fortifichino nell’aria e si presentino e si mostrino ai nostri sensi e ai nostri occhi, tanto per mezzo della luce che del moto. Così noi vediamo, quando spira il vento del mezzogiorno, l’aria condensarsi in lievi nubi in cui, come in uno specchio, si riflettono immagini lontanissime di castelli, di montagne, di cavalli e d’uomini, immagini che svaniscono a misura che le nubi si disperdono nella lontananza. Riguardo alle meteore, Aristotile dimostra che l’arcobaleno si forma per riverbero su una nuvola, in qualche modo come in uno specchio. E Alberto il Grande dice che le immagini dei corpi possono formarsi facilmente nell’aria che è umida, nel modo istesso che le immagini delle cose sono nelle cose. Racconta altresì Aristotile d’un uomo, debole di vista, a cui l’aria serviva da specchio; il suo raggio virtuale si rifletteva sopra lui, senza ch’egli giungesse a rendersi conto del fenomeno, e gli sembrava scorgere la propria ombra precederlo. Nello stesso modo si posano trasmettere nell’aria ogni sorta di immagini, per quanto lontane, a mezzo di certi specchi e fuori di questi specchi, immagini che dagli ignoranti sono reputate figure di demoni o di spiriti, abbenché non sieno in effetti che immagini inanimate di cose vicine. E’ anche noto che praticando in un luogo oscuro un piccolo forellino attraverso al quale possa filtrare un raggio di sole, e sottoponendo al fascio luminoso un foglio di carta bianca, o uno specchio, si rende visibile sul foglio o sullo specchio quanto avviene all’esterno. Effetto ancora più meraviglioso , sebbene noto a pochi, si ottiene dipingendo un’immagine o scrivendo parole e esponendole di notte, con tempo sereno e con la luna piena, ai raggi della luna. Le immagini, moltiplicatesi nell’aria, tratte in alto e riflesse insieme ai raggi lunari, saranno attraverso grandi distanze da un altro conscio della cosa vedute lette e conosciute nel disco o circolo della luna; il quale artificio è utilissimo per comunicare Secreti alle città e paesi assediati e una volta era praticato da Pitagora, ed ancora oggi da alcuni, e parimente a me non è ignoto.
    Tutti questi fenomeni, nonché altri ancora più considerevoli, riposano sulla natura dell’aria e derivano le loro applicazioni dalla Matematica e dall’ottica. E non solo tali riflessioni impressionano la vista, ma benanco l’udito, com’è dimostrato dall’eco, e v’hanno segreti mercé i quali un uomo può udire quanto è detto da un altro, anche di nascosto.
    L’aria origina i venti, che non sono che aria commossa e eccitata, e di cui i principali, che spirano dai quattro angoli del cielo, sono quattro: Noto dal mezzodi, Borea dal settentrione, Zefiro dall’occidente e Euro dall’oriente, così presentati nei seguenti due versi di Pontanus:
    A summo Boreas, Notus imo spirat Olympo.
    Occasum insedit Zephyrus, venit Eurus ab ortu.
    Noto è nebuloso e umido, caldo e malaticcio e San Girolamo lo chiama
    datore di pioggie. Ovidio così lo descrive:
    Il vento Noto spicca il volo con ali umide, coprendosi il volto, terribile
    d’oscurità, come d’una maschera di pece. La folta sua barba lascia gocciolare l’acqua lungo i fili d’argento. Le nubi s’indugiano sulla sua fronte. Dalle ali e dal seno lascia cadere acqua.
    Ma Borea, il vento del settentrione, violento e rumoroso, scaccia le nubi, raffrena l’aria e fa gelare l’acqua. Ovidio lo fa così parlare di se:
    Io ho una mia possanza per la quale fo tremare e fugo le nubi tristi, che mi sono sommesse. Io atterro gli alberi, condenso i vapori e copro la terra di ghiaccio. Io son sempre lo stesso quando incontro gli altri venti sotto la volta dei cieli, che è il mio pianoro; io mi batto così vigorosamente, che l’aria che divide i nostri corpi ne rimbomba e che sprizzano scintille dal cavo delle nubi. Quando io sono rientrato e me ne sto chiuso nel fondo degli antri della terra, i mani se ne stanno inquieti e la terra sussulta.
    Zefiro, chiamato anche Favonio, è un vento leggerissimo che soffia dall’occidente ed è dolce freddo e umido. Raddolcisce i rigori invernali e produce tutte le erbe e tutti i fiori.
    Euro, che gli è contrario e che si chiama altresì Subsolare ed Apoleote dall’Oriente, è un vento acquoso, nebuloso e divorante. Ovidio parla così di tutti questi venti:
    Eurus ad Auroram, Nabahaeque regna recessit,
    Perfidaque, radiis fuga subdita matutinis.
    Vesper et occiduo quae littora sole tepescunt,
    Proxima sunt Zephyro. Scythiam septemque triones
    Horrifer invasit Boreas contraria tellus
    Nubibus assiduis, pluvioque madescit ab Austro.
    L'Aria, elemento maschile come il fuoco, è considerato il secondo elemento superiore, inferiore soltanto al fuoco, e riveste un ruolo fondamentale nella tradizione magica in quanto al suo interno hanno luogo alcune trasformazioni importanti che coinvolgono anche gli elementi inferiori. Essa veniva considerata un vero e proprio tramite tra il mondo superiore e quello inferiore, partecipando alla purezza del primo e all'impurità del secondo.
    È l'elemento dell'intelletto, è il regno del pensiero e governa incantesimi e rituali che riguardano i viaggi, l'istruzione, la libertà, l'acquisizione di conoscenze, il ritrovamento di oggetti perduti e la scoperta di menzogne.
    Gli incantesimi legati all'aria di solito comprendevano, e per i wiccan ancora oggi, rituali in cui degli oggetti venivano fatti cadere lungo il pendio di una montagna, di modo che essi entrassero effettivamente in contatto fisico con l'elemento aria.
    Per secoli gli uomini hanno creduto che esistessero solo quattro tipi di vento, corrispondenti ai quattro punti cardinali e molti incantesimi quindi eran legati a questi quattro venti che si credeva potessero venire comandati anche se tali rituali erano generalmente molto temuti poiché la magia dell'aria era considerata imprevedibile come è la stessa natura del vento.
    Il vento del nord era considerato il vento che governava il cambiamento, un vento di natura aggressiva, probabilmente perché le correnti che provengono dal nord sono generalmente molto fredde e per questo i rituali legati a questo vento aprivano la strada ad incantesimi di distruzione.
    Contrariamente, più si va a sud e più fa caldo, per lo meno nell'emisfero dove queste credenze pagane si svilupparono, e per questo il vento del sud, infuocato e caldo, era legato all'elemento del fuoco e la sua magia quindi ricopriva lo stesso ambito: purificazione e protezione. Il vento dell'ovest è quello che invece soffia fresco e umido; può portare una traccia di pioggia o di foschia quindi è legato all'elemento dell'acqua e gli incantesimi di questo elemento venivano quindi attuati preferibilmente quando tirava il vento dell'ovest.
    Infine il vento dell'est, è anch'esso un vento caldo ma gli antichi pagani ebbero nei secoli modo di osservare che tale vento soffiava dal punto in cui il sole e le stelle facevano la loro apparizione: è per questo che a tale vento venivano associati i rituali spirituali e sacri e la divinazione aiutata dal corso delle stelle era più proficua se praticata durante il soffio del vento dell'est.
    L'aria in generale domina l'Oriente perché questa è la direzione della massima luce, la luce della sapienza e della conoscenza, il suo colore è il giallo del sole e del cielo all'alba e la sua stagione è la primavera.
    Come già accennato, gli incantesimi dell'aria erano generalmente legati ai venti; erano molto diffusi gli incantesimi con i quali si credeva si potessero far innalzare i venti e uno dei più diffusi consisteva nell'annodare un vecchio pezzo di cuoio realizzando un primo nodo a circa otto centimetri da un'estremità, un secondo a circa quindici centimetri dal primo nodo ed un terzo a ventidue centimetri circa dal secondo.
    L'incantesimo veniva attuato sciogliendo in sequenza i nodi: per una brezza leggera veniva sciolto il primo nodo mentre il mago si concentrava sulle onde del mare che si increspano, sulle foglie che si alzano o sull'erba che ondeggia. Per un vento più forte veniva sciolto il secondo nodo concentrandosi su di un vento che gonfia le vele di una nave e per un vento di burrasca si scioglieva il terzo nodo pensando a forti venti in azione.
    I pagani attuavano riti anche per fermare il vento, esattamente come per proteggersi dalla forza distruttiva del fuoco; venivano utilizzate generalmente quattro piume (preferibilmente una per ciascuno dei seguenti colori: bianco, blu, giallo e nero) che rappresentavano ognuna i quattro venti cardinali. Le quattro piume venivano legate assieme strettamente con uno spesso spago, messe sul fondo di una ciotola e ricoperte completamente di sale di modo da non essere più visibili: con questa operazione era credenza che i venti fossero legati e portati a terra, di modo da calmarsi velocemente.
    Vi sono anche testimonianze di credenze per le quali alcune streghe erano in grado di fermare un ciclone piantando un coltello nel terreno, con la lama affilata rivolta in direzione della tempesta. Si diceva che il coltello “tagliava il vento”, così che una determinata zona fosse risparmiata dall'uragano.
    Per le streghe, gli spiriti elementari che governano l'Aria sono le Fate (Silfidi): esse sono ben radicate anche in molte altre tradizioni, specie nel folklore del nord Europa, identificate più generalmente con il termine gaelico di Fairy o Faires, cioè Piccolo Popolo. In tutte queste tradizioni, ma specialmente nella Vecchia Religione, le Fate ricoprono il ruolo di messaggeri celesti, inviati del mondo spirituale proprio come l'antico dio Hermes dei greci o gli angeli della tradizione Cristiana.
    Le streghe credevano che gli uccelli rappresentassero nel mondo fisico, quello che le Silfidi rappresentavano nel mondo spirituale (o sottile), quindi molti riti ed incantesimi legati all'aria prevedevano l'utilizzo di volatili. Generalmente venivano catturati, “caricati” di invocazioni e preghiere durante lunghe cerimonie e poi liberati in massa di modo che i bisogni e le necessità trasmesse ad essi potessero essere portate in cielo e trasmesse agli spiriti dell'aria.
    Queste convinzioni sono forse alla base dell'iconografia con cui sono state nei secoli codificate e rappresentate le Fate: la vista di alcune tipologie di uccello, magari di scarsa diffusione e rari da vedere, deve aver suggestionato gli antichi professanti della Vecchia Religione tanto da far credere loro di aver visto proprio degli spiriti dell'aria. Spesso infatti i colori delle ali di questi spiriti pagani, sono ispirati dal variopinto piumaggio di alcuni uccelli e anche ciò si ricollega all'infinita fonte d'ispirazione che per l'uomo è sempre stata la natura.
    Gli ambienti naturali incontaminati di un tempo, con i loro suoni, gli odori ed i colori, erano terreno fertile per l'immaginazione e questo, legato ad una minore conoscenza del mondo, esaltava l'auto suggestione ed è comprensibile come la tradizione si sia così riempita di credenze, favole e leggende.
    Oggi, tradizioni ancora attive come la Wicca, spingono sempre di più verso l'aspetto ambientalista: per chi ancora osserva il culto della Dea Diana, gli spiriti naturali, specialmente quelli dell'aria stanno retrocedendo nelle sempre minori zone ancora verdi del mondo a causa dell'industrializzazione e dell'inquinamento. Per questo, chi ancora oggi professa questa religione, si dirige nei boschi ed in generale in ambienti naturali per professare i propri rituali e per rimanere in contatto con questi spiriti elementari.

    Corrispondenze
    Genere: Maschile
    Stagione: Primavera
    Direzione cardinale: Est
    Momento del giorno: Alba
    Segni astrologici: Gemelli, Bilancia, Acquario
    Pianeti: Nettuno
    Colori: Giallo, Celeste
    Arnesi: Candele, tutte le lame forgiate nel fuoco, la bacchetta, le pietre rosse o arancioni, la cenere, la ruota, la scopa, l'oro, la spada, la frusta, la penna, i fiammiferi, la lancia
    Simbolo alchemico: un triangolo verso l'alto tagliato da una linea orizzontale
    Pietre: Avventurina, Pietra pomice, Meteoriti
    Metalli: Alluminio, Latta, Stagno, Rame
    Elementale: Silfidi (fate)
    Seme dei Tarocchi: Spade
    Carte dei Tarocchi: L'eremita, la Ruota della Fortuna
    Rune: Ansyz, Raidho, Eihwas, Tiway
    Animali: Uccelli, Insetti, Ragni
    Alberi: Ontano, Betulla
    Erbe e Piante: Dente di Leone, Lavanda, Vischio, Agrifoglio, Prezzemolo, fragranti come molti fiori; pungenti come le erbe per cucinare come l'aneto; leggere, con venature sottili o portate dal vento; foglie in genere
    Dee: Oya, Guabancez, Mardeq Avalon, Ninlil, Ifigenia
    Natura fondamentale: volatile, mobile, fresca, intelligente, sospesa. Il suono è una manifestazione di questo elemento
    Tipo di energia: Proiettiva
    Luoghi: vette di montagne, pianure spazzate dal vento, cieli nuvolosi, alte torri, aeroporti, scuole, biblioteche, uffici, agenzie di viaggio, studi psichiatrici
    Rituali: viaggi, istruzione, studio, libertà, conoscenza, ritrovamento di oggetti smarriti
    Forme rituali: gettare oggetti per aria, appendere strumenti in luoghi alti, sventolare oggetti leggeri, visualizzare, pensiero positivo
    Torre: Aldebran
    Strumenti musicali: flauto, tutti gli strumenti a fiato
    Periodo della vita: Infanzia
    Senso: Udito, Olfatto
    Simboli naturali: una piuma, fumo di incenso, fiori fragranti
    Tipi di magia su cui domina: divinazione, concentrazione, visualizzazione, magia del vento
    Incenso: Galbano
    Sfera d'azione: il mentale, la creatività, l' intuizione
    Formula per invocare il potere del fuoco: Il potere dell'aria io invoco.
    Io [nome] chiamo a me lo spirito dell'Aria
    e gli intimo di presentarsi a me visibile, qui e ora.
    E mi rivolgo alla Grande Dea Aradia,
    che mi protegga con la sua benevolenza in questa operazione.
    Vieni dunque, mostrati a me Spirito dell'Aria, accorri al mio cospetto


    Qui conclude il sesto post del Corso, lascio spazio ai commenti.
    Fonti: AgrippaFilosofiaOcculta, Wikipedia, Libro delle Ombre


    Edited by Éstur S.T. - 1/6/2015, 14:51
     
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  11. archangel02
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    Complimenti per l'articolo è davvero molto interessante ed istruttivo :)
    Mi sorge solo un dubbio: io personalmente associo l'acqua alla primavera e l'aria all'autunno è tanto sbagliato?
     
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  12. Sergiotar Éstur
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    CITAZIONE (archangel02 @ 1/6/2015, 15:58) 
    Complimenti per l'articolo è davvero molto interessante ed istruttivo :)
    Mi sorge solo un dubbio: io personalmente associo l'acqua alla primavera e l'aria all'autunno è tanto sbagliato?

    L'acqua è associata all'autunno, l'aria alla primavera, non il contrario. Comunque grazie :)
     
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  13. Sergiotar Éstur
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    I quattro corpi composti perfetti


    Ai quattro elementi semplici succedono immediatamente i quattro corpi composti perfetti, cioè le pietre, i metalli, le piante e gli animali e quantunque tutti gli elementi concorrano alla composizione di ciascuno di questi corpi, ciascun corpo è maggiormente influenzato da un dato elemento. Infatti le pietre provengono dalla terra, essendo pesanti e tendendo al basso e così impregnate di secchezza ch’è impossibile liquefarle. I metalli sono acquosi e fusibili e, com’è riconosciuto dai fisici e dai chimici, sono generati da un’acqua densa e vischiosa o dal mercurio che anche esso è acquoso. Le piante hanno tali rapporti con l’aria, che non potrebbero spuntare e svilupparsi che in piena aria. Tutti gli animali infine traggono la loro forza dal fuoco e la loro origine dal cielo e il fuoco è tanto naturale in essi, che non potrebbero vivere senza. Ciascuno di questi corpi è poi contraddistinto dalle diverse qualità degli elementi. Così, fra le pietre, quelle oscure e più pesanti derivano dalla terra; quelle trasparenti provengono dall’acqua e citiamo fra queste il quarzo, il berillo e le perle; quelle che galleggiano sull’acqua e sono spugnose, come la pietra pomice e il tufo, sono materiate di aria; e alcune, come la pirite l’asbesto e la pietra focaia, sono composte di fuoco. Anche tra i metalli, alcuno, come il piombo e l’argento, è composto di terra, altri, come il mercurio, d’acqua e così pure il rame e lo stagno derivano dall’aria e l’oro e il ferro dal fuoco. Nelle piante le radici traggono origine dalla terra pel loro spessore, le foglie dall’acqua pel succo, i fiori dall’aria per la sottigliezza, le sementi dal fuoco per lo spirito generativo. Inoltre ve n’hanno di calde, di fredde, di umide e di secche, che prendono i loro nomi dalle qualità degli elementi. Fra gli animali alcuni sono dominati dalla terra e vi s’annidano, i vermi, ad esempio, e le talpe; altri, i pesci, dall’acqua; altri, gli uccelli, dall’aria; altri dal fuoco, come le salamandre e le cicale, nonché i piccioni lo struzzo ed i leoni, che son pieni di calore e che il saggio chiama bestie dall’alito infuocato. Di più negli animali le ossa hanno rapporto con la terra, la carne con l’aria, lo spirito vitale col fuoco e gli umori con l’acqua. E la collera è come il fuoco, il sangue come l’aria, la pituita come l’acqua, la bile come la terra. Infine nell’anima, secondo il parere di Sant’Agostino, l’intelletto è simile al fuoco, la ragione all’aria, l’immaginazione all’acqua e i sentimenti alla terra. La stessa disposizione si osserva nei sensi, perché la vista, che è attiva mercé la luce che deriva dal fuoco, partecipa del fuoco; l’udito dell’aria, il suono provenendo dalla percussione dell’aria; l’odorato e il gusto dell’acqua, senza la cui umidità non potrebbero esistere i sapori e gli odori; e il tatto è affatto terrestre e si riferisce precipuamente ai corpi più spessi. Questa analogia non manca neanche negli atti umani, perché il moto tardo e grave ha della terra; il timore la lentezza e la pigrizia hanno rapporto con l’acqua; la gaiezza e l’amabilità con l’aria; e l’impeto e l’ira rassomigliano al fuoco. Gli elementi dunque primeggiano in tutte le cose e in tutti gli esseri, ne costituiscono l’intera composizione e le proprietà e comunicano loro le proprie virtù.

    Le pietre
    Nei tempi più antichi le pietre, e in modo particolare le gemme, hanno sempre affascinato l'uomo, che ha attribuito ai diversi minerali, virtù e significati occulti. Nell'antico Egitto, oltre che ornamentali, le gemme venivano ritenute necessarie. Gli Egiziani apprezzarono le pietre per le loro proprietà mistiche o mana e i gioielli erano considerati mezzi per ottenere successo, la fama, la fortuna etc. Gli Egiziani per dipingersi le palpebre usavano la malachite, col duplice scopo di difendersi dal sole grazie alla protezione offerta dal colore verde e per disinfettare gli occhi, grazie alla presenza del carbonato di rame nella pietra. Consideriamo ora i poteri attribuiti alle pietre dalla tradizione. Poteri delle pietre magiche
    ACQUA MARINA Considerata la pietra dei marinai e dei viaggiatori, simboleggia la speranza e ha una funzione protettiva nelle gengiviti, nel mal di gola e di denti. Protegge dai tradimenti. Papa Giulio II era solito portarla sempre addosso per il suo benefico potere.
    AGATA Allontana l'invidia e la malignità, rende simpatici e aiuta nella carriera. Preserva dalle punture dei ragni e degli scorpioni e tenuta in casa protegge dai fulmini. Se messa in bocca calma la sete. I timidi acquistano forza e coraggio, se stringono nella mano destra un pezzo di agata.
    AMBRA Anticamente veniva usata in magia per difendersi dagli incantesimi delle streghe. Per le sue proprietà elettriche (in greco è chiamata elektron) protegge dalle malvagità e dalle influenze nefaste altrui. Una collana dambra protegge i bambini dalle pericolose convulsioni.
    AMETISTA Protegge dal veleno e dalle tentazioni dellalcool, soprattutto se sulla pietra vengono incise le immagini del sole e della luna. Nei tempi antichi, per prevenire l'ubriachezza, si era soliti bere in coppe di ametista. Considerata negativa per il suo colore viola, lo è per chi è preda dell'egoismo, delle passioni violente, delle meschinità; protegge e aiuta, invece, nel processo di elevazione spirituale, chi già possiede maturità e saggezza.
    AZZURRITE E un potente talismano, propizia la fortuna e allontana la malinconia.
    BERILLO Favorisce il successo nel campo delle lettere. I marinai, per essere coraggiosi durante le tempeste, erano soliti portarla con loro durante la navigazione. Dona serenità e obiettività di giudizio.
    CALAMITA Ha il potere di "attirare" l'amore e di favorire le nascite.
    CALCIDONIO Allontana i dispiaceri, distende i nervi e ristabilisce l'equilibrio soprattutto in campo affettivo. E di protezione negli incidenti o nelle disgrazie improvvise; aiuta, quindi, tutti coloro che per la loro professione debbono affrontare rischi ridicoli. Rende costanti e infonde fiducia e forza.
    CAMMEO Porta fortuna, si dice, solo per sette anni, poi il suo potere è nullo e la pietra va cambiata.
    CARBONCHIO Protegge i bambini dal pericolo di annegamento. Se portata nelle ore notturne è efficace contro l'insonnia.
    CRISOLITO Preserva dalla follia. Facilita la carriera e assicura la ricchezza.
    CORALLO Possiede tutte le proprietà magiche. In Oriente, viene sfruttato moltissimo perché dona sicurezza, fiducia e allegria. Nei tempi passati preservava dalle epidemie; la tradizione vuole che il corallo impallidisca quando muore una persona amata.
    CORNIOLA Preserva dai tradimenti.
    CRISTALLO Infonde calma ed equilibrio interiore. Favorisce la pioggia ed è simbolo di vittoria.
    DIAMANTE Difende dai demoni e dagli spiriti del male. Dona la pace e la serenità e infonde coraggio e invincibilità. Ai timidi dà forza. Simbolo di fedeltà, favorisce l'amore e il matrimonio. Trasforma le sue proprietà benefiche in arme malefiche soltanto quando in possesso di persone indegne.
    DIASPRO Simboleggia la gioia. Nei tempi antichi veniva usata contro la febbre. La polvere di diaspro veniva sfruttata da Galeno, il famoso greco, come cicatrizzante delle ferite.
    GIADA E efficace nella cura delle malattie renali, nelle coliche e nelle affezioni oculari. Dona integrità e rettitudine.
    GRANATA Predispone alla fedeltà in amore e favorisce i legami duraturi.
    LAPISLAZZUOLO Veniva ritenuta dagli Egiziani portatrice damore. Dona acutezza e pensiero e promette successo e felicità.
    ONICE Allontana gli incubi e le malinconie.
    OPALE E da sempre ritenuta pietra infausta, ma è propizia ai nati in Ottobre: dà loro aiuto e chiarezza di vedute. Gli Indiani affermano che, posta sugli occhi per qualche istante, rende acuta la memoria.
    OSSIDO DI FERRO Protegge dal malocchio e dalle decisioni affrettate.
    PERLA Simboleggia l'amore, ma anche le lacrime. Non andrebbe mai regalato un anello di fidanzamento con la perla, perché porterebbe dolore derivante da una rottura. La collana, invece, infonde energia, purchè le perle, ovviamente naturali, siano di numero dispari.
    PIRITE Nei tempi andati, era credenza che evitasse le cadute da cavallo.
    QUARZO Concilia sonni tranquilli, tenendo lontani gli incubi notturni.
    RUBINO Simbolo di forza e di passione, rende audace e temerario chi lo indossa. Allontana la tristezza e i dispiaceri amorosi. Pare che cambi leggermente colore, quando il suo proprietario è minacciato da qualche male.
    SELENITE Ridotta in polvere, pare che sia un potente afrodisiaco.
    SMERALDO Procura benessere, ricchezza e amore. Guarisce i disturbi visivi e arresta le emorragie. Favorisce lo sviluppo della memoria e dellintuizione, stimola lintelligenza. Simbolo della castità, si rompe se colui che lo porta diventa adultero.
    TOPAZIO Simboleggia lardore ed è efficace contro l'odio e la vendetta. Concede il favore altrui e aiuta in campo economico e finanziario.
    TURCHESE Protegge dal malocchio e difende dai pericoli di vaggio e dagli avvelenamenti. Dona fortuna e felicità al suo possessore.
    ZAFFIRO Simboleggia la fermezza d'animo e infonde allegria, fiducia e lealtà. Allontana le preoccupazioni e protegge le persone innamorate.

    I metalli
    Le conoscenze sui metalli nell'antichità erano legate a pratiche estrattive e metallurgiche d'origine antichissima. Quelli che si potevano trovare allo stato nativo erano utilizzati nel Vicino Oriente e in Armenia dal VI millennio a.C. e nuove tecniche di estrazione e lavorazione entrarono in uso fino al II millennio. Risale a quest'epoca una concezione dei metalli come creature viventi che crescono nel grembo della Terra secondo un ritmo naturale, un ritmo che l'artefice umano può accelerare mediante le tecniche estrattive e la lavorazione che utilizza il fuoco per separare e purificare le sostanze metalliche. Aristotele (384 - 322 a.C.) Nella filosofia greca, anche diede pochissimo spazio alle conoscenze metallurgiche, malgrado indagasse sistematicamente le realtà materiali, dai cieli ai corpi omeomeri. Questi sono i più semplici fra i corpi misti (composti dei quattro elementi: terra, acqua, aria, fuoco), in cui la materia è organizzata in modo tale che in essi non si possano distinguere parti diverse dal punto di vista della composizione e della funzione. I metalli e i minerali in genere sono corpi omeomeri e di essi Aristotele tratta, senza però farne oggetto di considerazione specifica, nel quarto libro dei Meteorologica, che è stato anacronisticamente considerato da alcuni interpreti come un trattato di "chimica". Teofrasto, il successore di Aristotele, studiò invece le sostanze minerali nel libro Sulle pietre, tentando una prima classificazione in metalli, pietre e "terre" e sviluppando un cenno aristotelico secondo cui metalli e pietre si formano, rispettivamente, dalle esalazioni umide (vapore) e secche (fumo) "congelate" all'interno della terra.
    Le conoscenze mineralogiche del mondo romano sono poche e contenute in opere di carattere compilatorio, come la Storia naturale di Plinio il Vecchio e la Materia medica di Dioscoride, la farmacopea più celebre dell'antichità. La farmacologia antica si serviva infatti di rimedi preparati a partire dai cosiddetti "semplici" (erbe, minerali, metalli) e poiché, oltre alle indicazioni per l'uso, ne veniva sistematicamente data una descrizione, le farmacopee forniscono molte conoscenze antiche anche sulle sostanze minerali. I metalli entrarono in uso in quest'ordine: oro ed elettro (lega nativa di oro e argento), rame, bronzo, piombo, argento, stagno, ferro. Occorre però arrivare al II sec. d.C. per avere una classificazione che li distingua l'uno dall'altro in maniera abbastanza precisa. La stessa parola métallon non significava originariamente le sostanze metalliche, ma le miniere, e fu usata nel significato odierno solo dal I sec.a.C. Nell'età ellenistica troviamo la prima dottrina sistematica dei metalli basata sull'associazione coi pianeti (Sole-oro, Luna-argento, Venere-rame, Marte-ferro, Saturno-piombo) e su un criterio di distinzione a partire da caratteristiche quali il colore, il peso ecc. cui si riferiscono gli alchimisti quando parlano di trasformare i metalli in oro. Sarebbe un anacronismo, infatti, pensare che gli alchimisti considerassero i metalli nei termini in cui li ha definiti "l'ultima nata delle scienze moderne", la chimica. Il legame fra Giove e Mercurio da un lato, stagno, bronzo, elettro, argento vivo dall'altro rimase incerto più a lungo, finché si stabilizzò verso il VII sec. d.C. (Giove- stagno, Mercurio-argento vivo o, appunto, mercurio). L'elemento stabile in queste associazioni è comunque sempre il numero, sette, di cui nelle liste pianeti-metalli emerge il carattere ordinatore. Poiché alla base dell'alchimia c'è l'idea che si possano trasformare i metalli in laboratorio per portare alla piena perfezione dell'oro quelli "imperfetti" o "immaturi", cioè corruttibili, non si può parlare di alchimia finché non esiste una concezione abbastanza chiara e definita della serie dei metalli. Di fatto è proprio in testi alchemici che troviamo le prime attestazioni della corrispondenza fra metalli e pianeti. L'epoca cui risalgono questi primi tentativi di sistemazione è la stessa delle prime testimonianze propriamente alchemiche in età ellenistica: i secoli II- III d.C. L'origine storica dell'alchimia va infatti distinta dal mito per cui essa avrebbe avuto origine nella metallurgia praticata a fini cultuali nei templi dell'antico Egitto, e che ne attribuisce l'invenzione ad Ermete.

    Le testimonianze più antiche di metallurgia alchemica sono due ricettari (i papiri di Leida e di Stoccolma) di procedimento operativi, ripartiti in quattro sezioni: la produzione dell'oro, dell'argento, di pietre preziose, di coloranti. In essi è presente solo in maniera frammentaria la cornice interpretativa che compare nei più antichi trattati propriamente alchemici, Physikà kaì mystikà (III secolo d.C.) attribuito a Democrito e Operazioni manuali (III secolo d.C.) di Zosimo di Panopoli, i quali collocano le operazioni metallurgiche in un contesto filosofico impregnato dall'idea che il vero sapere si ottenga attraverso la rivelazione dei 'segreti' della natura e che sia orientato ad un fine salvifico in cui la perfezione dei metalli si riflette - dapprima forse solo metaforicamente - sull'artefice stesso. Nel trattato dello pseudo-Democrito si narra la scoperta dei segreti dell'alchimia (ricette come quelle dei papiri) attraverso la discesa nei sotterranei di un tempio e il ritrovamento di scritti antichissimi che rivelano le operazioni occulte della natura. Sia il richiamo ai segreti della natura sia la possibilità di coinvolgere nello stesso fine salvifico l'alchimista e la materia su cui opera rinviano a motivi presenti nella tradizione filosofica e tecnico-pratica che circolava, col nome di Ermete, a partire dal I sec.a.C.: una produzione testuale in cui si riteneva fosse conservata la sapienza posseduta dai sacerdoti dell'antico Egitto, che insegnava una "via" filosofica verso l'unione col principio divino. Ad essa fungevano da propedeutica e supporto l'astrologia, la magia, la medicina magica insegnate negli scritti "pratico-tecnici". Per quanto il corpus ermetico ellenistico non comprenda scritti alchemici, Zosimo cita più volte Ermete, mostrando così che già ai primordi dell'alchimia si percepiva l'affinità fra due ricerche orientate entrambe dall'idea di perfezione: spirituale per l'ermetismo, materiale per l'alchimia. Non è chiaro se fosse un seguace di Ermete che inserì nel contesto dell'ermetismo tecnico la metallurgia dei papiri, o un alchimista che trovò nella filosofia ermetica elementi di convalida della propria attività pratica ed il legame di essa con una religiosità gnostica. Di fatto utilizzò immagini di alta pregnanza simbolica e sacrale per descrivere la trasmutazione, radicandosi nella concezione ermetica della materia caratterizzata dall'idea dell'unità animata del tutto. Ad Ermete viene attribuita l'affermazione che la totalità delle cose, benché molteplice, è detta Uno e che i metalli sono animati. L'attribuzione ad Ermete dell'invenzione dell'alchimia è dunque un chiaro segno della matrice non aristotelica della dottrina trasmutatoria, nonostante l'idea del metallo perfetto, concepita come produzione artificiale dell'entelechia dei corpi metallici, possa far considerare l'alchimia anche un po' "figlia delle filosofia greca". Nei secoli successivi la trasmutazione poté così essere compresa sia in termini filosofici, considerando la serie dei metalli come una sola specie i cui individui si collocano su gradi diversi di realizzazione della forma specifica, sia in termini animistici, laddove i metalli sono visti come stadi embrionali dell'oro, il cui tempo del parto può essere accelerato dall'opera dell'alchimista.

    Metallo: Oro
    Energia: Proiettiva
    Elemento: Fuoco
    Pietre: lapislazzulo, quarzo, olivina, eliolite, sardonice, topazio, zircone, turchese e peridoto
    Proprietà: potenza, guarigione, saggezza, protezione, successo e denaro
    Pianeta: Sole

    Metallo: Argento
    Energia: Recettiva
    Elemento: Acqua
    Pietre: giada, selenite, smeraldo e perla
    Proprietà: emozionale, sogni, viaggi, protezione, amore, denaro, sensibilità psichica
    Pianeta: Luna

    Metallo: Ferro
    Energia: Proiettiva
    Elemento: Fuoco
    Pietre: pietre forate e quarzo
    Proprietà: difesa, protezione, forza, benessere, guarigione
    Pianeta: Marte

    Metallo: Stagno
    Energia: Proiettiva
    Elemento: Aria
    Pietre: nessuna
    Proprietà: fortuna, denaro e divinazione
    Pianeta: Giove

    Metallo: Piombo
    Energia: Ricettiva
    Elemento: Terra
    Pietre: nessuna
    Proprietà: protezione, difesa e predizione
    Pianeta: Saturno

    Metallo: Rame
    Energia: Ricettiva
    Elemento: Acqua
    Pietre: smeraldo e quarzo
    Proprietà: fortuna, direzione energia, amore, guarigione, denaro e protezione
    Pianeta: Venere

    Metallo: Mercurio
    Energia: Ricettiva Proiettiva
    Elemento: Acqua – Terra – Aria
    Pietre: nessuna
    Proprietà: nessuna
    Pianeta: Mercurio

    Le piante
    Sin dai tempi più antichi le piante venivano utilizzate per i loro misteriosi poteri allo scopo magico e terapeutico... Le ultime ricerche scientifiche hanno dimostrato che anche le piante, al pari degli uomini e degli animali, hanno un'aura vitale che aumenta di intensità in particolari momenti. Pare anche che le loro vibrazioni esercitino un influsso positivo sulluomo; legate, infatti, a sottili forze esoteriche, esse sembrano possedere una benefica influenza grazie alle loro emanazioni magnetiche. A piante ed erbe venivano attribuite virtù magiche ed esse rientravano nella composizione e preparazione di talismani, filtri ed essenze astrali. Gli antichi maghi ritenevano sacre 22 piante, ma il loro numero scese a 16 durante il Medioevo; ricordiamo 'leliotropio o l'erba della sincerità, la caledonia o erba del trifoglio, la rosa che era la pianta iniziatica etc. Ci sono piante che, per la loro carica elettro-magnetica, possono donare energia o anche pernderla e rubarla, per cui possiamo parlare di piante positive e di piante negative. Alcune di esse esercitano un potere esoterico benefico in stretta dipendenza con vari fattori come il segno zodiacale, il momento in cui vengono raccolte etc. Per talune piante è indispensabile la scrupolosa osservanza di tutte le regole tramandate dalla tradizione perché esse conservino le loro caratteristiche ed estrinsechino meglio le loro proprietà.
    - Raccogliete la pianta durante la fase di luna crescente, in una giornata in cui il sole splenda alto (mai quando tira vento o è nuvolo): le ore più propizie sono quelle comprese tra le undici e mezzodì, o fra le diciassette e le diciotto.
    - Lasciatele essiccare completamente per qualche giorno, poi riponetele in un sacchetto di tela o di carte oppure in un vaso di vetro, mai in contenitore di materiale plastico che ne neutralizzerebbe le radiazioni.
    All'occorrenza, potreste servirvene per la preparazione di infusi o talismani, tenendo però prensente che le piante non vanno conservate a lungo, perché perdono man mano le loro vibrazioni. Come si è detto anche il contatto diretto con la pianta ha il potere di tonificare il nostro organismo e di allontanare da noi eventuali forze negative.

    Le seguenti piante, pur legate a un astro, non risentono degli influssi planetari, per cui possono essere utilizzate senza servirsi di riti particolari, legati al giorno o allora del pianeta governatore.

    ARANCIO : Governato da Venere, il suo fiore è simbolo di innocenza e di purezza danimo. Per questo motivo il fiore è utilizzato per il bouquet delle spose, usanza questa che trova le sue origini in Francia. Si dice che possa essere usato una sola volta nellarco della vita e che possa trasformare l'innocenza della persona in conoscenza, profondità e saggezza.
    BASILICO Retto da Marte, se viene usato in dosi esagerate porta facilmente l'individuo a diventare collerico e ad adirarsi per motivi di poco conto. Può anche provocare dei danni più o meno gravi a carico del sistema nervoso. In Abissinia se ne trova in enorme quantità, tanto è vero che le donne abissine lo usano come cosmetico per rendere la loro pelle più lucida. E una pianta piccola e cespugliosa dai fiori bianchi e il suo tempo di fioritura va generalmente da Maggio a Settembre.
    CEDRO E una pianta erborea sacra a Giove. In alcuni testi antichi, il cedro è considerato una vigile sentinella della casa presso cui è piantato, per il suo potere di tenere lontani ladri, curiosi e persone indesiderate.
    ELLEBORO Pianta malefica, ha un potere esoterico negativo, fa perdere infatti di prestigio e attira la maldicenza. E una pianta velenosa, va usata in dosi minime e con la massima prudenza.
    GIGLIO Da sempre è considerato il simbolo della purezza per eccellenza. Tenere il giglio sempre a portata di mano, o nella propria casa, serve a tenere lontane le forze del male. Nel formulario di Alberto il Grande è detto che il giglio colto sotto il segno del Leone, mescolato al succo di lauro e posto sotto letame, genera dei vermi che, ridotti in polvere e messi negli abiti di una persona, impediscono a questa di dormire.
    IRIS Era considerato dagli antichi il simbolo della pace.
    LICHENE Organismo vegetale costituito dallassociazione di un'alga e di un fungo, è sotto l'influsso di Saturno e inclina alla solitudine e alla meditazione. Non favorisce i rapporti di società e le attività di gruppo.
    LOTO Il suo fiore ha il potere di cacciare i demoni e di allontanare il malocchio.
    MIRTO Consacrata a Venere, questa pianta ha il potere di rendere caritatevoli e ben disposti verso chi soffre. Tale pianta è molto diffusa in Italia e nell'America settentrionale.
    ORTICA Considerata una pianta sacra a Venere, sembra che predisponga alla lussuria. Un'antica ricetta di Petronio suggerisce, per favorire i rapporti sessuali languenti, di porre sotto il materasso, per un mese, un sacchettino contenente foglie secche di ortica. Secondo Alberto il Grande, l'ortica tenuta in mano con del millefoglie allontana la paura dei fantasmi. Anticamente veniva usata per combattere le paralisi, i reumatismi articolari e l'impotenza, anche se con risultati di modesta entità.
    PAPAVERO Governata da Saturno, predispone alla pigrizia. E diffusissima nei prati, il fiore ha i petali color rosso vivo e il frutto contiene semi piccoli e reniformi.
    PERVINCA Nei ricettari di Alberto il Grande si legge che questa pianta, ridotta in polvere con dei vermi e mangiata nella carne era da considerarsi afrodisiaca.
    PRIMULA Con i suoi gialli fiorellini, in epoca medioevale veniva considerata pianta della felicità e rientrava nella composizione dei sacchetti talismatici.
    QUERCIA Con la sua imponente bellezza è testimonianza di forza e di potenza. Consacrata al Sole, veniva considerata la guardiana della casa presso cui veniva piantata. Per il suo potere di attirare le forze benefiche e di allontanare le entità del male, sembra che i pionieri americani avessero lusanza di piantare una quercia vicino alla loro casa.
    TRIFOGLIO Erba dalle magiche virtù veniva usato nei secoli addietro da maghi e streghe. Predispone all'amore e alla sapienza.
    Altre piante magiche Piante da considerarsi magiche, perche facenti parte del settenario cabalistico, sono le seguenti.
    ACANTO Pianta che in astrologia si collega al pianeta Marte, rende arditi e coraggiosi, rapidi nelle decisioni e reattivi alle situazoni stagnanti e difficili. Se utilizzata nelle ore notturne di Marte accentua le caratteristiche negative del pianeta, predisponendo alla temerarietà, all'aggressività, alal collera e alla violenza.
    CINQUEFOGLIE Questa pianta magica, atrologicamente legata al pianeta Mercurio, elargisce il dono della sapienza e il buon uso dellintelletto. E possibile preparare anche dei talismani che assicurano la ricchezza, gli onori e la felice riuscita nel campo degli affari e delle finanze. La sua azione benefica si estrinseca maggiormente nel giorno di mercoledì, nelle ore rette da Mercurio.
    GIUSQUIAMO Questa pianta, che in astrologia viene rappresentata dalla betulla e il cui corrispondente planetario è il pianeta Giove, appartiene al mondo della felce. Nel settenario delle piante magiche è situata al terzo posto, a un grado piuttosto elevato di emanazione energetica. Per propiziarsi la buona sorte si deve operare di giovedì, nelle ore diurne corrispondenti a Giove.
    NINFEA L'essenza di questa pianta è di buon auspicio per le imprese ardite, le situazioni che necessitano di audacia, i viaggi avventurosi e spericolati. La ninfea ha inoltre il potere di stimolare limmaginazione, suscitando visioni e sogni profetici.
    SALICE Quest'ultimo tipo di pianta che si ritiene abbia delle magiche possibilità, ha la sua corrispondenza astrologica con il pianeta Saturno. Il salice ha analogie con i funghi, occupa l'ultimo posto della gerarchia fitologica, ma è da considerarsi ugualmente a un livello di alta spiritualità. In occultismo infatti ogni schema settenario ha una disposizione circolare, per cui primo e ultimo grado, essendo contigui, hanno la medesima vibrazione. Tale pianta opportunamente preparata, ha il potere di conferire agli uomini grande dignità e soprattutto dirittura e forza morale in alto grado. SANGUINARIA Pianta benefica e propizia viene utilizzata in modo particolare per il buon esito di relazioni amorose. Usata costantemente la sua essenza agisce in modo da favorire lunione tra due persone, consentendo la realizzazione di un legame amoroso duraturo nel tempo. E necessario intervenire sulla pianta nell'ora governata da Venere dea dellamore. In un'ora diurna si deve agire su un uomo, in quella notturna si deve esercitare la sua influenza su una donna.
    VERBENA Pianta considerata sacra a Venere ha il potere di risvegliare le forze dellamore in modo intenso. Un formulario del XIII sec. consigliava di strofinare il petto della persona amata con un fiore di verbena, se si voleva suscitare una sconvolgente e travolgente passione. Per le sue proprietà occulte, essa era apprezzata molto dalla fraternità di Rosacroce: Van Helmont la definì pianta attrattiva. La sua azione è potenziata se si agisce di lunedì, durante la luna nuova, nelle ore notturne di Venere. VISCHIO E MANDRAGORA La raccolta della piante può essere fatta in qualunque modo, unica eccezione il vischio e la mandragora, che richiedono invece una differente prassi. Si crede infatti che se non si rispetta il rituale particolare, esse non avranno più quelle doti per le quali vengono raccolte. Il taglio del vischio, secondo i Druidi, che si dedicavano alla magia e allo studio dei fenomeni naturali, doveva essere eseguito con una falcetta doro, o perlomeno dalla lama consacrata. Questo perché i testi antichi sostengono la tesi secondo cui il vischio a contatto dell'oro, durante il taglio aumenta la proprie doti magiche. La mandragora è la pianta magica per eccellenza, la pianta che ha le maggiori caratteristiche e le più grandi possibilità di impiego in campo magico. I suoi effetti sono di gran lunga superiori ad ogni altra pianta. Si deve badare bene di non toccare la mandragora con i metalli specialmente con il ferro, che è considerato nemico della pianta stessa. Inoltre la sua raccolta deve essere fatta sotto vento perché restino intatte le sue caratteristiche.
    Qui conclude il settimo post del Corso, lascio spazio ai commenti.

    Mi dispiace ma non ho parlato degli animali, poiché non ho trovato niente riguardo il rapporto tra animali e magia
     
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12 replies since 11/5/2015, 21:32   899 views
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