-
.
Nell'antica Roma
veniva praticata una forma rituale di maledizione nota sotto il nome di defissione
. Consisteva nello scrivere su una lamina di piombo
il nome della persona da maledire e la disgrazia che gli si voleva augurare. La lamina veniva poi arrotolata, chiusa con un chiodo e sotterrata.
Fonte wikipedia
Non so ma mi ha incuriosito a me piace.. -
RedJackson.
User deleted
simpatica sì. . -
.
Potrei persino testarla..... . -
RedJackson.
User deleted
non ho dubbi che funzioni... ma manca qualcosa credo ^^ . -
.
Ho fatto una piccola ricerca...in effetti giusto "qualcosina " manca
Altra credenza molto diffusa era che un uomo o una donna qualsiasi potessero acquistare poteri soprannaturali attraverso pratiche speciali; ad esempio, chi odiava qualcuno poteva defiggerlo, cioè esercitare la “defissione”, pratica attraverso la quale, con riti ben precisi, lo si consacrava alle divinità infernali:
"In una lamina di piombo si scriveva il nome esecrato, con una formula di maledizione…e si inseriva la lamina entro un sepolcro, più raramente in un tempio, in un pozzo, entro una sorgente d’acqua calda, di solito fissandovela con un lungo chiodo passato attraverso la lamina…Il nome dei defissi è scritto sempre con cura, per il timore che un’indicazione poco esatta renda inefficace la defissione…Alle formule imprecative si alternano parole magiche…in tarde iscrizioni dell’Africa settentrionale ritornano abitualmente le misteriose parole bescu, berebescu, arurara, bazagra…Per più precisa specificazione si consacrava agl’Inferi anche qualche parte del corpo del defunto: la lingua di solito, o anche le mani, i piedi o la punta dei piedi; orecchi, narici, cervello, unghie, malleoli, sopraccigli, polmoni; quasi sempre l’intelligenza e l’anima. (Paoli) ."9
Le lamine di piombo, tavolette di defissione, sono testimonianza dell’odio violento, della gelosia e dell’invidia di coloro che le usavano (che non è escluso che non accompagnassero anche con veri e propri delitti le loro imprecazioni) e che speravano, consacrandolo alle divinità infernali, di annientare il nemico: sconfiggere un rivale in amore, liberarsi d’ un avversario, eliminare un concorrente sportivo.
Nelle imprecazioni, quasi sempre in codice, accompagnate da disegni misteriosi, di un’accesa animosità che impressiona ancora oggi, scritte in un linguaggio volgare, spesso zeppo di errori perché gli autori appartenevano ai ceti più umili, dunque erano ignoranti, venivano enumerate con bieco sadismo tutte le parti del corpo che si consacravano alle divinità infernali.
Leggiamo:
"Dei infernali, io vi do, se in voi c’è qualche santità, e vi consegno Lichene, serva di Cariso, e che fallisca in tutto quanto essa fa, in tutto quanto le capita. Dei infernali, a voi do le sue membra, il colore, il viso, i capelli, l’ombra, il cervello, la fronte, le sopracciglia, la bocca, il naso, il mento, le guance, le labbra, la parola, la faccia, il collo, il fegato, le spalle, il cuore, i polmoni, gli intestini, il ventre, le braccia, le dita, le mani, l’ombelico, la vescica, le cosce, le ginocchia, le gambe, i talloni, e piante dei piedi, le dita dei piedi. Dei infernali, se la vedrò putrefarsi, vi offrirò molto volentieri un sacrificio. 10"
Ed ancora in questo caso la tavoletta di defissione, aspra ed aggressiva, è rivolta da un gladiatore contro il suo avversario:
"Uccidete, eliminate, ferite Gallico, generato da Prima, in quest’ora stessa entro la cinta dell’anfiteatro."
"Legategli i piedi, le membra, i sensi, il midollo."
"Bloccate Gallico generato da Prima, perché non possa uccidere l’orso e il toro né con un sol colpo, né con due colpi, né con tre colpi."
"In nome del dio vivo, onnipotente, esauditemi, adesso, adesso, presto, presto. Che l’orso lo urti e lo ferisca !. -
RedJackson.
User deleted
Ora torna già di più ^^ . -
angelwitch.
User deleted
chissà se funziona davvero però =D .