LA PRATICA MAGICO-OPERATIVA

La Re-integrazione dell Uomo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. AriaKemagi
        +3   +1   -1
     
    .

    User deleted


    LA PRATICA MAGICO-OPERATIVA PER LA REINTEGRAZIONE


    Un noto occultista ed esponente della Tradizione Ermetico-Magica Osiridea cosi si esprimeva su una rivista esoterica del tempo :

    "la Natura, nell’identico momento in cui osserviamo le manifestazioni che ci circondano, se è un organismo vivente, è in relazione diretta e intelligente con il nostro essere mentale… tra l’osservatore e le cose che lo circondano si stabilisce una corrente dinamica che riafferma il DOGMA MAGICO dell’unità dell’essere…il famoso mistero della SOLITUDINE, necessaria per lo sviluppo delle podestà magiche in uomini di nessuna preparazione
    si determina allo stato di immunità psichica in tutti i solitari. Se nel passato era possibile compiere un noviziato magico che determinasse la immunizzazione psichica del neofita oggi,che tale preparazione non è più possibile, solo con il vero isolamento materiale e meccanico si possono raggiungere dei risultati..


    Il motivo per cui ho voluto riportare quasi integralmente lo scritto di Don Leone Caetani , è per far comprendere che NESSUNA operazione Magica è possibile SENZA che sia stata operata preventivamente una REALE Rettificazione dell’Io cosciente.

    SIGNIFICATO E SCOPO DEGLI ESERCIZI

    Dall’epoca Egizia è noto ad ogni Scuola Esoterica che l’Essere Umano è costituito da
    4 Componenti essenziali, dette anche “Arti Costitutivi”. Esse sono:
    1 - il Corpo Fisico
    2 - il Corpo Eterico
    3 - il Corpo Astrale (o Anima)
    4 - l’Io (o Spirito).

    Abitualmente, negli esseri umani, la gerarchia tra tali ARTI COSTITUTIVI risulta totalmente invertita onde è il fisico, con le sue elementari pulsioni, a dominare l’eterico, questo a sua volta governa l’astrale ed infine l’astrale medesimo estende il suo dominio sull’Io,ovvero sullo Spirito.
    Ordinariamente, negli uomini più evoluti, noi possiamo scorgere tuttal più impulsi
    dell’Anima che ingenuamente scambiamo per manifestazioni Spirituali, definendo perciò
    Spirituale ciò che è unicamente Psichico.
    Tale è anche il senso occulto della Dottrina Pitagorica sulla TETRAKTIS.
    La necessaria DISCIPLINA prevede, nell’Iniziato, il corretto ristabilimento delle gerarchie interiori:perciò lo Spirito governerà l’Anima, essa governerà l’Eterico, che a sua volta dominerà il Fisico. Non essendo più possibile - in virtù delle mutate condizioni del Mondo che stordisce l’uomo con i suoi ritmi frenetici e totalizzanti - la pratica di un noviziato occulto paragonabile a quello dell’antichità, l’unica alternativa, per coloro che ambiscono a seguire una via INIZIATICA e RE-INTEGRATIVA , è quella di assicurarsi dei momenti di solitudine e di distacco dalle proprie abituali occupazioni seguendo un percorso ordinato di “allenamento e sviluppo”
    spirituale onde ottenere quella Rettificazione di cui parlavamo poc’anzi!

    Si deve a
    Moderni Maestri, quali STEINER e BARDON , l’esposizione in linguaggio moderno e facilmente intellegibile delle Tecniche Interiori che sto per esporre.
    Ma si badi: esse sono rinvenibili in forme diverse e con linguaggio diverso in
    Giordano Bruno, Pico, Plotino, Pitagora, e proveniendo dall’Antico Deposito Iniziatico dell’Aureo Egitto.
    Scopo di tali Esercizi (elaborati ed insegnati dalla Fama Fraternitas Rosa+Croce e resi poi in forma moderna, appunto, dal Maestro Rudolf Steiner ) è dunque quello di ristabilire la corretta sequenza nel dominio tra gli Enti Costitutivi dell’Uomo, presupposto indispensabile per la sua Re-Integrazione e per la successiva Apoteosis. Sarebbe davvero folle, praticare Operazioni di Magia Cerimoniale o di Alta Teurgia senza dapprima averne rettificato il pensiero, unica funzione che attualmente l’uomo ha a sua disposizione.
    Operando diversamente, si lasciano gli Individui in balia di sensazioni somatiche
    (pulsioni fisiche nobilitate per attività spirituali) o di pericolose suggestioni psico-emotive con danni incalcolabili per lo sprovveduto operatore.

    A tal proposito riporto un altro commento del Maestro Leone Caetani: " Lo sprovveduto aspirante Mago (che se sapesse di Latino comprenderebbe derivare “Magus” da “Immago” con tutto ciò che ne consegue),parente stretto del già da Noi immortalato sciocco “aduso a trattare i demoni come tanti fratelli modello san Francesco” si illude che ripetendo pappagallescamente formule immaginifiche, sovente inventate di sana pianta, egli riesca a concludere qualcosa d’altro che non dilapidare il proprio ed altrui tempo. Questo folle ritiene che, mantenendo il proprio ASSETTO MENTALE di povero omiciattolo, senza aver operato in sé, ovvero nel proprio IO alcuna rettificazione, possa (lo sprovveduto!) raggiungere gli Dei, invece del manicomio a cui tosto approderà".

    Solo il retto lavoro su se stesso eleva l’uomo fino al piano degli Dei!”.
    E’ innanzitutto essenziale che il Meditante si procuri dei momenti di solitudine e
    tranquillità: meglio sarà utilizzare un ambiente, se possibile, ad uso ESCLUSIVO della propria pratica meditativa.

    RILASSAMENTO-SILENZIO (concentrazione)

    Il Meditante assume una posizione confortevole, seduto. L’esatta postura impone la
    colonna vertebrale dritta, il capo leggermente inclinato, gli occhi semichiusi, le mani poggiate a piatto sulle ginocchia (posizione del Faraone), la lingua contro il palato. Quindi egli inizierà a concentrarsi sul proprio respiro che entra ed esce dalle narici,sforzandosi di svuotare la mente da ogni pensiero, sensazione, emozione, evocando in sèuno stato di profonda quiete e di silenzio interiore.
    Egli immaginerà che tutte le proprie tensioni si sciolgano - dal basso verso l’alto -
    costruendo dentro di sè l’immagine di un blocco di ghiaccio che, posto su una stufa, si scioglie in acqua. Ripeterà poi mentalmente (o a voce alta, se è solo; e sempre evocando dentro di sè, in rapida successione, le relative immagini): “Io sono calmo e disteso, tutto in me è quiete, sono calmo... come in una tomba perduta, lontana e dimenticata... come sul fondo di un lago alpino... come in una notte siderea... come in una città addormentata nella calura di un pomeriggio estivo. Io sono solo, profondamente in me. Io sono libero”.
    E’ importante che tali immagini e le corrispondenti sensazioni vengano sperimentate
    nel modo più intenso dal Meditante.
    Quindi, quando egli riterrà di aver raggiunto un sufficiente stato di atarassia animica,inizierà la pratica dei:

    5 esercizi della Scuola Rosicruciana:
    Concentrazione,Azione o Atto Puro,Equanimità,Positività,Spregiudicatezza.

    A) - CONCENTRAZIONE:
    Evocata l’immagine di un oggetto, piccolo e costruito dall’uomo (es. spillo, matita,
    bottone, etc), il Praticante pone al centro della propria coscienza tale oggetto, valutandoneil peso, la forma, le proprietà, il materiale da cui è costituito, ogni altra caratteristica connessa a quel piccolo manufatto.
    Qualsiasi pensiero che non riguardi l’oggetto deve essere allontanato dalla mente.
    Se ciò dovesse accadere, eliminiamo il pensiero estraneo e riprendiamo l’analisi dell’oggetto. E’ essenziale che l’oggetto della concentrazione non venga direttamente percepito, bensì immaginato: dopo alcuni minuti (dai 3 ai 5) viene effettuata una sintesi della Forza-Pensiero messa in moto. Si visualizzi un punto luminoso, interno, focalizzato a livello della radice del naso, dove si incontrano le sopracciglie, e si associ a tale immagine la sensazione interiore di FERMEZZA. Si evochi quindi l’immagine di una colonna di luce che scende lungo la colonna vertebrale, accompagnando l’immagine di tale corrente irradiante verso il basso
    con la sensazione interiore di SICUREZZA.
    Si termini con la seguente Meditazione:
    - 1) fissare l’attenzione tra le sopracciglia pensando:
    “LA LUCE E’ IN ME, IO SONO LUCE”.
    - 2) spostare l’attenzione a livello della gola pensando:
    “LA LUCE E’ VITA, LA LUCE DELLA VITA E’ IN ME”.
    - 3) spostare l’attenzione a livello del cuore pensando:
    “LA LUCE E’ CALORE, IL CALORE DELLA LUCE DIVIENE AMORE IN ME”.
    A questo punto, l’Esercizio di Concentrazione potrebbe concludersi, ma Massimo
    Scaligero suggerisce di aggiungere due fasi ulteriori, ritenendole fondamentali: la
    Concentrazione Profonda e il Silenzio Interiore.
    A1 - Concentrazione Profonda (o Meditazione): il Praticante, attraverso la breve
    meditazione, ad esempio, di una frase proveniente dagli Antichi Misteri, o dai Maestri Passati (“l’oro è la traccia minerale del Sole”, o altre), prolunga ed amplia lo stato mentale raggiunto con la Concentrazione, approfondendosi nella più intima parte del proprio Io fino a percepirne la scaturigine Divina.
    A2 - Silenzio Interiore: il Praticante dovrà cercare di abbandonare qualunque
    impressione, interna o esterna, interiore od esteriore, mentre lascierà semplicemente risuonare nel proprio Io il silenzio dell’Universo.
    Si noterà, dopo un certo tempo che si praticano tali Esercizi, che essi diverranno sempre più facili da eseguire e che alla fine ci si sentirà tutt’uno con il Tutto. Il Meditante, in pratica riconoscerà in sé le Forze Divine che agiscono nel Cosmo.
    B) - AZIONE PURA o ATTO PURO:
    Ad una ora prestabilita (ma indipendentemente da quando viene decisa tale azione,
    che può essere preordinata anche solo pochi minuti prima), il Praticante compierà un gesto molto semplice, di nessuna apparente importanza, privo di correlazioni col normale contesto delle sue abitudini (es. annaffiare un fiore, spostare un oggetto, slacciarsi e riallacciarsi una scarpa o l’orologio, etc).
    Nell’atto di eseguire questo l’esercizio egli visualizzerà (cioè: immaginerà) una corrente di volontà che scorre nei suoi arti, dai superiori agli inferiori.
    C) - EQUANIMITA’:
    E’ molto difficile che l’arresto delle correnti Istintivo-Emotive possa inizialmente
    avvenire nel momento esatto in cui ci accade qualcosa. Il Meditante deve rievocare un episodio - piacevole o spiacevole - che lo abbia particolarmente coinvolto sul piano emotivo, richiamando in sé le sensazioni emotive allora provate.
    Quindi, egli arresterà il flusso delle emozioni distaccandosi da ogni partecipazione e osservando l’evento come se non lo riguardasse, ponendosi come un semplice spettatore neutrale che rimane indifferente.
    Con il tempo egli riuscirà a praticare tale EQUANIMITA’ anche durante l’accadimento
    di eventi potenzialmente disturbatori della propria serenità: tale Esercizio, infatti, lo addestrerà a non rimanere preda delle oscillazioni dell’Anima tra esaltazione ed abbattimento ed a considerare in modo pacato ed obiettivo tutto ciò che si verifica nella propria esistenza e nel mondo.
    D) - POSITIVITA’:
    Il Praticante deve sforzarsi di scorgere il positivo in ogni evento della vita, anche in ciò che apparentemente sembra non esserlo. Si può ad esempio rammentare come da eventi passati, che all’epoca considerammo negativi, si siano poi in realtà poste le premesse per un miglioramento delle nostre condizioni, frutti positivi per sè stessi e per gli altri.
    Il Meditante, al termine di tale Esercizio, dovrà avvertire un sentimento di positiva
    fiducia per la propria vita e di serena aspettativa per i disegni degli Dei.
    E) - SPREGIUDICATEZZA:
    Il Meditante prende in considerazione una ipotesi assolutamente contrastante con
    le proprie convinzioni, o del tutto diversa da ciò che i propri sensi gli suggeriscono rispetto alla realtà che si è convinti di percepire (ad esempio: ci si immagini che il campanile di una vicina chiesa sia inclinato di 90 gradi; o che non si sia nella calura estiva, ma in un freddo inverno nevoso; o che dove ci troviamo non sia il salotto di casa nostra, ma la sala d’aspetto di una stazione, e così via immaginando). Egli dovrà sforzarsi, per un attimo, di considerare come REALE e POSSIBILE tale ipotesi apparentemente illogica. Tale esercizio andrebbe esteso ad ogni ambito della vita, sospendendo il giudizio di fronte ad affermazioni che contrastino con le nostre radicate convinzioni. Aprendosi, anche
    per un solo istante, alla possibilità che tale rappresentazione sia vera, il Meditante eviterà di cadere in convinzioni dogmatiche ed idee preconcette preparandosi così ad accogliere verità diverse da quelle che le sue personali convinzioni gli impongono, essendo sempre interiormente
    aperti!

    Pro Salute Popoli

    Ariakemagi
     
    Top
    .
0 replies since 2/8/2020, 18:31   196 views
  Share  
.