fenomeno naturale,suggestione,ipnosi..

magnetismo personale,debolezze..

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  1. Ares
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    Nelle tradizioni esoteriche,e nelle scuole di pensiero,si parla spesso di imporre la propria volontà,per vari fattori.
    Dai tempi antichi,abbiamo i riti più disparati,dove si cerca di incantare una donna,un uomo,al proprio volere.
    Ma c'è altro,riferito al magnetismo personale,al così detto "fascino"..Due concetti legati che possono portare in un senso più ampio anche al "carisma",per i grandi uomini che ci hanno lasciato l'esempio più classico e più malvagio alle volte..
    Ma anche per uomini religiosi,e non di meno nella storia legato a stregoni,maghi,re,imperatori.

    Nel passato,si riscontrava pure che chi aveva il dono taumaturgico,era capace di avere la giusta suggestione nelle persone.

    Qual si voglia poi,vedere che nella ritualistica c'è una forte suggestione,per la quale si crea nella maniera più adatta, l'assortimento per dare la giusta concentrazione per lo scopo, e per liberare la mente,da pensieri inutili.

    "La qualità più notevole che un essere umano possa possedere è quella di avere la facoltà d'imporre la propria volontà agli altri".

    Questa volontà che noi battezzimo coi i nomi di potere della volontà,magnetismo,eccetera..prende la sua radice nella fiducia in se stesso.

    Ipnosi

    http://antrodellamagia.forumfree.it/?t=53501834

    http://antrodellamagia.forumfree.it/?t=57439971

    http://antrodellamagia.forumfree.it/?t=17720141

    Una manovra attuata con artifici misteriosi per manipolare la volontà altrui... Un metodo per indagare nell’inconscio di una persona e carpirne i segreti... Una tecnica in grado di curare miracolosamente ogni sorta di malattia...
    In un modo o nell’altro, è convinzione diffusa che l’ipnosi sia una specie di magia. Accostata ai fenomeni di possessione, ai rituali voodoo e sciamanici (con cui in effetti è imparentata), l’ipnosi è spesso relegata, con diffidenza, tra le “pseudoscienze”.

    FENOMENO NATURALE. Eppure questa pratica non ha nulla di strano o di inquietante. In realtà è un’esperienza normale con cui ci confrontiamo tutti i giorni. Per esempio quando guardiamo un film o leggiamo un romanzo appassionante, quando ascoltiamo una conferenza che ci coinvolge o una musica che ci affascina, o ancora quando sogniamo a occhi aperti. Ogniqualvolta siamo concentrati, assorti, rapiti, incantati da qualcosa che catalizza la nostra attenzione a un punto tale da ignorare tutto ciò che ci succede intorno e da perdere la concezione del tempo, siamo, di fatto, “ipnotizzati”.

    Vale a dire che ci troviamo in uno stato di alterazione delle percezioni e della coscienza. Una condizione che ha una sua utilità: ci permette infatti di mobilitare e rendere utilizzabili risorse che altrimenti sarebbero inaccessibili, con il risultato – per esempio – di migliorare una performance o di facilitare il ripristino dell’equilibrio e del benessere.

    Qualche esempio concreto: ci sono artisti che entrano in questo stato per produrre le loro opere, e attori (soprattutto se praticano il famoso “metodo Stanislavskij”) che lo utilizzano per immedesimarsi in un personaggio o per coinvolgere di più gli spettatori. Che c’entra allora l’ipnosi con la magia?

    UN'ESORDIO “SPETTACOLARE”. A conferire all’ipnosi un alone di mistero fu, già da subito, quello che è considerato il suo “scopritore”: Franz Anton Mesmer, un personaggio controverso vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. Influenzato dalle scoperte della sua epoca (in particolare l’elettricità e il magnetismo, cioè forze invisibili che agiscono sui corpi), Mesmer teorizzò la presenza di un fluido vitale in tutti gli esseri viventi, battezzandolo “magnetismo animale” in analogia con l’invisibile forza che attira due oggetti calamitati.

    Nel corso delle sue sperimentazioni, Mesmer fece ricorso a complicati rituali (dall’applicazione di calamite sulle varie parti del corpo all’imposizione delle mani per irraggiare energia benefica), riuscendo a provocare in alcune persone stati di “sonnambulismo artificiale” nonché convulsioni, svenimenti e paralisi temporanee. Altre volte i “mesmerizzati” parlavano e rispondevano alle sue domande, per poi dimenticare completamente l’accaduto. Si trattava insomma di effetti spesso spettacolari, che gli valsero una certa fama negli ambienti nobiliari e altoborghesi della fine del ’700. L’ipnosi degli esordi era dunque molto diversa da quella “moderna”: diretta, autoritaria e rivolta a persone suggestionabili (che venivano per lo più utilizzate per “fare spettacolo”).

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    FAI FINTA, SENNÒ ROVINI TUTTO! È da questo genere di esperienza che ha preso origine la cosiddetta “ipnosi da palcoscenico”, una forma di intrattenimento che ha goduto di un discreto successo.

    Di solito avviene così: l’ipnotizzatore invita un volontario tra il pubblico, lo guarda fisso negli occhi parlando in maniera monotona e ripetitiva, fio a che il malcapitato abbassa le palpebre e cade in uno stato di trance. A quel punto, il soggetto sembra trovarsi in balia dei comandi (spesso assurdi o imbarazzanti) dell’ipnotizzatore. In realtà le persone coinvolte in queste esibizioni sono complici dell’ipnotista oppure spettatori che stanno al gioco. Scegliendo infatti a caso tra il pubblico, l’ipnotista correrebbe il rischio di fallire, perché le persone molto suggestionabili sono rare.

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    E inoltre potrebbe essere denunciato per esercizio abusivo della professione medica: in Italia l’ipnosi è permessa solo a medici e psicologi, perché se praticata fuori da un contesto controllato su determinati soggetti (appunto i più suggestionabili!) può avere conseguenze psicopatologiche.

    CRIMINI E DELITTI. Altro mito da sfatare è l’“ipnosi da rapina”. Secondo gli esperti, quegli episodi che periodicamente occupano le cronache dei giornali e nei quali ambigui personaggi (di solito indiani o arabi) ipnotizzano persone per derubarle non sono altro che leggende metropolitane. Non è possibile, infatti, mandare in trance una persona senza il suo consenso. In casi di questo tipo, più che di ipnosi si dovrebbe parlare di un’abile manipolazione, per esempio attraverso la “tecnica della confusione” (vedi riquadro nelle pagine precedenti Link..). Le vittime, spesso, non si capacitano di essere state raggirate, quindi preferiscono (inconsciamente o meno) credere di essere state ipnotizzate. Altrettanto impossibili sono i crimini commessi sotto l’influenza di comandi ipnotici, come si vede talvolta al cinema. Non si può infatti costringere una persona a comportamenti contrari ai suoi principi morali, e tanto meno a compiere delitti.


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    REGRESSIONI E FALSI RICORDI. Restando in ambito giuridico, è da sfatare anche la credenza secondo cui l’ipnosi può permettere di rievocare eventi dimenticati... eventi utili, per esempio, a ricostruire lo scenario di un crimine o a formulare accuse nei confronti di qualcuno. Il fenomeno della “ipermnesia”, cioè del potenziamento dei ricordi (anche questo molto sfruttato al cinema), è in realtà controverso. Negli Usa è perfino sorta un’associazione, la False Memory Syndrome Foundation, che difende le vittime dei falsi ricordi (in genere genitori presunti violentatori). Non è detto, infatti, che quanto rievocato sotto ipnosi corrisponda a eventi realmente vissuti, perché i ricordi sono sempre viziati dall’immaginazione. Un individuo, senza esserne consapevole, può inserire scene solo immaginate, e convincersi di averle davvero vissute. In questo modo si spiegano anche le “regressioni a vite passate” ottenute sotto ipnosi: non sarebbero altro che immersioni in suggestive fantasie.
    L'IPNOSI TERAPEUTICA. Sgombrato il campo da miti, leggende ed usi impropri, che cosa resta? Resta uno strumento meno teatrale e più rispettoso dell’individuo: la cosiddetta “nuova ipnosi”, introdotta nel secolo scorso dallo psichiatra californiano Milton Erickson, che ha dato origine ai più accreditati orientamenti di psicoterapia oggi esistenti.

    LE BASI TEORICHE. L’obiettivo dell’ipnosi è accedere all’inconscio dell’individuo, cioè al “luogo” in cui vengono raccolte le esperienze e le informazioni apprese nel corso della vita (di cui spesso non abbiamo consapevolezza). L’inconscio viene convenzionalmente situato dagli studiosi nell’emisfero destro del cervello. Si ritiene, infatti, che l’emisfero sinistro sia la sede delle capacità analitiche, logiche e razionali, quelle che in condizioni di veglia sono dominanti. L’emisfero destro, attivo soprattutto durante il sonno, è invece la sede di creatività, immaginazione e intuizione, e dà la visione d’insieme.

    Durante l’ipnosi, il terapeuta parla a questa parte destra, che si presume collegata di rettamente al sistema limbico-ipotalamico, il ponte di comunicazione tra la mente e il corpo: l’ipotalamo è infatti connesso all’ipofisi, che può convertire gli impulsi nervosi in messaggi ormonali. È per questo che l’ipnosi può “incoraggiare” i meccanismi di autoguarigione che ciascuno di noi possiede, e anche dare accesso a risorse di cui non siamo consapevoli. «È molto importante» diceva Erickson «che le persone sappiano che il loro inconscio è molto più intelligente di loro».

    MA COME SI FA A IPNOTIZZARE? L'ipnosi non è un’operazione difficile, se il soggetto collabora. Il primo passo è favorire un distacco dalla realtà. L’ipnotista, con voce monotona e ripetendo più volte parole e concetti, invita la persona a rilassarsi e a concentrare l’attenzione su un oggetto (un tempo poteva essere il pendolino, oggi è spesso una parte del corpo: «Il tuo braccio diventa sempre più pesante» oppure «sempre più caldo»).

    Questo accorgimento aiuta la persona a isolarsi dalla realtà esterna e a rivolgere l’attenzione verso l’interno fino a sperimentare un senso di distacco dal corpo e una profonda impressione di pace (ci si sente “cullati nel vuoto”). A questo punto l’ipnotizzato diviene potenzialmente qualsiasi cosa. Il concetto di tempo svanisce e lo stesso ipnotizzatore perde la propria identità, divenendo solo voce (celebre la frase di Erickson: «La mia voce ti accompagnerà...»).

    ENTRARE IN TRANCE. Attraverso l’ipnosi viene indotta la “trance”, una particolare condizione tra il sonno e la veglia riconoscibile da alcuni segnali. La persona di solito è immobile, seduta o distesa. La respirazione è allentata, così come la frequenza cardiaca. Gli occhi sono chiusi o socchiusi; se sono aperti sono quasi privi di ammiccamento (cioè del riflesso di chiusura delle palpebre). La voce ha un tono diverso, l’eloquio è rallentato. La deglutizione è rara. La risposta a stimoli esterni (anche dolorosi) è ridotta. La ricerca della trance è tipica di molte culture: alcune ci arrivano con la ripetizione di poche parole (i monaci tibetani), altre con ritmi monotoni e regolari (le danze tribali africane ma anche le discoteche occidentali).

    L’INTERVENTO TERAPEUTICO. Una volta indotta la trance, l’ipnotista ha di fronte a sé una persona non più imprigionata nei rigidi schemi della realtà e che accetta perciò messaggi dall’esterno senza il consueto processo di analisi e critica. In questa fase l’ipnotista può offrire al paziente suggestioni utili (per esempio «in aeroplano sarai rilassato» oppure «le sigarette avranno d’ora in poi un sapore cattivo»). Non esistono tecniche standard o copioni da recitare: lo stesso Erickson invitava i suoi allievi a dare sfogo alla propria fantasia, facendosi ispirare dal soggetto. Tutti possono essere ipnotizzati? In linea teorica sì, ma si sa che alcune persone sono particolarmente refrattarie: in genere, lo è chi esercita su di sé un continuo controllo (in altre parole, chi fa fatica a “lasciarsi andare”), chi si oppone volontariamente o chi pone, inconsciamente, delle “resistenze”.

    IPNOSI SENZA TRANCE. Per aggirare le resistenze “razionali” la trance non è strettamente necessaria. L’“ipnosi senza trance” è un linguaggio persuasivo che oltrepassa le capacità logico-critiche. Questa modalità comunicativa è detta anche “linguaggio dell’emisfero destro” e fa largo uso di immagini, metafore, aforismi, giochi di parole, battute ironiche e forme linguistiche positive (per l’emisfero destro non esiste la negazione: il messaggio «non avere paura» ottiene l’effetto contrario; molto meglio «puoi avere coraggio»). Queste stesse strategie comunicative sono usate anche dai bravi oratori e dagli abili venditori.

    La chiave che conduce alla riuscita

    Sì deve tener conto che nell'azione d'influenzare la mente altrui risiede la chiave che conduce al successo in ogni impresa intrapresa nella vita.
    Quante volte vi è capitato di mantenere il centro dell'attenzione? Non di cercarlo ma di diventarlo?
    Fatto semplice del proprio "magnetismo personale"..
    Saper coinvolgere con il proprio aspetto,la propria "dialettica" il modo di coinvolgere le persone..

    La fiducia in se stessi,può portare a grandi disastri e a grandi benefici.

    Fonte:

    www.google.it/amp/www.focus.it/amp...ero-lipnosi.htm

    Paradossalmente esiste l'autosuggestione e l'autoipnosi..
    I principi sono li stessi dell'ipnosi,ma riferiti a noi stessi alle nostre convinzioni,e alle nostre suggestioni..che per molti è un punto debole,che può essere sfruttato..

    Una storia che merita attenzione.

    20130210a

    Si faceva chiamare “Professore Magno Occultis” e si esibiva come mentalista insieme a “Madame Jollo”. Nel 1934 il fiorentino Carlo Surchi pubblicò anche un libro: Trasmissione del pensiero e ipnotismo alla portata di tutti (Ed. Bottega del libro, S.Giovanni Valdarno 1934).

    Di lui abbiamo poche notizie. Secondo Il Messaggero del 18 dicembre 1923, Totò (Antonio De Curtis) partecipò – nello stesso mese – al Teatro La Fenice di Roma a una serata d’onore del professor Magno Occultis “che ha preparato nuovi numeri di suggestione. Vi sarà l’intervento di vari dottori che controlleranno l’esito degli esperimenti.”

    L’introduzione del libro recitava:

    L’Autore di questo interessantissimo volume è Carlo SURCHI, un autentico fiorentino, che in arte, e per molti anni, è stato conosciuto ed apprezzato, appunto, sotto lo pseudonimo di Magno Occultis.
    Tutti i teatri d’Italia, si può affermarlo, e moltissimi dell’estero, hanno constatato i trionfi di Magno Occultis. La scienza della quale Egli è in possesso, che ha largamente sviscerato e della quale si è profondamente nutrito, la potenza psichica che emana da tutte le forze dell’esser suo e che sa irradiare d’intorno a sé, in modo altrettanto spontaneo che vigoroso ed efficacissimo, costituiscono, in modo indubbio, la sua personalità e conferiscono alle sue parole, ai suoi insegnamenti, un carattere di autorità, di sincerità, di evidenza, che non si può nemmeno lontanamente disconoscere, che non si può, in alcun modo, discutere. Perchè è comprovato dai fatti.
    Magno occultis, che e tutt’ora nel fiore degli anni, che nella vigorosa prestanza della sua personalità fisica, rivella, a viistti, le notevoli qualità della mente e delll’animo ha raccolto un numero notevolissimo di attestazioni di cui la stampa si è fatta spontaneamente interprete. E molte di tali dichiarazioni (scegliendo soltanto le più autorevoli), sono riprodotte nell’Appendice di questo volume, il quale segue le esperienze che la lunga pratica ha presentate a Magno Occultis e illustra gl’insegnamenti da lui attinti nelle opere dei Maestri.
    Egli si è proposto di volgarizzarle, di renderle accessibili alla generalità dei lettori e noi abbiamo l’impressione, e la ferma convinzione, che egli sia riuscito nel suo intento.
    Quello che vi è di notevole nell’opera sua – e il lettore lo riconoscera a prima vista – è la semplicità dell’ esposizione, la chiarezza, la limpidità cristallina. Non è il Maestro che insegna dalla Cattedra, è l’amico che scende tra Voi e Vi parla come un camerata, da pari a pari. Egli interroga le forze psychiche che ognuno sente e possiede in se, e v’invita a suscitarle, a svilupparle a farle valere. E pure interrogando l;ignoto tutto l’enorme mistero che da ogni parte ci avvolge, egli non ha ha la pretesa di risolvere, di rivelare l’incomprensibile, di strappare I’ultima parola alla sfinge formidabile che si eleva, nella sua muta implacabilità, di fronte all’ uomo avido di conoscere e di sapere; ma vi addita alcuni sentieri che Egli ha già percorso e sa tutt’ora percorrere, e che, al pari di vie d’acqua dirette al mare, dovranno, prima o poi, immettere nella grande e luminosa Via Maestra della Verità!

    Il libro avrà numerose riedizioni, con copertine sempre più suggestive:

    20130210b


    Di Magno Occultis è sopravvissuta una fotografia che tradisce una certa somiglianza con il mentalista più noto dell’epoca – Joseph Dunninger. Un confronto tra i due ritratti testimonia un’aperta ispirazione al look del collega americano:

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    Il libro offre anche una fotografia di Madame Jollo:

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    GLI SPETTACOLI CON RANIERI BUSTELLI
    Gli archivi del Circolo Amici della Magia custodiscono centinaia di ritagli di giornale d’epoca. Negli album dedicati al mago Bustelli compaiono anche questi due articoli del 1924 tratti da La Gazzetta di Puglia:

    20130210e

    LA GAZZETTA DI PUGLIA, 11 GIUGNO 1924
    Finalmente, questa sera avremo il tanto atteso debutto delle mondiali compagnie riunite «Teatro del mistero» «Scienze occulte» che, dirette rispettivametne dalle due celebrità, quali sono il prof. Bustelli e Magno Occultis, con i loro interessanti e sensazionali esperimenti scientifici, desteranno il più grande interessamento del pubblico che, certo, non vorrà assentarsi da questo preferito ed arieggatissimo ritrovo.

    C’è da ammirare quanto di più grande può e dà la scienza. Farà seguito il fine programma di varietà. [...]

    LA GAZZETTA DI PUGLIA, 12 GIUGNO 1924
    Magno Occultis ed il prof. Bustelli, con i loro straordinari esperimenti di prestidigitazione, di trasmissione del pensiero e di scienze occulte, entusiasmarono il numeroso pubblico che ieri sera accorse a questo teatro per il loro debutto e li applaudì freneticametne con il fine programma di varietà.

    Questa sera i due egregi professori esibiranno dei nuovi esperimenti del massimo interesse; il grandioso programma di varietà, in occasione della serata d’addio dell’acclamatissimo Parisi, eseguirà uno sceltissimo repertorio.

    Queste erano le due locandine de “Il teatro dei misteri”, lo spettacolo di Magno Occultis e Ranieri Bustelli:

    20130210f

    Fonte:

    www.marianotomatis.it/blog.php?post...§ion=mental

    La fiducia in noi stessi,può anche renderci forti,Dove conoscere le nostre debolezze e i nostri limiti,ci porta a migliorare, e se non a imporre la volontà essa ci fa "schermo" da tutte quelle sollecitazioni che le persone possono saper esercitare su noi stessi,o comunque conoscere noi stessi e aver fiducia,ci può anche riparare da le nostre stesse influenze..
    Ricordando che siamo noi gli artefici delle nostre azioni..

    Edited by Ares - 2/5/2017, 11:54
     
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  2. Ares
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    http://antrodellamagia.forumfree.it/?t=67416393

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  3. Ares
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    L"influenza magnetica è ciò che ci permette ad entrare in contatto con le persone,quel qualcosa che può creare un legame tra noi e loro..estensione al di fuori del corpo come aura,ogni forma presente in questa terra,presenta la propria,non che essa per mezzo dei pensieri che danno forma alla volontà,viene usata.
    Quel legame che può curare può anche diventare deleterio.
    Parte da noi e siamo noi che facendoci del male,rendiamo debole la nostra energia,perché anche il dispiacere e i rimorsi sono dei segnali,che c'è qualcosa che non va..
    Come per quel caos inutile delle "malelingue" che giudicano,per magari mancanze o troppa determinazione e troppo ego alle volte,fanno sì che in noi si accenda,qualcosa..ma dipende sempre da noi..poiché se noi non tenessimo alle cose,non ci arabbieremmo e non ne veremmo colpiti..
    Ma possiamo pure rafforzare trovando la pace,la nostra gioia..stando bene noi,vediamo che anche gli altri stanno bene con noi..E questi non è un'altro esempio della nostra grande capacità,di usare la nostra energia personale..

    Edited by Ares - 2/5/2017, 21:24
     
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  4. Ares
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    Da non sottovalutare sono le sensazioni date dai sensi, come quelle olfattive, uditive e visive. Il tono della voce, la sicurezza nel parlare e la dizione sono alla base, così come la pronuncia chiara e il non parlare eccessivamente e troppo veloce. Bisogna anche saper ascoltare, oltre che parlare, e guardare negl’occhi le persone che abbiamo davanti per entrare in contatto e manifestare il magnetismo visivo. Essere curati e ben vestiti, in armonia con il proprio corpo e con ciò che ci circonda, prendersi cura di sè.

    Quando sei gentile, tutti sono gentili con te. Quando sorridi, tutti ricambiano il tuo sorriso. Hai mai sentito quel modo di dire “Fai buon viso a cattivo gioco”?

    Una gran buona abitudine è proprio quella di dire cose piacevoli e cercare nelle persone i lati positivi, mai i difetti. Se hai davanti una persona spiacevole e prepotente, prova a prenderti la colpa o scusarti o porti come se gli dessi ragione. Vedrai il suo cambio di atteggiamento!

    OCCHI SPECCHIO DELL’ANIMA
    Come accennato, il magnetismo legato ai sensi è semplice da mettere in pratica e anche molto efficace, ma tra i cinque sensi, il migliore rimane quello visivo, legato alla parte più importante del nostro corpo: gli occhi.

    Gli occhi sono davvero lo specchio dell’anima e manifestano ciò che abbiamo dentro senza censure. Guardare negl’occhi una persona significa infonderle il proprio magnetismo, che sia positivo o negativo. Sta a noi scegliere che tipo di magnetismo inviare a chi ci circonda.

    Ti è mai capitato di incontrare qualcuno che ti ha guardato così intensamente da farti abbassare lo sguardo? Questo “qualcuno” ha usato il suo magnetismo, se non l’avesse fatto, tu non avresti abbassato lo sguardo. Questa reazione stimola qualcosa dentro di noi e automaticamente ricerchiamo quello sguardo.

    Imparare a guardare le persone negl’occhi quando parliamo, ascoltiamo o le incontriamo, è un’abitudine da imparare. Ovviamente non con uno sguardo accanito! Mentre usiamo il magnetismo visivo, pensiamo a cosa vogliamo ottenere..
    quanto può fare la “suggestione”! Dimentica la parola “proverò” e sostituiscila con “lo farò”. Qualsiasi cosa aumenta la tua fiducia, aumenta anche il tuo magnetismo. Ciò che sei è modellato dai tuoi pensieri, quindi crea l’immagine mentale di chi vorresti essere e manifestala. Quello che tu pensi di te stesso, lo penseranno anche gl’altri.

    Fonte: http://sfumaturedimagia.com

    Neanche quello che esula da i nostri sensi è da sottovalutare,poiché siamo attratti da ciò che sentiamo..E ci piace..
    Proprio ciò che sentiamo a priori,l'energia personale^^
     
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  5. Ares
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    Il fatto di prendersi cura di sé,non è creare una maschera,pensare ciò che vorresti essere,mette in evidenza le insicurezze,ma è anche un migliorare se stessi,ma bisogna stare bene e accettarsi,prima di migliorare..Perché non si può scappare da ciò che si è..Si può solo in armonia scegliere la via più giusta con tutte le curve e i cambiamenti,che non lo sono..
    Perché siamo sempre noi..
     
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  6. Ares
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    *Non è da sottovalutare,invidie o maldicenze date da più persone all'unisono..
    Ove sia comunque rancori portati o nutriti,per qual si voglia motivo..
    Un idea se ben non coltivata nell'assieme nella volontà di più persone legate a formare una "catena" possa in altra maniera anche nel distacco fisico e mentale..creare la stessa "quantità di energia" da persone singole,mosse dallo stesso pensiero,rispetto a un'altra persona..
     
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    È un attimo contorto sto pensiero.... Forse sono indietro io :lonely-onion-head-emoticon:

    Intende che se poi persone pensano male di qualcuno, l'energia sprigionata dal singolo è pari a quella della catena stessa che li unisce in quel pensiero?

    Edited by Gaela75 - 4/5/2017, 13:16
     
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  8. Ares
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    Qualsiasi forma di negatività,porta altra negatività..
    Ho osservato più volte il stare male,malessere nei pensieri delle persone che hanno portato male a altre persone,giro di parole..ma che dice quanto è vero e reale che portare male..fa male agli altri, ma pure a noi stessi..
     
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    Ah ok grazie 😅 cosi si capisce meglio.
     
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  10. Ares
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    CITAZIONE (Gaela75 @ 4/5/2017, 13:17) 
    Ah ok grazie 😅 cosi si capisce meglio.

    Emm non era una spiegazione la seconda parte..Gaela

    :hehe-onion-head-emoticon:
     
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    Ok....Non ci sono proprio
     
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    Mi sembra si tralasci però un po' la psicologia inversa, quante volte vediamo che più si da invece e meno si riceve? Infinite volte..

    Spesso l'inconscio è attratto più che da stimoli realmente positivi dall'abbandono, o dal rifiuto, o dalla negazione.. in quanto se la sua vita è stata caratterizzata da queste sensazioni andrà inconsciamente ricercandole a livello emotivo anche se lo negherà a livello logico razionale

    Faccio questa riflessione per dire che spesse volte con l'intento di trasmettere/generare positività e gioia si entra in un clima di frustrazione generata da una non corrispondenza.. quindi non so se è sempre da vedere come cosa buona e giusta..
     
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  13. Ares
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    Perché bisogna pesare sempre le cose,se tu fai del bene,lo fai per tuo merito, per tuo essere..Perché devi ricevere qualcosa in cambio?

    Abbandono e rifiuto,se ci si aspetta che si faccia qualcosa per ricevere,beh meglio non farla no?

    È più sincero un dono..

    Sta lì poi la differenza

    CITAZIONE (Gaela75 @ 4/5/2017, 13:13) 
    È un attimo contorto sto pensiero.... Forse sono indietro io :lonely-onion-head-emoticon:

    Intende che se poi persone pensano male di qualcuno, l'energia sprigionata dal singolo è pari a quella della catena stessa che li unisce in quel pensiero?

    No,l'energia sprigionata da singoli può essere pari a quella sprigionata da una catena..

    I pensieri negativi che creano problematiche,proprio quelli che hai espresso,che ti creano un "tarlo..di volere" / blocco mentale..per ricevere..

    E ci si soffre se non si riceve,e ci si deprime..E ci si fa una fissazione,a ripensare,e ci si chiude in se stessi..Nel proprio vortice,invece di cercare di vivere meglio..

    Solo per aspettative..

    E la felicità di un dono,di aver fatto qualcosa di buono..Dove magari si riceve un sorriso che fa stare bene pure te,diventa un fine..
    Dov'è qua,lo spirito,la volontà,il pensiero positivo, l'energia?

    Almeno se non vieni ripagato ci hai provato e che c'è di male?..

    Cercare di cambiare..
     
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  14. Ares
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    Una crescita spirituale,cercare di migliorarsi,non abbandonarsi a noi stessi,ai nostri pensieri,alle nostre paure..
    L'inconscio è quella parte che ci trasmette ciò che anche desideriamo,ma bisogna anche reagire..creare le situazioni,cercare altrove laddove non troviamo ciò che ci serve..Perché non si riesce? Perché ci si affligge..
     
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  15. Ares
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    E quando ci si affligge cosa succede?

    Non c'è cura per tutti i mali,ma per molti di essi
     
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16 replies since 2/5/2017, 10:11   456 views
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