la canapa

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  1. A lai xiya
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    Buonasera a todos, visto che per adesso sto studiando per benino l' elenco alfabetico delle erbe, mi sono accorta che manca la Canapa o Cannabis, pianta dalle mirabolanti e strabilianti proprietà terapeutiche e non solo :wee:

    di seguito vi posto la descrizione della canapa indiana (cannabis indica). Dal libro "I fiori degli dei. Le erbe in magia e medicina" di Bruno Martinis.

    "La canapa indiana appartiene alla famiglia delle Labiate ed è una delle più antiche piante coltivate; ha foglie opposte, con picciolo, lamina lanceolata, margine crenato ed apice acuminato. I fiori sono numerosi, all'ascella delle foglie dove formano dei densi verticilli. Il calice è a forma tubolare-campanulato con corolla rosata; il frutto è dato da acheni tondeggianti inseriti in fondo al calice.

    Le proprietà più famose della canapa, da cui si ricava l' hashish, sono legate ad una resina che trasuda dalle infiorescenze femminili, essendo una pianta dove i fiori maschili e quelli femminili nascono in due elementi distinti. L'hashish o charas è rappresentato da una resina pura che viene raccolta prima che il fiore venga fertilizzato. La marijuana è invece costituita dalle cime fiorite della pianta e contiene quantità di resine ed alcaloidi minori rispetto all'hashish. L'uso della canapa come droga e certamente noto già in epoca Romana; gli Sciiti descritti da Erodoto erano soliti inalare i fumi assieme al vapore delle loro saune primitive. I Cinesi e gli Indiani invece la fumavano come del resto facevano da secoli. E' stata forse l'equivalente dell'Oppio nel mondo musulmano e il suo caratteristico profumo dolciastro si sente ovunque nelle città arabe. Nelle Mille e una notte si narra che "se un elefante l'avesse annusata avrebbe dormito da una notte a quella dopo".
    La sua azione si collega alla leggenda del

    "Vecchio della montagna" capo di una setta di ismaeliti, chiamato Scheik-al-diabalo, Hasan ibn-al-Sabbah o Aladino. Questo "vecchio della montagna" aveva una setta, gli Hashshin, da cui venne il nome di assassino. Visse nel secolo XI in un castello posto in cima ad una roccia, vero nido d'aquila da cui dominava su vasta parte dell'Asia. figlio di mercanti di legname abitò in una città prospera della Persia e all'unversità conobbe il poeta Omar Khayyam e strinse un patto con Abu-Alì-Hassan che in seguito divenne Gran Visir. Mentrè però Omar scomparve rapidamente dalla sua scena, l'altro lo conquistò dapprima e poi lo tradì per cui dovette fugire nella città natale dove venne introdotto in una setta molto esoterica, quella degli Ismaeliti. Nel suo vagabondare successivo al Cairo conobbe l'hashish, che gli riempiva la notte di sogni favolosi, i sogni dei poveri. Si stabilì in Persia sulle montagne del Caucaso arroccato, come si è detto, in una castello assieme ai suoi adepti. Da lì inizio la sua opera di assassino. Tutti quelli che gli davano fastidio venivano uccisi e solo il califfo di Baghdad riuscì a salvarsi.

    Gli indiani dicono che la pianta è stata donata agli uomini da Shiva; ha molti nomi tra cui "nettare dell'estasi", "sacra pianta dell'estasi", "elisir dell'mmortalità" ,"seme della luce" ecc.
    Secondo le credenze indù la pianta è sacra e tra le sue foglie vive un angelo. Lo spirito della Canapa è lo spirito della pace e della conoscenza; è "dispensatrice di gioia" , il paradiso del pover'uomo. Nella letteratura indiana viene nominata come vijaya che letteralmente significa <il femminile che dona la vittoria>. Le basi della venerazione vanno ricercate negli effetti della pianta che può lenire i dolori corporei e liberare lo spirito. Una leggenda nepalese racconta la scoperta del suo potere afrodisiaco. Essa dice
    Shiva viveva con la sua compagna celeste Parvati sulla cima del monte Himalaya. Amavano vagare sulle montagne dandosi ai piaceri conviviali con le ninfe celesti e mai rimaneva in casa. Ciò dispiacque a Parvati che per legare lo sposo trovò la pianta di canapa e portò con sé i fiori. A casa Shiva fumò la pianta e afferrò la sua compagna e così si unirono. Poi Shiva rimase sempre con la sua sposa e sempre, prima di unirsi, fumava la canapa.
    In sintonia con questa leggenda è la dottrina ayurvedica della medicina e filosofia tradizionali. Un afrodisiaco non è fatto per le avventure erotiche, ma per il matrimonio. Esso arricchisce le gioie della vita matrimoniale, mantiene vivo l’amore e promuove la fedeltà reciproca.
    La Canapa è una delle sostanze magiche del Tantrismo, il culto erotico segreto dell’India antica. Il Tantra è la via per scoprire i segreti dell’universo tramite l’estasi sessuale. L’origine tantra sta nella coppia divina, Shiva e Parvati, dove il primo è la passiva energia creatrice maschile e la seconda la forza creatrice femminile. Nelle raffigurazioni più comuni Shiva giace a forma di loto sull’Himalaya inebriato di hashish.

    Nell’antica Cina, con la Canapa si preparava l’elisir d’amore e lunga vita, mentre in Germania essa era ritenuta sacra alla dea dell’amore Freya.
    In tutta la pianta ed in proporzioni diverse si trovano sostanze attive oleose e cannabinoidi. Il tetracannabinolo (THC) produce l’effetto principale.


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    Spero possa piacervi e che sia d'aiuto, se qualcuno volesse integrare altre informazioni che ben venga.

    Ciao Magicanti e Magicantesse
     
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0 replies since 29/11/2015, 18:48   448 views
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