L'Antro: Wicca, Magia Nera, Magia rossa, Magia Bianca, Esoterismo, Divinazione, Sogni...

Votes taken by Vento Notturno

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    Dea madre, ma trovatevi un hobby. Dico sul serio. Essiccare il sangue mestruale per farlo mangiare all'uomo che vuoi legare? Ma ti rendi conto di quanto sia disgustoso, antigenico, subnormale e abominevole ciò che hai fatto? E non parlo del rituale di legamento che, evidentemente, non hai idea di come svolgere, ma proprio del gesto. Ma come ti sentiresti tu se un uomo che magari disprezzi ti mescolasse di nascosto il suo sperma nel tuo cibo? Ma non ti sei messa nei suoi panni nemmeno per cinque secondi mentre stavi pensando e poi svolgendo quello che hai fatto? E hai anche il coraggio di venire qui a raccontarlo aspettandoti che le persone ti diano un parere positivo e costruttivo?
    Per secoli e secoli le donne sono state private di alcun rispetto e dignità e ancora adesso io, che sono un uomo, riconosco senza ombra di dubbio come sia una difficoltà, anche qui in occidente, ottenere una parvenza di parità sessuale sotto molti aspetti della vita. Quando la possibilità di dimostrare di essere migliori del carceriere che ha tenuto persone come te sotto un giogo e una schiavitù sociale, culturale, religiosa e intellettuale si presenta, questo è il meglio dell'esempio che sei in grado di dare per te stessa? Accidenti, congratulazioni.
    E poi ti sorprendi che se ne sia andato? Perché non gli dici che cosa gli hai dato da mangiare? Almeno avrà un motivo in più per scappare a gambe levate.
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    Questo è un caso in cui troverei giustificato l'uso di un legamento. Nel tuo caso, se sei inesperta, ti consiglio di non farlo. Anche i bandi sono complessi da ottenere, perché agiscono comunque, anche se in maniera circostanziale, sulla volontà delle persone. Il miglior consiglio che ti posso dare è valutare una protezione affiancata da una sana denuncia nei confronti del tuo ex marito. In questo modo sei tutelata legalmente.
    La violenza contro le donne e contro i bambini è uno dei crimini più ignobili che l'essere umano continua a compiere e per cui c'è pochissima informazione e, di conseguenza, denuncia. Non lasciargliela passare liscia.
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    Non sono d'accordo, onestamente. E non sto parlando dell'etica violata. Parlo della tecnica.
    Quando un incanto è partito, a prescindere dal focus, non lo annulli bruciando il focus. E' partito e devi aspettare che faccia il suo corso e che prosegua oltre. Dal momento che hai fatto una marea di pasticci, fare altri rituali, data la poca esperienza che dici di avere (o che sottintendi) trovo sia una forma poco consona di procedere.
    Come dice Sicaremovilale, il fatto che tu abbia deciso o capito di tuo che lui è la tua anima gemella non significa che lui la pensi alla stessa maniera. In primis perché le anime karmiche o quello che intendi sono cose ben diverse da "due persone che devono stare assieme per forza": i legami karmici sono questioni irrisolte che si ripresentano in questa vita perché devono concludere il ciclo di causa-effetto messo in moto in tempi precedenti. Se tu senti che c'è qualcosa di irrisolto, forzare la mano con un incantesimo è, forse, la cosa peggiore che puoi fare. Gli irrisolti torneranno sempre a galla e avrai modo di affrontarli di nuovo. Ancora. E ancora. E ancora. E ancora. Chiediti onestamente tra te se quello che ti spinge non sia un bisogno egoistico di avere a fianco la persona che ami e che non ti ama o che non vuole stare con te e se la questione karmica non sia in realtà solo un tuo bisogno di giustificare la tua azione per sentirti in pace con te stessa.
    Quando la mia prima fidanzata di relazione seria che ebbi mi lasciò, più di vent'anni fa, mia madre nella sua semplice saggezza da donna cresciuta nel dopoguerra mi disse per consolare il mio dolore: "Se è destinata a te tornerà. Se non lo è ci sarà qualcun'altra". Non mi consolò granché, onestamente, ma aveva ragione. Non tornò mai per fortuna (sia per lei che per me), perché incontrai donne decisamente più adatte a me. Immagino che se avessi agito con la magia all'epoca (non ne avevo ancora le capacità ma già studiavo), probabilmente avrei fatto un grave errore e avrei finito per ferire me stesso e lei per soddisfare una mia incapacità di procedere oltre nella mia vita e saper crescere, comprendendo che è solo dal dolore che noi traiamo degli insegnamenti. Rifiutare questi insegnamenti non fa altro che farti trovare in situazioni analoghe finché non ti deciderai ad apprenderli. E questo vale sia per questa vita che per le precedenti (ammesso che tu accetti il concetto di reincarnazione).
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    Torniamo al concetto che ti ha espresso Darklava: il bene e il male sono concetti che non sono contemplati, ma che tu metti dentro a forza. Il leone mangia la gazzella perché non scappa abbastanza veloce, perché ha fame e perché è nella sua natura, non perché è bene o male. Causa ed effetto sono neutrali, il bene e il male non hanno senso in questo, non ci sono, ce li metti tu perché ti muovi su questi binari, e questo solo perché ti è stato insegnato a muoverti, dal cristianesimo, valutando tutto su una scala divisa in dualità, come del resto si basa tutta la sua mitologia duoteista.
    E' il principio di insegnamento basato su bastone e carota e non sull'esempio: fai ciò che io ti dico non ciò che io faccio. Questo metodo di insegnamento non è karma perché non è una visione vedica, ma è semitica. Se tu usi il termine karma usi un termine legato ad un concetto più antico, se lo applichi a visioni più tarde e lo storpi aggiungendoci concetti ad esso slegati smette di essere karma e diventa qualcosa d'altro.
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    2. Il principio di causa ed effetto = KARMA

    Ogni causa ha un effetto – Ogni effetto ha una causa. Ogni azione genera un’energia stabilita, che con la stessa intensità ritorna al punto d'origine /al produttore.

    Esatto. Nessuna moralità, nessuna credenza, solo un dato di fatto ottenuto e sperimentato attraverso l'osservazione empirica della natura che ci circonda.
    Ora capisci cosa intendevo dirti con la mia risposta?
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    Cunningham, come del resto molti altri, non ti spiega ciò che cerchi di sapere. Ti consiglio Florario di Cattabiani per una maggior ricerca sul simbolismo.
    Ad ogni modo l'associazione degli elementi delle piante deriva, da sempre, dall'attitudine, dal modo in cui cresce, dalla conformazione e dall'uso che se ne fa.
    Ti faccio un esempio: prendiamo quattro alberi a caso associati a quattro elementi diversi: Tasso (Taxus baccata), Quercia (Quercus lobata), Salice piangente (Salix babylonica) e Frassino Maggiore (Fraxinus ornus).
    Ora, osservandoli, secondo te a quali elementi sono associati e perché?
    Allo stesso modo, per capire che effetto queste piante avevano a livello officinale (e intendo prima dell'avvento della farmacologia e della biochimica) si è cominciato dall'osservazione animale. Alcuni animali mangiavano alcune piante e altre no per curare certi malesseri, come ad esempio i gatti, che sono notoriamente prevalentemente dei carnivori, mangiano erba gatta per smaltire i bezoari di pelo che si formano nello stomaco e che rigettano periodicamente.
    Questo, aggiunto alla conformazione di certe piante, al modo e il posto dove crescono, facilitarono il loro utilizzo in erboristeria e, in seguito, anche in magia. Il cactus quindi, che è pieno di spine, è ottimo come protezione, le rose che mandano un buonissimo odore e che attraggono le api che impollinano e che hanno una conformazione che richiama i genitali femminili, come anche l'orchidea, sono associate all'amore e la sessualità, la mandragora, che ha una radice a forma antropomorfa che ricorda un feto (e che è molto velenosa ed è abortiva) è utilizzata per impedire ad una donna di concepire o ad un uomo per curare l'impotenza, l'iperico, che fiorisce solo in un preciso periodo dell'anno che è sacro in moltissime culture, è chiamato scacciadiavoli e ha capacità apotropaiche, il vischio che ha bacche che se schiacciate richiamano lo sperma e che non mette radici a terra, è legato alla fertilità.
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    E' questa concezione che è sbagliata. Il karma è solo il principio causa-effetto, non principio di punizione-ricompensa. Non ci sono calci in culo se fai il male o carezze se fai il bene. Questa è una visione cristiana, non vedica. L'occidente ha interpretato il karma come ha voluto, come è comodo, ma non è così.
    Se tu preferisci vedere la reazione ad una tua azione, qualsiasi essa sia, come una punizione per un presunto, opinabile e soggettivo comportamento scorretto (e anche qui è da valutare perché la morale a livello antropologico cambia sulla base del luogo dove svolgi un'azione, del periodo della storia umana e della posizione politica e sociale al momento attuale - quindi andare a letto con un bambino adesso, in occidente è un reato e una cosa innominabile e invece in Grecia, millenni fa era una cosa normale), tu stai scegliendo di dare un'interpretazione personale a ciò che ti capita, definendo dei confini sulla base della tua etica. Il che, dopotutto, è uno cosa assolutamente umana. Se vai in India, uccidere uno scarafaggio è qualcosa di terribile per molte culture. Tu ti senti in colpa quando lo fai?
    Quando cambi credenze, luogo e humus sociale, se prendi ciò che sta alla base di certe filosofie e lo interpreti devi essere pronto a rivedere molte altre cose.
    Quello che tu intendi e che intende una marea di gente, e che rende non solo lecita, ma interessante la tua domanda, è se secondo noi esiste un concetto universale, gestito da un'entità superiore o meno, (correggimi se sbaglio), che determina il comportamento che noi abbiamo in questa vita e le conseguenze (determinate da leggi non scritte e pertanto mutevoli come l'etica di chi le applica) che ne deriverebbero.
    In sostanza è quello che le popolazioni semitiche hanno messo per iscritto nei loro libri: il Corano, la Torah, la Tanakh, il Midrash, il Mussar in particolare, il Talmud e le varie Bibbie (solo attualmente ce ne sono tre: CEI, Nuova Diodati e Nuova Revisionata) e vangeli.
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    Personalmente ritengo che la definizione stessa di "credere" o "non credere" e tanto meno l'esistenza o meno in riferimento al concetto del karma sia un ossimoro. Il karma non è un'entità, non è uno stato mentale, non è un concetto di punizione o possibile predestinazione metafisica verso questa o quella situazione: in sostanza la domanda che tu poni è paragonabile al: "io esisto?"
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    L'uso dell'olio è un'ottima cosa ma se posso ti darei un paio di dritte.
    La prima è che l'olio va consacrato prima di utilizzarlo e che non tutti gli olii sono adatti a tutti gli scopi. L'olio di Afrodite ad esempio è ottimo per incanti d'amore, quello di sandalo per gli onori e le offerte, quello di geranio, pino, eucalipto per la protezione ecc. Scegli quindi con oculatezza prima di usarlo.
    La seconda cosa è che non devi immergere le cose nell'olio, ma puoi ungere con le dita ciò che devi vestire. In genere si ungono le candele perché poi non le si pulisce dall'olio. Pulirle infatti rende inutile l'uso dell'olio.
    La terza è che in genere l'olio non è usato come metodo per caricare un oggetto, in quanto di suo non svolge correttamente queste funzioni. Per caricare un oggetto serve un potere attivo, quindi una persona oppure un luogo sacro, o un simbolo che concentri le energie (per questo di solito si posiziona il paton al centro dell'altare). L'olio è uno strumento passivo, invece, in quanto di suo "riceve, accoglie e conserva" e diventa attivo nel momento in cui è caricato e consacrato. L'olio infatti ha un ruolo nel rituale della consacrazione, in molte religioni. Nell'ebraismo e nel cristianesimo, ad esempio, l'unzione con olii profumati era parte proprio della scelta e dell'iniziazione a sacerdoti, nonché del riconoscimento al grado di eletto. Il termine "messia" deriva appunto dall'ebraico masiah che significa "unto", lo stesso termine che viene tradotto nel greco "christos" che tutti conosciamo. Leggiamo, ad esempio, nella Bibbia CEI in Samuele 16,13: "Samuele prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama."
    Nell'Esodo 29,7: "Poi prenderai l'olio dell'unzione, lo verserai sul suo capo e lo ungerai."
    E in Isaia 61,1: "Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri".
    Per non parlare poi dei Vangeli Apocrifi, e ora non saprei dirti in quale, ma mi pare quello di Tommaso o quello Armeno, in cui Maria Maddalena unge i piedi di Gesù con olio sacro. Ho chiara in mente la scena del musical di Andrew Lloyd Webber in cui Giuda la rimprovera di usare un olio costoso che potrebbe essere venduto per tre pezzi d'oro e oltre, che potrebbero essere dati ai poveri. Ma si sa, sono un aficionado.
    Ancora adesso l'unzione è utilizzata in due sacramenti della liturgia cristiana: la cresima e l'estrema unzione.
    Nella Wicca ad esempio, l'olio sacro è utilizzato nell'unzione rituale durante i riti di iniziazione e di passaggio: nel Wiccaning durante la consacrazione del corpo, e all'ingresso del cerchio per gli altri riti (a parte il Requiem che non lo prevede, ma non esisteva un rito tradizionale gardneriano nel BOS, e i primi a scriverlo sono stati i Farrar, quindi Sanders).
    In magia, per quella che è la mia esperienza, la creazione dell'olio è qualcosa di importantissimo. Se devi crearlo tu stesso/a (non so se sei maschio o femmina), accertati di farlo utilizzando strumenti e componenti consacrati e avrai qualcosa di molto potente. Dopo averlo preparato consacralo di nuovo e caricalo. A quel punto credo che l'utilizzo sia più funzionale, nei limiti, ovviamente, della sua stessa natura.
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    Se fai una domanda su un forum devi aspettarti che gli utenti ti esprimano delle opinioni. Se portassi dei sintomi generici su un forum di medicina e dicessi: "ho tosse, mi gocciola il naso e mi sento la febbre", troveresti chi ti dice che è influenza e chi ti dice che è ebola. Se si parla di magia è chiaro che non esiste una risposta CERTA sulla base di presupposti come quelli che descrivi. Io ti ho detto quello perché se tu non avessi dubbi non avresti chiesto a noi, bensì a lei. Se fossi stato nei tuoi panni mi sarei rifiutato di portarlo fintanto che non mi avesse spiegato di cosa si trattasse. Se è una protezione (come sospetto), non avrebbe motivo per dirti che non è così. Dopotutto il peggio che può capitare, ammesso che lei sappia cosa sta facendo, è che tu sia protetto, no? Se non te l'ha detto avrà avuto buoni motivi, ad esempio, per l'appunto, la paura che tu non volessi indossarlo. Ma torniamo al punto: perché non le hai chiesto cosa fosse? E se ti fidi ciecamente di lei, perché hai chiesto prima a dei perfetti sconosciuti?
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    " di notte mi muovo in atteggi inequivocabili"
    A me pare che si parli di riflessi motori eccome. Se lei sta facendo sesso in astrale (o in sogno), reagisce sul fisico per le emozioni provate in astrale.
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    Il corpo di energia non esce dal corpo materiale. Ne proietti all'esterno solo la coscienza. Il corpo astrale è parte integrante del sistema biologico sottile di un essere umano. Senza, lui non può esistere. E' come dire che tu lanci gli occhi per vedere lontano quando guardi a distanza. Il tuo cervello coglie le informazioni attraverso gli occhi e le interpreta. Quando esci in astrale, tu proietti la coscienza al di fuori di te, ma il tuo corpo rimane dov'è. Le uniche forme che esistono in solo astrale sono i disincarnati e le entità native. Tutte le altre proiettano all'esterno la propria coscienza astrale.
    La frequenza vibrazionale di un corpo ne determina la stessa natura, per questo motivo fisico, eterico, astrale, mentale e i piani causali non si scontrano l'uno con l'altro pur coesistendo nello stesso spazio al medesimo momento: appartengono a dimensioni differenti. Quello di cui parla Streganera non è un rapimento di coscienza, ma un'interazione astrale violenta, sempre ammesso, ovviamente, che sia così e che non si tratti esclusivamente di sogni o di una sua percezione che non corrisponde alla verità. Essendo il corpo delle emozioni, se questo ne viene coinvolto, che sia (come sostieni tu) lontano dal fisico o (come sostengo io) nei confini dello stesso, comunque è ad esso collegato, pertanto per la legge magica del riflesso, il corpo più denso risponde e rimane ferito dalle interazioni con quelli più sottili e viceversa. Se lei viene ferita in astrale viene ferita sulle emozioni e in questo modo sul fisico ne risponderà esattamente come se fosse diretto su di esso. Sempre per la suddetta legge, è ben noto a qualunque guaritore che lavora sul sottile che prima o poi le ferite emozionali si riversano sul fisico, manifestandosi come corrispettivi nei punti collegati a precise emozioni.
    Questo evento è molto noto agli esoteristi che svolgono disinfestazioni e che vanno in astrale per entrare in contatto con entità presenti nella casa infestata in modo da poter dialogare con loro su un piano congeniale ad entrambi. Infatti, in questi termini, ci insegnano sempre a non sottovalutare le protezioni astrali per evitare una ferita astrale possa comportare una ferita fisica. Esattamente come capita a chi fa sesso in astrale che, come potresti leggere e sapere dai diretti interessati, ha corrispettivi fisici identici.
    Se quello che Streganera dice corrisponde alla verità (e non intendo dire che stia mentendo, ma che potrebbe avere una percezione falsata dell'esperienza - il che non significa che non sia meno vera e traumatica per lei), allora la sua esperienza astrale, in quanto traumatica, porterà dei normali sconvolgimenti anche sul fisico.
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    Mi dispiace di essere stato diretto. Ma torno a dirti questo: "le evocazioni implicano una conoscenza e una preparazione che non si possono apprendere su un forum e nemmeno solo sui libri (che tra l'altro hanno quasi sempre i sigilli di evocazione appositamente errati, proprio perché sono venduti in termini di studio e non di utilizzo)."

    E aggiungo che il 90% delle pratiche in magia può essere compresa SOLO se esperita. Pertanto studiare come fare un'evocazione senza aver mai visto qualcuno o senza aver assistito qualcuno per imparare non ti serve a nulla. Per alcune cose l'autoapprendimento può funzionare. Nelle evocazioni l'apprendista impara dal maestro.
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    Il malocchio non porta alla morte. Dimostri di avere una profonda ignoranza di questo campo. Valentina te lo sta dicendo gentilmente, ma c'è qualcosa che ancora ti sfugge: tu non stai chiedendo ad un universitario di insegnarti la matematica, tu stai chiedendo di pilotare un 747 su un centro abitato senza alcuna conoscenza di aeronautica.
    Io lo capisco che alcune cose possano indurti curiosità, soprattutto per la pessima bibliografia e filmografia che c'è a riguardo, ma le evocazioni, a prescindere dal tipo, come del resto molte altre pratiche in magia e stregoneria, non sono scevre da pericoli.
    Evocare Satana per fargli due domande, evocare Seere per questioni di furti o qualsiasi altro principe infernale oppure evocare un defunto, un elementale (superiore o meno) o qualsiai altra entità che ti possa venire in mente nel 99,9% dei casi si risolve in un solo modo: non succede un bel cavolo di niente.
    E questo perché le evocazioni implicano una conoscenza e una preparazione che non si possono apprendere su un forum e nemmeno solo sui libri (che tra l'altro hanno quasi sempre i sigilli di evocazione appositamente errati, proprio perché sono venduti in termini di studio e non di utilizzo).
    Tuttavia, c'è quello 0,1% di probabilità che le cose funzionino. In magia ci sono alcuni racconti (sulla cui veridicità ci sono pareri contrapposti) di cosa è capitato a chi ha giocato con forze che non poteva controllare e ha pagato. In quel caso io non ho mai sentito, in storie direttamente raccontate dagli interessati o lette o narrate da altri, di situazioni in cui sia andato tutto bene. Le persone con cui mi è capitato di parlare nove volte su dieci non volevano raccontare cosa fosse andato storto, ma non hanno più voluto avere a che fare con la magia.
    Ora, se tu fossi una persona preparata e in grado di fare ciò di cui parli, queste domande non le porresti e io non sentirei il bisogno di dirti queste cose. Dal momento che fai queste domande si evince chiaramente che la tua conoscenza non è nemmeno accademica (il che già sarebbe qualcosa). Pertanto accetta un consiglio: tu non vuoi che le cose vadano male. E dal momento che hai tantissimo da perdere e pochissimo da guadagnare (una psp, un telefono e una bici sono davvero bazzecole) rifletti molto più che attentamente su ciò che cerchi. E dopo che ci hai riflettuto e sei giunto ad una conclusione, riflettici ancora. E dopo che sei giunto ad una ulteriore conclusione, fermati e riflettici ancora un po'.
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    CITAZIONE (Lauren88 @ 2/2/2018, 21:11) 
    trattandosi di un forum di magia, immagino sappiate distinguere tra uno che "sente le voci" perché è psicotico e uno che crede in modo sano in un qualche tipo di energia.

    Per questo, credimi sulla parola, non esiste ancora la persona che è in grado di dare un giudizio che non sia parziale. Né qui né nei migliori ospedali psichiatrici.
    Lascia che ti racconti una cosa. Sai, a Milano, nel primo dopoguerra, fu aperto un Ospedale Psichiatrico intitolato a Paolo Pini (medico psichiatra pure lui), dove se non erro fu ricoverata anche Alda Merini, che di professione faceva la poetessa. E che poetessa, a dirla tutta. Ad ogni modo, sorgeva in una di quelle zone di periferia della mia città che è un po' vecchia e un po' affasciante, sia perché c'è l'albero più antico, e sia perché si respira ancora quell'aria di paese che dove arriva la metropolitana ormai non si sente quasi più. Insomma, nel 1999, un po' tardi nonostante la legge sui manicomi, questo ospedale venne chiuso e adesso al suo interno si fa arte. Ora si chiama Giardino Ex Paolo Pini e pare un po' come un vecchio nonno austero con la faccia ridipinta da delle nipoti vivaci. Si trova in via Ippocrate, che già di suo, a dirla tutta, non era poi una persona così facile, e non mi riferisco solo all'incendio al tempio di Asclepio. Sta di fatto che in questo ex Ospedale ora ci si può anche suonare, o quanto meno nel parco. Io almeno ci ho suonato qualche anno fa. Oh Dea... diciamo un po' di più di "qualche".
    Ma sto divagando, scusate. Dunque, all'ingresso del parco c'è una scritta che troneggia proprio sul cancello, un po' come monito e un po' come stimolo artistico, e dice: "Da vicino nessuno è normale".
    Cara Lauren, ti dico queste cose perché è la una di mattina e in effetti ho bevuto un paio di birre, ma te lo dico anche perché scommetto la mia collezione di puffi edizione Halloween che non troverai verità più vera nemmeno negli scritti nostalgici di Saint Exupery o Bulgakov, in quelli deliranti di Lewis Carroll o Winston Groom, in quelli crudi e disturbanti di Bukowsky o Easton Ellis e a dirla tutta nemmeno in quelli dannatamente poetici di Douglas Adams o Neil Gaiman, che nel loro hanno esplorato una marea di sfaccettature della follia. Se cerchi la differenza tra un pentacolo e un pentagramma, tra un'invocazione e un'evocazione, tra un esbat e un sabbat, tra morella e belladonna, tra un sortilegio e un incantesimo, tra una maledizione e un maleficio, allora (forse) troverai le risposte che cerchi (e qui non sempre). Ma se stai cercando la differenza tra un visionario e uno schizofrenico, tra uno psicotico e un mago o chessò, (grande dilemma) tra politica e demonologia, allora lascia davvero che ti auguri un sano in bocca al lupo, perché sei nel posto sbagliato. Ricorda: da vicino nessuno è normale. E se non lo è al Paolo Pini, credimi, non lo è tanto meno qui.
    Ah, dimenticavo, per rispondere alla tua domanda: non è che bisogna essere per forza antropologi per dirti che quello che definisci tu si chiama panteismo: ossia credere che il divino sia in ogni cosa, che sia quindi immanente: un'energia universale che scorre nelle cose. Lo so, fa un casino Jedi, vero? E' una figata pazzesca. Però è davvero così. E no, in effetti non è una religione fine a se stessa, ma una delle filosofie delle religioni esistenti su questo pianeta e che l'essere umano ha avuto il coraggio e l'intraprendenza di concepire; filosofie che comprendono monoteismo, duoteismo, politeismo e animismo (e qualcuno potrebbe anche alzare il dito e ricordare del cuginetto bistrattato noto come totemismo; quello che in casa Frazer, a Natale, non riceveva il regalo perché se ne pigliava due suo fratello gemello, l'animismo). Se ci fosse qui qualche aspirante filosofo potrebbe anche ovviamente citare il pandeismo, il panenteismo e se ci fosse qualche filo-Kant (che io personalmente trovo sempre irritanti - senza offesa per i kantiani) potrebbe tirare in ballo il deismo e il teismo e perdere anche qualche ora del tuo tempo (dico tuo perché il mio lo giudico prezioso, ma del tuo solo tu puoi aver certezza) a cercare di spiegarti perché sono due concetti diversi.
    Ah, giusto. Beh non dimentichiamoci che poi c'è l'ateismo. Ma immagino che quello tu lo conosca.
    E ok, forse me ne sono dimenticato qualcuno, ma sono sicuro che ci sia almeno un utente qui dentro (ammesso che legga ancora) che non vede l'ora di venire a ricordarmi dei pezzi di filosofia che mi sono perduto per strada (abbiate pazienza, gli anni ammontano). Se fosse così, vi anticipo cortesemente che se volete giocare al gioco delle assonanze linguistiche e gettare lemmi che finiscono con "-ismo" ma che c'entrano con le religioni tanto quanto le patatine fritte sulla pizza (e su questo non ammetto repliche) solo perché è divertente vi prego, avvisatemi prima. Diamine, lo sapete che poi ci sto e che a sparare cazzate sono il re, ma almeno apriamo un topic a parte, se no a Huginn o Gaela viene la gastrite.

    A disposizione per eventuali cinghiate in pubblico ludibrio.
172 replies since 5/3/2010
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