Indagine sul satanismo

Massimo Introvigne

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  1. Phoenix Lux
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    Voglio farvi dono di questo meraviglioso ebook, dove l'autore descrive l'origine del satanismo dal 600 a i primi anni 90.
    Vi consiglio vivamente di leggerlo così da capire veramente quando nasce il satanismo e come nasce.

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    Ecco anche una piccola parte della descrizione del libro presa da questo sito;

    CITAZIONE
    Lo studio di Massimo Introvigne, d’altro canto, non è soltanto un’enciclopedia storica del satanismo dal Seicento ai giorni nostri. Accanto al satanismo prende in esame, ampiamente, l’anti-satanismo, l’insieme delle reazioni organizzate che attribuiscono al Diavolo e ai suoi agenti umani, i satanisti, un’influenza onnipervadente e diretta a proposito di tutti i mali della storia. Proprio l’ampiezza dei movimenti anti-satanisti — senza proporzioni con il numero, non inesistente ma esiguo, dei veri satanisti — costituisce uno dei temi centrali del volume. Massimo Introvigne definisce il satanismo in chiave storico-sociologica come "l’adorazione o la venerazione, da parte di gruppi organizzati in forma di movimento, tramite pratiche ripetute di tipo cultuale o liturgico, del personaggio chiamato Satana o Diavolo nella Bibbia" (p. 12). L’autore avverte che "il teologo può adottare una definizione molto più ampia di satanismo, ritenendo che siano satanisti — anche quando non adorano esplicitamente il Diavolo, o perfino ne negano l’esistenza — tutti quei gruppi che manifestano avversione o odio nei confronti di Dio e propongono nello stesso tempo all’uomo di "diventare come Dio" servendosi di pratiche magiche e occulte"; ma si tratta di una definizione che cade "[...] nell’ambito della teologia e della pastorale", mentre "lo storico e il sociologo hanno bisogno invece di delimitare l’ambito del satanismo in modo più circoscritto" (pp. 12-13). Così definito, il satanismo si muove nella storia secondo un andamento che l’autore osserva come "pendolare". I satanisti — la cui esistenza viene talora negata per reazione alle esagerazioni degli anti-satanisti — esistono. Si tratta di piccoli gruppi che, a poco a poco, salgono all’onore delle cronache. Poiché l’adorazione esplicita del Male è, per definizione, intollerabile, la presenza dei gruppi satanisti, per quanto piccoli, determina reazioni che si manifestano rapidamente come sproporzionate, e che attribuiscono ai gruppi che praticano il satanismo una dimensione, un rilievo, una capacità di influire sulle vicende anche sociali e politiche che in realtà non hanno. Questo anti-satanismo organizzato — fra l’altro, facilmente infiltrato da provocatori e da millantatori — finisce per essere screditato dai suoi stessi eccessi. Il discredito in cui cade l’anti-satanismo permette il riemergere di nuovi gruppi di satanisti, per un certo periodo di tempo tollerati dalla società, finché si determina una nuova reazione, e così via.

    Dopo avere distinto il satanismo dai fenomeni diversi della stregoneria e della possessione diabolica — che, peraltro, hanno dato luogo nel Seicento, soprattutto in Francia, a episodi giudiziali da cui i primi satanisti hanno tratto ispirazioni e suggestioni, soprattutto nei casi in cui la possessione diabolica veniva considerata, a torto o a ragione, come "indotta" da stregoni in contatto con il Demonio (pp. 21-36) —, l’autore ritrova il primo caso di vero satanismo nel gruppo attivo, ai margini della corte del re di Francia Luigi XIV, intorno a Catherine La Voisin, dove — con l’aiuto di sacerdoti cattolici rinnegati — vengono celebrate le prime "Messe nere" — l’espressione nasce appunto in questa occasione — nelle quali il Diavolo viene adorato — e in qualche occasione gli vengono sacrificati dei fanciulli — per ottenere favori e vantaggi materiali. Il gruppo satanista di Catherine La Voisin viene stroncato dalla repressione guidata dal prefetto di polizia Nicholas de la Reynie fra il 1679 e il 1680 (pp. 36-41). E grazie alla fama del caso La Voisin — diffusa dalla stampa, che comincia a diventare socialmente importante — "Messe nere" vengono celebrate nel Settecento in Italia (pp. 42-48), ai margini più discutibili dell’eresia quietista.

    CITAZIONE
    Massimo Introvigne

    Massimo Introvigne, sociologo e storico delle religioni di fama internazionale, segretario dell'APSOR (Associazione Piemontese di Sociologia delle Religioni), è autore di sessanta volumi e di oltre cento articoli pubblicati in riviste accademiche internazionali sulla nuova religiosità e il pluralismo religioso contemporaneo.

    E fondatore e direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Dal 2012 è coordinatore dell'Osservatorio della Libertà Religiosa promosso dal Ministero degli Esteri italiano e da Roma Capitale.
     
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    Grazie mille!!
     
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