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Davatar.
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E' un plumbeo pomeriggio settimanale come tanti. In casa la luce che penetra è ben poca. Io sono a stagionare alla mia solita postazione al pc, accanto alla finestra, quindi non mi serve accendermi il lume e qualcos'altro. Il resto della casa è invece decisamente più oscurato.
Mia madre e mio fratello escono di casa. Io rimango sempre lì, in penombra, a seccare davanti al pc. D'un tratto sento accendersi il phon dal bagno. Mi affaccio come un'iguana e noto che la porta è socchiusa. Lì per lì penso che i miei familiari non sono ancora usciti e non do peso a ciò che sento. Quando sono a marcire davanti al pc, non mi rendo conto di ciò che accade.
Realizzo poi che i miei familiari sono usciti ed io sono solo in casa. Chi (o cosa) sta usando il phon, allora? Per un attimo mi viene in mente la risposta: "qualcosa di non umano". Non appena questo pensiero mi pervade la mente, il phon viene aumentato di potenza e fatto oscillare con più vigore. Evento raro, mi alzo dalla postazione dove sono solito liquefare e mi dirigo al centro della stanza. L'entrata del bagno è in direzione di quella della mia stanza, tuttavia non riesco a vedere all'interno.
Inizio ad avere paura, e l'entità sembra capirlo muovendo sempre di più il phon come per dirmi "Io sono qui". Inizio a sudare freddo, le mie gambe iniziano a non reggermi a pieno. La paura inizia a spandersi dentro di me.
Sul comò al centro della mia stanza c'è un felefono fisso bianco, un telefono che non vedevo da anni in quanto ormai andato buttato. Ora è di nuovo lì, magicamente. Alzo la cornetta e chiamo aiuto. Mi risponde il mio professore di elettronica: gli espongo ansimente il problema, ma lui se ne sbatte letteralmente i co....oni e mi invita a vedermela da solo.
A quel punto la paura mi ha interamente divorato. Le mie gambe cedono e frano per terra come un sacco di pere. Mi conficco le unghie negli zigomi ed alzo lo sguardo al soffitto, gridando e piangendo a squarciagola. Lo spirito inizia allora a sbattere il phon ed ad inserire e reinserire la presa elettrica per rendere la sua presenza ancora più effettiva.
Blackout.
Sono nel mio letto, ansimante, in un bagno di sudore, "come un pulcino", si direbbe. Prendo fiato e realizzo che era solo un sogno. Purtroppo vi è ancora la tenebra, attorno. Non so che ore sono.
Improvvisamente, da quelle tenebre sento un rumore....è un phon che si accende. Mi irrigidisco come una stecca e le orbite mi si rizzano all'infuori. La sento di nuovo, dai più oscuri meandri della mia psiche...una paura primordiale si espande in ogni centimetro del mio corpo. Ma stavolta sono sveglio, e non c'è risveglio che possa salvarmi. Mi ritiro sotto le coperte e cerco di pensare razionalmente: forse è un rumore della mia testa o un ennesimo acufene (forse quello che ho non basta).
Non faccio in tempo a finire di pensare che...la porta del bagno si spalanca ed il rumore cessa. Io ormai sono più "dall'altra parte". Il cuore quasi mi sfonda la gabbia toracica, sudo come un porco ma mi sento congelare, sono pietrificato e non riesco nemmeno a chiudere gli occhi...è finita, penso.
Una sagoma scura e dai lunghi capelli emerge dalla luce del bagno, ed a questo punto non esiste scrittura che possa farvi comprendere la paura di quegli attimi.
Realizzo poi che quella è mia madre che si lava i capelli alle 5 del mattino.
Edited by Davatar - 2/11/2015, 22:40. -
Evilness1.
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Arte . -
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Wow..mi hai messo l ansia . -
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Sì anche me mi hai fatto venire i brividi . -
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Hai contribuito a non darmi adoperare il phon per tre mesi. Scherzo. Mi è piaciuta . -
maer.
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Storia da brividi XD . -
Davatar.
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Grazie ragazzi/e ^^ . -
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A me è successo poco fá ho sentito dall' altra camera un phon acceso pensavo che era qualche vicino di casa ma il suono era troppo vicino vado a vedere impaurita nell' altra camera il phon si è acceso da dolo .